Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

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Il fascicolo informatico delle imprese è una banca dati a rischio privacy. Alle Camere di commercio è assegnato il compito di alzare gli scudi contro hacker e cybercriminali. È quanto previsto dal regolamento ministeriale sul fascicolo d’impresa, approvato con decreto del ministero delle imprese e del made in Italy n. 159 del 17 settembre 2024 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 251 del 25/10/2024). La rete difensiva responsabilizza anche le amministrazioni che caricano dati sul fascicolo e i soggetti che si collegano per consultarlo: tutti, per quanto di loro competenza, sono titolari del trattamento di dati personali e devono rispettare il Gdpr (regolamento Ue sulla privacy n. 2016/679). D’altra parte, la quantità di dati personali, anche molto delicati, che riempiono il fascicolo (e cioè una copia di tutti i provvedimenti conclusivi di procedimenti amministrativi concernenti attività d’impresa), rappresenta un bottino molto appetibile e i tempi lunghi di conservazione danno spazio di manovra agli aggressori digitali.
Diminuiscono i versamenti verso i paradisi fiscali, ma è solo un abbaglio, più che altro un’illusione contabile. L’uscita della Svizzera dalla black list fiscale italiana ha ridotto in maniera apparente i flussi verso Paesi a fiscalità agevolata. Con l’accordo tra Italia e Svizzera, infatti, i trasferimenti verso quest’ultima non vengono più classificati come operazioni verso territori privilegiati, dando l’impressione di un calo. Impennano, invece, gli importi segnalati da Società di gestione del risparmio (Sgr) e assicurazioni. Cala l’uso del contante ma aumentano, invece, gli scambi di oro. È lo scenario delineato dall’Uif (Unità di informazione finanziaria), secondo cui, nel primo semestre del 2024, le Segnalazioni antiriciclaggio aggregate (Sara), panoramica statistica sui flussi finanziari e sulle operazioni effettuate in Italia, evidenziano una crescita nei volumi movimentati e nel numero di operazioni sottostanti, con un incremento del 3,3% negli importi, per un totale di 15.647 miliardi di euro rispetto ai 15.147 miliardi del semestre precedente, e dell’1,5% nelle operazioni, raggiungendo 305,3 milioni di transazioni rispetto ai 300,9 milioni del semestre precedente. Le Sara, che si distinguono dalle Sos (Segnalazioni di operazioni sospette), focalizzate su operazioni specifiche a rischio di riciclaggio, offrono una visione complessiva dei trend finanziari, per valutare il monitoraggio generale del mercato.
L’applicazione delle ammende è subordinata a rigorose condizioni: devono essere dissuasive e appropriate. In caso contrario, la strada all’irrogazione delle sanzioni è sbarrata. Garanti e giudici, nelle ingiunzioni e nelle sentenze, devono dare conto della presenza dei requisiti richiesti dal Gdpr (regolamento Ue sulla privacy n. 2016/679) – ad esempio, una regolarizzazione con un ravvedimento operoso oppure la ragionevole previsione che l’illecito non sarà ripetuto oppure l’eccezionalità del contesto in cui è avvenuta la trasgressione sono tutte ragioni – che possono portare a non applicare le sanzioni previste dalla normativa sulla protezione dei dati. È questo l’orientamento della Corte di Giustizia Ue (sentenza del 26/9/2024, resa nella causa C‑768/21), da cui si possono dedurre argomenti per difendersi in caso di contestazione di illeciti.La sentenza della Cgue, tra l’alto, va ad affiancare un concorde orientamento della Corte di cassazione (sezione I civile, ordinanza n. 28417 dell’11/10/2023).
Un unico consulente finanziario per chi risiede in Italia e ha capitali all’estero, in Svizzera, in particolare. Si semplifica quindi la gestione finanziaria e il servizio è personalizzato e affidato al professionista di fiducia. Tutto ciò è possibile grazie a Banca Generali, che ha dato vita a BG Suisse Private Bank, nata a Lugano dopo aver ottenuto, prima banca italiana negli ultimi 15 anni, via libera alla licenza da parte della Finma (Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari).
La presenza di un amico a quattro zampe (o con pinne e ali), in casa, è sempre più frequente e quindi le società assicuratrici si stanno attrezzando per offrire soluzioni ad hoc. Tanto che sono sempre più diffuse in Italia le polizze assicurative per animali domestici, sia per fronteggiare le spese mediche impreviste sia per proteggersi nel caso di richieste di risarcimento per eventuali danni arrecati dagli animali a terzi (persone, cose o altri animali). A rilevarlo è la prima edizione dell’indagine condotta da Ivass – Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, che ha scandagliato il mercato per analizzare 81 tipologie di polizze offerte da 32 compagnie, in commercio alla data del 31 luglio scorso.
Il giudice per le indagini preliminari non può disporre l’imputazione coatta della società per la responsabilità amministrativa degli enti di cui al decreto legislativo dell’08/06/2001 n. 231. Il provvedimento, infatti, risulta abnorme perché la legge in materia attribuisce al pubblico ministero un potere di archiviazione diretta, che non richiede il controllo del giudice ed è soggetto soltanto al controllo del procuratore generale. Il procedimento semplificato si giustifica per la particolare natura della persona giuridica, mentre il pm è comunque tenuto a motivare la sua decisione e può sempre revocare l’archiviazione. Così la Corte di cassazione penale, sez. quarta, nella sentenza n. 37751 del 15/10/2024
Pensioni, invalidità, assegno unico, sostegni alle famiglie e tanto altro gestiti da remoto. E’ la realtà Inps, l’Istituto nazionale di previdenza sociale, i cui quasi 26mila dipendenti (25.692 al 30 settembre 2024) si occupano e cercano di risolvere questioni vitali per i propri concittadini da casa, conciliandoli con le proprie necessità personali, siano esse stesse legate al mondo del lavoro e della previdenza o alla cura di sé e della famiglia. Una realtà che è valsa all’Istituto il premio Smart Working Award 2024, per la categoria pubbliche amministrazioni, assegnato dal Politecnicno di Milano agli enti che si sono distinti per iniziative di Smart Working innovative.

