Secondo uno studio di Allianz Trade, l’intelligenza artificiale (AI) permette ai criminali informatici di agire in modo sempre più professionale ed elaborato, provocando danni sempre maggiori.

Nella cosiddetta truffa del “falso presidente”, i criminali, utilizzando la possibilità di clonare la voce offerta dall’AI, si spacciano per presunti dirigenti e danno istruzioni ai dipendenti di trasferire somme di denaro per presunte transazioni commerciali su conti fraudolenti.

Secondo lo studio, nel 2023 il numero di casi di questi reati è aumentato del 17% rispetto all’anno precedente e il volume delle perdite è salito del 19%. Il numero di casi che riguardano il metodo del “falso presidente” è aumentato di quasi un terzo.

Per l’anno in corso si prevede che il volume dei sinistri per le aziende sarà più che raddoppiato. Ciò indica che i truffatori stanno ulteriormente professionalizzando le loro truffe grazie agli strumenti di intelligenza artificiale, con un approccio ancora più mirato a dipendenti e aziende.

Con il rapido sviluppo degli strumenti di intelligenza artificiale, i “deepfakes” diventeranno probabilmente una minaccia sempre maggiore per le aziende in futuro. “Qualche anno fa, la clonazione vocale era ancora una cosa per specialisti assoluti e la qualità era spesso discutibile”, ha spiegato Tom Alby, responsabile della trasformazione digitale di Allianz Trade in Germania, Austria e Svizzera. “Oggi, grazie agli strumenti di AI, è praticamente disponibile ‘off the shelf’ con la semplice pressione di un tasto”. Questo apre orizzonti completamente nuovi per i truffatori: “hanno bisogno di sempre meno competenze per attacchi davvero ben congegnati”.