Il privilegio di «vecchi iscritti» alla previdenza non si perde mai. Neanche dopo la pensione, nel caso si ricominci o si continui a lavorare. A precisarlo è l’Inps nel messaggio 3748/2024, con placet del ministero del lavoro, in merito alla disapplicazione del c.d. massimale contributivo, attualmente di 119.650 euro. Pertanto, il massimale (che opera come limite di retribuzione oltre il quale non si pagano più i contributi e non si matura la pensione) non si applica mai al «vecchio iscritto» (chi già lavorava al 1° gennaio 1996), ma solo e soltanto al «nuovo iscritto» (chi ha cominciato a lavorare dal 1° gennaio 1996). Se la rioccupazione avviene in attività libero-professionale, si applicano le regole dalla propria cassa di previdenza.