Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Maggiore concorrenza tra i fondi pensione, nonché corsi di formazione obbligatori all’interno delle aziende. Oltre all’adesione automatica alla previdenza complementare per rilanciare uno strumento cruciale per riuscire ad assicurare redditi sufficienti nella fase «non attiva» della vita dei lavoratori, ma anche come risorsa fondamentale per lo sviluppo economico del Paese. Queste solo alcune delle proposte sviluppate all’interno dell’iniziativa Previverso – il Welfare Action Lab nato per iniziativa di Arca Fondi Sgr e di Talents in Motion, che mira a promuovere la consapevolezza previdenziale tra i giovani – e presentate durante l’incontro «Costruire il Futuro: strategia e opportunità della Previdenza Complementare» alla Camera.
Palazzo Chigi cerca di sfilarsi dalla class action, mossa dalle 250 aziende edili della Cande, che lo richiama ai danni causati dalle 37 modifiche normative apportate all’incentivo dalla sua introduzione. In sette pagine l’Avvocatura dello Stato chiede di estromettere la presidenza del Consiglio perché «il rapporto è tra privati» e di dichiarare nulla la citazione in giudizio perché «poco chiara», oltre che di trasferire il processo a Venezia. Il legale di Cande, Daniele Marra, ha risposto che la traslazione del giudizio «lederebbe il principio costituzionale della ragionevole durata del giudizio». E poi ha ribadito che il governo «dichiarando da anni di voler contrastare il Superbonus ha inciso coscientemente sui diritti economici maturati da committenti e ditte».
Fineco archivia i nove mesi del 2024 con un utile netto di 490 milioni, in crescita del 7,9% su base annua. I ricavi ammontano a 984,1 milioni, +7,3%. Nel solo terzo trimestre l’utile netto è di 169,7 milioni, in rialzo del 16,8% su base annua. Il dato ha battuto il consenso Factset che prevedeva profitti netti di 159,8 milioni.
Credem archivia i primi nove mesi del 2024 con un utile netto a un passo dai 486 milioni di euro: si tratta di un incremento annuo del 10,7%, peraltro «dopo aver spesato 33 milioni di contributi ai fondi per la gestione delle banche in difficoltà e oltre 4 milioni di accantonamenti per il Fondo di garanzia per le polizze vita», comunica l’istituto emiliano in una nota. I prestiti alla clientela hanno raggiunto quota 34,7 miliardi, segnando un incremento annuo dello 0,7%, mentre i nuovi clienti acquisiti sono stati 134 mila.
  • PERCHÉ I FONDI PENSIONE SONO SEMPRE PIÙ ATTRATTI DAL PRIVATE EQUITY
La previdenza mondiale sembra essere più indirizzata verso i private asset. O meglio, il private equity continua a incrementare il proprio peso all’interno dei portafogli dei fondi pensione. Un trend già emerso chiaramente in Italia, dove nel primo semestre di quest’anno casse di previdenza e fondi pensione hanno guidato la raccolta dei fondi di private equity: a livello di raccolta indipendente gli investitori istituzionali hanno investito 668 milioni di euro (2,83 miliardi la complessiva), cioè il 24% del totale (dal 10% dei primi sei mesi 2023). E che è ormai un tema quasi acclarato altrove, come dimostra l’ultima analisi di S&P Global secondo cui i primi 20 fondi pensione al mondo con la maggiore allocazione al private equity hanno investito complessivamente 707,60 miliardi di dollari in questa classe di attività nel 2024.