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Piacenza, commando di una quindicina di persone dà l’assalto al capannone del colosso delle spedizioni Auto in fiamme e chiodi a tre punte sulle strade per fermare la polizia Rubati smartphone e pc: bottino milionario

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In Italia, a partire dal 2025, più di 14 milioni di persone avranno oltre 65 anni d’età. Tra 5 anni, nel 2030, saranno 16 milioni. E tra 25 anni, nel 2050, 18 milioni. Praticamente, secondo le proiezioni Istat, il 35% della popolazione sarà senior, cioè un italiano su tre. È ai bisogni di queste persone sempre più numerose che guarda in prospettiva la silver economy: la nuova grande economia che dominerà i prossimi due decenni.

Sedere in un consiglio di amministrazione è, il più delle volte, una conquista, un privilegio, un affare di famiglia, ma può trasformarsi persino in una condanna. Negli ultimi tempi comporta l’assunzione di responsabilità sempre maggiori. Non priva di rischi personali. La buona composizione di un consiglio d’amministrazione è il certificato di salute di un’azienda. Se non è di buona qualità — e i consiglieri sono impreparati o interessati ad altro, troppo dipendenti dall’azionista o dal capo azienda — le patologie accelerano.

 

I lavoratori che ancora hanno molti anni di versamenti fatti prima del 1996 (sistema retributivo) sono sempre di meno, considerando che dal ‘96 sono passati 28 anni e questi versamenti ricadono nel calcolo contributivo. Con le regole attuali, quindi, chi andrà in pensione anticipata, oggi possibile con 42 anni e 10 mesi di contributi indipendentemente dall’età (un anno in meno per le donne), avrà già meno di un terzo della pensione calcolata col più generoso retributivo. Ecco perché l’accanimento contro la Fornero, oltre che discutibile, non ha più senso.
Con l’assemblea straordinaria del 21 ottobre scorso è scomparso definitivamente dal panorama finanziario italiano il marchio Sai. La Società assicuratrice industriale venne fondata centotre anni fa da un gruppo di industriali che vedeva in prima fila gli Agnelli, i Marzotto, i Borletti e i Pirelli. Nata a Milano, prima della seconda guerra mondiale trasferì la propria sede a Torino e fu da lì, soprattutto negli anni del grande sviluppo industriale italiano, che divenne un punto di riferimento importante nel panorama economico della Penisola. La crisi petrolifera degli anni Settanta la fece uscire dall’orbita Fiat, diventando prima di Raffaele Ursini, il proprietario della Liquigas e poi parte dell’impero che Salvatore Ligresti stava costruendo.

Nel 2023 i video deepfake presenti sul web sono stati 95.820, in aumento del 550% rispetto al 2019. Ma un tracciamento reale non è cosa facile. Ogni giorno i social sono inondati di questo tipo di messaggi generati con l’Intelligenza artificiale (Ia). L’ultimo finito in circolazione riguarda la premier Giorgia Meloni – affiancata da Elon Musk e dal direttore del Tg La7 Enrico Mentana — che promuove una piattaforma di trading online per guadagni fino a 40mila euro al mese. In alcuni casi sono poco credibili, ma possono ugualmente influenzare le scelte finanziarie, a maggior ragione se creati ad hoc per colpire un obiettivo prestabilito. Come quel dirigente di Arup, società inglese di design e ingegneria, che ha pagato 25 milioni di dollari a un cybercriminale dopo una falsa videochiamata aziendale generata con l’Ia.
Email e chat intercettate in modo abusivo da cui sono estratte informazioni, in alcuni casi anche manipolate, allo scopo di fare dossieraggi o distorcere il normale andamento dell’economia. L’inchiesta della Procura della Repubblica di Milano sul furto di dati sta dimostrando la permeabilità — oltre che delle banche dati dello Stato — dei sistemi di comunicazione privati utilizzati soprattutto dalle aziende. Si pensi che a due giornalisti sono stati esfiltrati i contenuti delle comunicazioni private via Whatsapp per essere utilizzate. Ma i casi sono diversi, come risulta dalle altre indagini giudiziarie, una alla Procura di Roma in corso di istruzione. Gli accertamenti dimostrano l’esistenza di più «centrali del dossieraggio», gruppi molte volte formati da ex agenti delle forze dell’ordine e dei Servizi segreti, che mettono a disposizione di società — più o meno legali — le loro competenze acquisite in decenni di professione.
Nella ristorazione il 7% delle imprese paga oltre i 90 giorni. Seguono il settore energetico e delle telecomunicazioni (4,7%) e quello della locazione immobiliare (4,7%). Sono questi i comparti merceologici più in difficoltà in base all’ultimo Studio Pagamenti di Cribis, società specializzata del gruppo Crif.