Il terzo trimestre del 2024 si chiude con investimenti nel settore insurtech pari a 3,2 miliardi di dollari, in calo del 7% rispetto al 2023. In vista della fine dell’anno, si prevede di raggiungere i 4,2 miliardi di dollari, cifre simili a quelle del 2018 e del 2023, con un trend positivo che suggerisce una ripresa per l’ultimo tratto dell’anno. E’ quanto emerge  dalla quarta edizione del rapporto “The State of Global Insurtech”, redatto da Dealroom.co, Mundi Ventures e Mapfre.

Il rapporto spiega che, sebbene le startup late-stage (quelle che cercano round di finanziamento superiori a 100 milioni) stiano subendo il calo maggiore di finanziamenti, con una diminuzione di quasi il 90% rispetto al loro picco nel 2021, queste sono quelle che guideranno il tratto finale dell’anno, poiché molte hanno lavorato per rafforzare la loro economia per essere pronte per la loro uscita nei prossimi anni.

Anche le piccole società pre-seed, seed e Series A stanno impiegando tempo per stabilizzarsi, con un calo del 50% rispetto al picco del 2021.

Per quanto riguarda le società di Serie B o C, i loro finanziamenti sono stati i più alti di tutti e si prevede che raggiungeranno i 2.400 miliardi di dollari entro la fine del 2024. Questi dati collocano la loro situazione attuale ai livelli pre-pandemici, a sostegno della stabilizzazione che il mercato sta vivendo.

Stati Uniti ed Europa in testa agli investimenti

Analizzando il mercato insurtech per area geografica, gli Stati Uniti continuano a essere in testa agli investimenti, seguiti dall’Europa (rispettivamente 1,8 e 1,1 miliardi di dollari). Entrambe le regioni stanno registrando performance piuttosto positive e la tendenza indica che continueranno a farlo.

Tuttavia, i mercati emergenti come l’America Latina stanno facendo più fatica ad attirare l’attenzione degli investitori e rimangono ai minimi storici.

Secondo Leire Jiménez, Chief Innovation Officer di Mapfre, “a livello globale stiamo assistendo a un rallentamento dell’economia dal 2022, che sta avendo un impatto diretto sugli investimenti di venture capital nell’ecosistema insurtech, in alcune aree geografiche più di altre. Gli Stati Uniti e l’Europa, ad esempio, sono tornati a crescere e mostrano performance ottimistiche. Tuttavia, l’Asia e l’America Latina faticano a raccogliere fondi, con quest’ultima che registra i livelli di finanziamento più bassi della sua storia. Nonostante ciò, l’ecosistema latinoamericano è resistente e gli imprenditori continuano a cercare nuove formule, modelli e imprese per rivitalizzare il settore. La regione ha un grande potenziale, soprattutto in un momento in cui il gap assicurativo si sta gradualmente riducendo grazie all’enorme quantità di opportunità. Gli spazi di collaborazione e i partenariati pubblico-privato sono fondamentali per stabilizzare il mercato e promuoverne il progresso”.