Cresce la fiducia degli italiani nei confronti dell’open banking, ossia il sistema bancario dei dati aperti nell’ambito del quale le informazioni finanziarie, previo consenso espresso da parte del cliente, vengono condivise tra le banche e con società esterne al fine di sviluppare prodotti e servizi innovativi. Nel primo semestre del 2024, infatti, ha toccato quota 49,2%, con un incremento del +1,7% rispetto al medesimo periodo del 2023, la platea di consumatori digitali che utilizzano soluzioni di open banking in Italia, con un incremento significativo da parte degli appartenenti alle generazioni “meno giovani”, ossia le fasce d’età della Generazione X (+4,8 punti percentuali), i nati tra il 1965 e il 1980, e dei Baby Boomers (+6,5 punti percentuali), i nati tra il 1946 e il 1964. Peraltro, tra i consumatori digitali che utilizzano l’open banking si riducono i profili ad alto rischio, con un calo di 9 punti percentuali. A delineare il trend positivo sono i dati contenuti nello specifico focus curato da Crif, azienda specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information, che analizza il profilo e le caratteristiche degli utenti, i loro bisogni, le attitudini creditizie e le abitudini di pagamento.