Nel 2025 e 2026 la raccolta premi globale del settore Vita aumenterà del 3% annuo, il doppio della media degli ultimi 10 anni. Tale ritmo si profila stabile anche in futuro. È quanto sostiene Swiss Re nel rapporto Sigma dal titolo “Growth in the shadow of (geo-)politics”.
Secondo lo studio, a sostenere la domanda nel mondo sono l’aumento dei salari reali, tassi di interesse ancora elevati in mercati chiave come gli Stati Uniti, l’invecchiamento della popolazione e la crescita della classe media nei mercati emergenti.
I baby boomer stanno entrando in età da pensione proprio mentre tassi d’interesse più elevati rafforzano il mercato del risparmio assicurativo e questa è una convergenza favorevole – dice Paul Murray, CEO Life & Health Reinsurance di Swiss Re – i pensionati sono alla ricerca di un reddito stabile e privo di preoccupazioni, e il settore assicurativo si sta facendo avanti per soddisfare questa domanda.”
I consumatori di tutto il mondo stanno approfittando dei tassi di interesse ancora elevati per acquistare prodotti finanziari legati al risparmio. La tendenza è più forte negli Stati Uniti, dove le vendite di rendite individuali dovrebbero raggiungere un nuovo record di oltre 400 miliardi di dollari nel 2024, ben al di sopra della media di 234 miliardi di dollari degli ultimi dieci anni.
Anche nel Regno Unito la domanda di rendite a tasso fisso dovrebbe rimanere elevata nel 2024, prima di rallentare nel 2025 e 2026. In Cina, la prevista riduzione dei tassi d’interesse ha accelerato le vendite nel breve termine ma si prevede che una forte domanda per questi prodotti persisterà nel medio e lungo periodo.
Sempre secondo Swiss Re, a causa della riduzione dei tassi di interesse, i consumatori dei mercati avanzati si orienteranno sempre più verso polizze index-linked. In Europa, e specialmente in Italia e Francia, la vendita di questi prodotti è in forte aumento, ma dal prossimo anno la tendenza dovrebbe estendersi agli Stati Uniti. Inoltre, in Europa si registra una solida domanda di assicurazioni per invalidità e assistenza a lungo termine
Per quanto riguardo il settore non-Vita, anche a causa del riprezzamento dei rischi dovuto all’aumento dei sinistri, Swiss Re prevede una crescita dei premi globali del 4,3% nel 2024, e poi del 2,7% nel 2025 e 2026 (la media degli ultimi 5 anni è stata del 3,1%). Ulteriori miglioramenti nei risultati degli investimenti grazie a tassi d’interesse ancora elevati dovrebbero sostenere la redditività complessiva degli assicuratori del ramo Danni. Swiss Re stima che il rendimento del capitale proprio (ROE) nei sei maggiori mercati assicurativi del ramo danni sarà del 10% sia nel 2025 che 2026, così da superare il costo del capitale.
L’economia globale, secondo il colosso della riassicurazione svizzera, dovrebbe continuare a crescere il modo solido. Il pil globale dovrebbe attestarsi al 2,8% nel 2025 e al 2,7% nel 2026, in lieve calo rispetto alla crescita media del 3,1% del decennio prepandemia. Tuttavia, vi sono significative divergenze regionali e i rischi sono orientati verso scenari più sfavorevoli a causa dell’acuirsi delle tensioni geopolitiche e dell’incertezza delle politiche commerciali.
Jérôme Jean Haegeli, Capo Economista di Swiss Re, afferma: “Vediamo rischi di inflazione più elevati e probabilità di tagli dei tassi d’interesse inferiori a quanto ipotizzato in precedenza, in particolare negli Usa, visto l’esito delle elezioni e il perdurare di un’economia forte. Tassi d’interesse elevati potrebbero dare ulteriore impulso ai mercati assicurativi primari, soprattutto nel ramo Vita, ma un contesto economico generale più fragile e uno scenario geopolitico volatile aumentano i rischi di scenari avversi. Un monitoraggio tempestivo e proattivo sarà fondamentale per il settore assicurativo”. L’esito delle elezioni statunitensi potrebbe determinare maggiori divergenze in termini di crescita, inflazione e prospettive dei tassi d’interesse nei prossimi due anni.
L’eccezionalità della crescita degli Stati Uniti dovrebbe continuare. Secondo il Gruppo svizzero, il pil Usa dovrebbe crescere rispettivamente del 2,8% nel 2024, del 2,2% nel 2025 e del 2,1% nel 2026, con fondamentali ancora sani: la ricchezza netta è vicina ai massimi storici, con un aumento di circa 50.000 miliardi di dollari rispetto al 2019, mentre le recenti revisioni del pil mostrano un risparmio maggiore di quanto precedentemente considerato. Le economie europee rischiano invece di essere colpite in modo sproporzionato dalle crescenti tensioni commerciali globali e dalla conseguente incertezza. Si prevede che l’Europa sottoperformi rispetto agli Stati Uniti e al proprio trend pre-pandemico. Swiss Re prevede che l’eurozona cresca dallo 0,7% nel 2024, dello 0,9% nel 2025 e dell’1,1% nel 2026, ma con possibili revisioni al ribasso.
Poiché si prevede che l’economia cinese subisca un rallentamento strutturale nei prossimi anni, si prevede che la crescita del PIL reale della Cina si riduca al 4,6% nel 2025 e al 4,1% nel 2026. Le recenti misure di allentamento monetario e di stimolo fiscale annunciate in autunno dovrebbero contribuire a sostenere il sentimento delle imprese nel breve termine, ma è improbabile che risolvano i problemi strutturali di più lungo periodo.