di Francesco Sottile

Una recente ricerca in ambito bancassurance condotta da Excellence Consulting, attraverso l’analisi effettuata sulle prime 15 banche italiane leader nella bancassurance, ha messo a confronto i dati 2018 con quelli 2023. Lo studio si pone, fra gli altri, l’obiettivo di indagare i fattori trainanti dei rami vita e danni nei primi 6 mesi del 2024.

Primo semestre conclusosi in maniera positiva rispetto ai primi 6 mesi dell’anno precedente, con il Vita che ha contabilizzato 55,5 miliardi di euro di premi (in aumento del 16,3%) e il Danni 23,8 miliardi (+7,9%).

La ricerca evidenzia come nei due comparti l’approccio strategico adottato dalle Banche sia molto diverso: se nel Vita si predilige sempre più spesso l’internalizzazione, discorso diverso va fatto nel Danni, dove la tendenza è quella di instaurare partnership strategiche di lungo periodo con gli altri operatori del mercato.

Nel settore Vita le internalizzazioni da parte delle banche sono aumentate di circa il 20% rispetto al 2023, e secondo questo modello la produttività delle stesse sarebbe aumentata di oltre il 25%; nel danni invece – eccetto alcune compagnie che hanno preferito internalizzare l’attività mediante creazione di compagnie captive – la tendenza è quella di mantenere collaborazioni tramite joint venture o accordi distributivi con compagnie assicurative. Indipendentemente dalla scelta adottata nei due comparti, comunque, vi è un minimo comune denominatore, ossia l’aumento sempre più consistente di quote di mercato da parte del settore bancario.

Secondo Gianluca Zanini, partner di Excellence Consulting, “La bancassurance sta vivendo una seconda giovinezza, una nuova fase di crescita; Le banche stanno dedicando sempre maggiore attenzione al business assicurativo, che rappresenta un valore strategico anche per rafforzare la fidelizzazione dei clienti. L’evoluzione nella creazione di valore richiede investimenti mirati in formazione, comunicazione e digitalizzazione”.

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