Agricoltori nel limbo in merito all’obbligo assicurativo per i veicoli agricoli situati in aree private, in vigore dallo scorso luglio. Tutti gli emendamenti presentati al ddl recante «Interventi in materia di sicurezza stradale e delega al governo per la revisione del Codice della strada», in corso di approvazione in senato, sono stati respinti o ritirati. Il loro obiettivo era posticipare l’entrata in vigore dell’obbligo previsto dal dlgs sul rischio statico n. 184/2023, «stante l’assenza di idonei strumenti assicurativi». A darne notizia è stata Federacma, la federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole, operatrici e da giardinaggio.
Il cambiamento climatico incide sulla sicurezza del cibo e sulla produzione agricola. Per questo, per avere sostenibilità agroalimentare e garantire la produzione di cibo la sfida passa da ricerca scientifica e Intelligenza artificiale. In particolare, lo studio delle patologie vegetali ha un ruolo centrale nel legame tra il clima che muta e la presenza di agenti patogeni dannosi che incidono su salubrità, qualità e quantità di prodotti agricoli. Ne sono un esempio la Xylella fastidiosa, la fusariosi del grano, o la ticchiolatura delle mele. Ma la ricerca riguarda anche il ruolo dei microbiomi delle piante nello sviluppo delle malattie vegetali, così come la caratterizzazione molecolare dei meccanismi d’azione dei microrganismi benefici, utilizzati come agenti di biocontrollo al posto dei pesticidi. Sono alcuni dei temi trattati al 29esimo convegno annuale della Società italiana di Patologia vegetale (Sipav) curato dal Centro agricoltura alimenti ambiente dell’Università di Trento e che ha visto la partecipazione di 300 ricercatori. Tra loro Dan Bebber, del dipartimento di bioscienze dell’Università di Exeter (Regno Unito), ha evidenziato come la sicurezza alimentare globale sia minacciata dal cambiamento climatico.
Dopo l’infortunio sul lavoro non si può condannare il delegato alla sicurezza in azienda per lesioni colpose per le falle che emergono nel documento di valutazione dei rischi (Dvr). La delega al dirigente della società non può trasferire all’imputato compiti e responsabilità che sono invece del datore di lavoro, legati al fattore di rischio individuato ad origine del sinistro: è un aspetto compreso nel contenuto essenziale del Dvr e non un elemento contingente dell’organizzazione del lavoro all’interno del cantiere. Così la Corte di cassazione penale, sez. quarta, nella sentenza n. 39168 del 25/10/2024.
Il recente «giro di vite» legislativo sul ritiro anticipato dal lavoro mostra i suoi primi effetti, nel nostro Paese: ad oggi, infatti, ammontano a circa 1.600 le domande di adesione alla cosiddetta Quota 103 (frutto della somma fra 62 anni di età e 41 di contributi), un numero risicato, anche in virtù della «scarsa convenienza del calcolo contributivo» del trattamento che si andrà ad incassare. E, se si guarda all’impiego di forme di previdenza complementare, «è evidente» che gli occupati che vi aderiscono «non hanno problemi di superamento della soglia prevista per il pensionamento all’età di vecchiaia», mentre sarebbe «diverso il discorso», qualora le rendite integrative potessero essere usate per il raggiungimento dell’importo soglia fissato per la prestazione di vecchiaia anticipata all’età di 64 anni e con almeno 20 anni di versamenti. È quel che ha espresso ieri mattina il presidente dell’Inps Gabriele Fava, partecipando all’audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla Legge di Bilancio

corsera

Generali starebbe valutando l’acquisizione della società statunitense di asset management Mgg Investment group con sede a New York. Lo riporta Bloomberg, secondo la quale la compagnia triestina avrebbe già avuto i primi colloqui con Mgg. Il valore del gruppo sarebbe quantificabile in «diverse centinaia di milioni», secondo quanto scrive l’agenzia Usa. La notizia non ha avuto particolari effetti in Borsa, dove Generali ha chiuso in rialzo dello 0,55%.

Entro il 2040, il mercato globale sarà dominato dai veicoli elettrici. L’industria sarà trasformata da cambiamenti strutturali e tecnologici. Secondo il report Automotive Outlook 2040 della società di consulenza globale Roland Berger, saranno quattro la tendenze prevalenti: polarizzazione dei mercati, automazione, connessione e, sopra ogni altra, elettrificazione. La corsa all’elettrico ha già consegnato la leadership alla Cina. L’Occidente rischia di finire all’angolo e deve adottare rapidamente strategie efficaci. Perché la strada dei dazi, la via protezionista, potrebbe non essere quella giusta. E quindi, polarizzazione. Le tensioni geopolitiche spingono i produttori a focalizzarsi sui mercati regionali. I produttori occidentali cercano di ridurre i rischi di interruzioni nelle forniture. Ma la Cina consolida il suo vantaggio competitivo, grazie al controllo sulle materie prime critiche.