Anche nel terzo trimestre è proseguita la crescita dei rami danni, che ha portato la raccolta premi a 33,8 miliardi nei primi nove mesi dell’anno (+8,2%). Si tratta – spiega ANIA – della quindicesima variazione trimestrale positiva consecutiva.

L’aumento è ascrivibile sia allo sviluppo del settore Non-Auto, che ha registrato una variazione positiva del 6,3%, sia del settore Auto (+11,0%) per effetto soprattutto
dell’aumento dei premi del ramo Corpi veicoli terrestri (+17,0%) e, in parte, anche dei premi del ramo R.C. Auto che hanno registrato un incremento pari al 9,0%.

Per quanto riguarda i rami danni non auto, il ramo R.C. Generale, con un volume premi di 3,8 miliardi, è cresciuto del 2,1%; il ramo Malattia, con un volume premi di circa 3,3 mld, è cresciuto del 12,1%, confermando lo sviluppo sostenuto negli ultimi trimestri; il ramo Altri danni ai beni, con una crescita del 5,7%, ha realizzato un volume premi di 3,2 mld; il ramo Infortuni con 2,9 mld è cresciuto del 2,8% e infine il ramo Incendio, con circa 2,5 mld, del 13,0%. Anche se con un peso contenuto sul totale del business danni Non Auto, si  evidenzia la crescita dei rami Corpi veicoli aerei (+16,8%), R. C. Aeromobili (+13,8%) e Corpi veicoli marittimi (+6,6%). È confermata anche a fine settembre la crescita dei rami Perdite pecuniarie, Tutela legale e Assistenza. In contrazione, invece, i premi dei rami Credito (-8,0%) e Corpi veicoli ferroviari (-21,7%).

Le  rappresentanze di imprese con sede legale nei paesi europei nel corso dei primi nove mesi del 2024 hanno contabilizzato premi per 5,1 miliardi, in aumento del 10,9% rispetto a quanto rilevato nel 2023. Il peso percentuale dei premi contabilizzati dalle rappresentanze di imprese europee rispetto al totale è stato del 15,2%; in particolare, nel settore Auto il peso è stato del 10,6% mentre negli altri rami danni di circa il 19%. Per alcuni rami tale quota è stata superiore al 40%: Merci trasportate (43,4%), R.C. aeromobili
(50,7%) e Credito, per il quale l’incidenza di tali imprese superava l’86%. Resta invece particolarmente ridotta e inferiore al 10% nei rami Corpi veicoli ferroviari dove è assente, nel Malattia (6,1%) e nell’Incendio (9,8%).

La raccolta del settore Auto è risultata in aumento del 32,8% in linea con quanto rilevato a fine giugno. Sono cresciuti in modo pronunciato sia i premi R.C. Auto (+32,2%) sia quelli del ramo Corpi veicoli terrestri (+34,5%). I premi del comparto Non Auto sono aumentati del 3,9%. In particolare, il ramo R.C. Generale, la cui raccolta da parte di imprese rappresentanze costituisce circa un terzo del totale (circa 1,1 miliardi), ha registrato alla fine del mese di settembre 2024 un aumento dell’1,2%. Tra i rami più rappresentativi che contabilizzano oltre 350 milioni si è registrato l’aumento del ramo Infortuni (395 mln, +1,4%), del ramo Altri danni ai beni (410 mln, +8,5%) ma la diminuzione del ramo Credito (538 mln, -7,3%).

Gli agenti restano il principale canale distributivo

La principale forma di intermediazione in termini di quota di mercato si conferma il canale agenziale (72,4%), in lieve diminuzione rispetto a quanto rilevato alla fine del mese di settembre 2023 (72,9%).
In particolare, i rami nei quali il canale agenziale risulta più sviluppato sono R.C. Veicoli marittimi (93,9%), R.C. Auto (86,1%), Altri danni ai beni (78,9%), R.C. Generale (78,6%),
Cauzione (78,6%), Corpi veicoli terresti (75,4%), Tutela legale (74,5%), Assistenza (71,4%) e Incendio (71,6%). Volumi di business molto ridotti per gli agenti si riscontrano invece nei rami Corpi veicoli aerei (9,6%), R.C. Aeromobili (20,7%) e Corpi veicoli
marittimi (20,1%) nei quali è molto forte la presenza dei broker con quote di mercato rispettivamente pari a 90,2%, 76,0% e 79,4%.

Gli sportelli bancari rimangono il secondo canale distributivo del settore Danni con una quota di mercato del 10,0%, in tendenziale crescita negli ultimi anni; il canale bancario è
maggiormente coinvolto nella commercializzazione dei premi del ramo Perdite pecuniarie (42,4%), Credito (26,9%) e Infortuni (21,6%). Rivestono tuttavia un ruolo importante (e in crescita) anche nei rami Malattia (19,1%), Tutela legale (14,9%), Incendio (14,4%) e Assistenza (13,0%).

I broker hanno rappresentato il terzo canale di distribuzione dei premi danni con una quota pari al 9,2%, appena inferiore a quella degli sportelli bancari. Oltre a quelli già
menzionati, i rami in cui l’intermediazione dei broker è molto rilevante sono il ramo Merci trasportate (54,4%), Credito (36,0%) e il ramo Cauzione (20,0%).

E’ noto comunque che la quota di mercato dei broker è sottostimata, in quanto non considera una parte importante di premi (stimata per il totale danni, nel 2023, in 24,5 punti percentuali) che tali intermediari raccolgono ma che presentano alle agenzie e non direttamente alle imprese. Assumendo che questa incidenza sia applicabile anche a fine settembre 2024, la quota degli agenti per il totale settore danni scenderebbe a 47,9% mentre quella dei broker salirebbe a 33,7%.

La vendita diretta ha una quota di mercato dell’8,0% (8,2% a settembre 2023).
Nel dettaglio, le agenzie in economia, gli intermediari a titolo accessorio che operano su incarico dell’impresa e i produttori diretti, pesano per il 4,5% (4,8% un anno prima), mentre per il 2,9% il canale internet (2,8% a fine settembre 2023); la quota relativa ai premi veicolati attraverso i preventivatori online risulta stabile e pari all’1,3%; in particolare nel settore Auto tale quota è pari al 2,7% mentre più bassa e pari allo 0,2% è quella relativa agli altri rami danni. In particolare, i rami in cui, anche se marginalmente, si fa ricorso da parte degli assicurati all’utilizzo di preventivatori online sono l’Assistenza (1,8%), la Tutela legale (1,2%), gli Infortuni (0,5%) e le Perdite pecuniarie (0,1%).

Relativamente alle rappresentanze di imprese U.E. i principali canali di distribuzione sono stati gli agenti e i broker con una quota rispettivamente pari a 49,9%e a 39,0%. In particolare, nel settore Auto è quello agenziale il canale distributivo più utilizzato, con una
quota dell’82,7%, mentre negli altri rami danni è risultato essere quello dei broker (50,8%). Gli sportelli bancari sono il terzo canale di vendita con una quota del 4,8% (1,5% nel settore auto e 6,2% nei restanti rami). Risulta nel complesso pari a 4,9% la quota della
vendita diretta.