Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Prestiti in calo ovunque in Italia, tranne che nel Mezzogiorno. A renderlo noto è il consueto report annuale di Banca d’Italia sull’Economia della regioni italiane che ha fotografato la situazione dei primi nove mesi. Da inizio anno, osservano in Via Nazionale, la flessione dei prestiti alle imprese si è intensificata, in linea con il rallentamento del 2022, risentendo sia di una decisa caduta della domanda di credito sia di un ulteriore irrigidimento delle condizioni d’offerta. L’eccezione del Sud potrebbe essere per lo più legata alla maggiore, quanto storica, dipendenza delle imprese locali dai finanziamenti bancari rispetto alle omologhe del resto d’Italia. Al contrario il calo delle richieste più marcato si è registrato al Centro, che «ha risentito della contrazione dei finanziamenti ad alcune aziende di grandi dimensioni attive nei comparti della manifattura e dei servizi». Nei primi sei mesi dell’anno anche il credito alle famiglie si è indebolito registrando un marcato rallentamento.
I supervisori stanno aumentando la pressione sulle banche riguardo ai rischi climatici. L’Eba ha raccomandato progressi per accelerare l’inclusione di questi rischi nei requisiti di capitale di primo pilastro (validi quindi per tutti gli istituti). La Bce invece ha imposto misure qualitative ad alcuni gruppi nell’ambito del secondo pilastro (cioè delle richieste specifiche a singole banche contenute nelle valutazioni Srep). Andrea Enria, presidente della Vigilanza di Francoforte, ha rilevato ieri in audizione al Parlamento Ue che le aspettative di supervisione sul clima dovranno essere rispettate dalle banche entro fine 2024, altrimenti ci sarà una «escalation» di misure, con ogni probabilità sanzioni.
Faro sull’esposizione al settore immobiliare da parte della Vigilanza bancaria della Bce, che richiama le banche a intervenire sulle carenze nel versante della gestione del rischio, anche dopo il recente caso della tedesca Signa. Nella sua ultima audizione al Parlamento europeo, il presidente uscente della Vigilanza, Andrea Enria, ha riferito che si sta vagliando con attenzione anche la raccolta degli istituti. Riguardo alle esposizioni al settore immobiliare, «l’attuale contesto di alti tassi potrebbe creare ulteriori pressioni sui prezzi di uffici e case rendendo più difficile per proprietari e famiglie onorare i debiti. Le banche devono tenere conto di questi rischi nelle pianificazioni su accantonamenti e capitale», ha spiegato Enria.
Generali Italia, prima compagnia di assicurazione italiana con 12 milioni di clienti, e il primo gruppo ospedaliero in Italia, San Donato, con 58 strutture sanitarie, hanno deciso di creare una joint venture per aprire 100 smart clinic, centri diagnostici poliambulatoriali in tutta Italia, da qui ai prossimi sei anni, con un investimento complessivo di 150 milioni di euro. La società sarà partecipata al 49% dal gruppo San Donato, la sua controllata GKSD al 9%, e Generali Italia al 40% e parte subito attiva.
La Bce fa un assist importante a Banco Bpm. Francoforte ha autorizzato l’istituto di piazza Meda a ridurre l’assorbimento patrimoniale delle partecipazioni assicurative. Questo è l’effetto dell’ok che la vigilanza ha dato all’adozione del cosiddetto Danish Compromise, la norma nata nel 2012 durante la presidenza danese del Consiglio Europeo che consente di ottenere uno sconto nel calcolo dei coefficienti patrimoniali consolidati.
Il nuovo piano industriale di Poste Italiane arriverà a primavera, il 20 marzo, in coincidenza con la pubblicazione dei risultati del bilancio 2023. Il ceo del gruppo, Matteo Del Fante, presentando ieri il bilancio dei nove mesi chiusi in crescita e con un aumento a 2,6 miliardi della guidance sull’ebit 2023, ha anche annunciato di volersi prendersi qualche mese in più. Per il nuovo business plan si era parlato di fine anno. Intanto il bilancio dei nove mesi ha chiuso con un risultato operativo a 2,1 miliardi, +1,5% su base annua, ed un utile netto pari a 1,5 miliardi (+5,8%). I servizi finanziari sono stati sostenuti dal margine d’interesse e quelli assicurativi sono riusciti a registrare una raccolta netta vita positiva, in controtendenza rispetto al resto del mercato, con i ricavi Danni saliti nell’ultimo trimestre del 27% spinti da Net Insurance.
Fineco ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con ricavi per 916,7 milioni, in crescita del 34%, e un utile netto di 454,2 milioni (+50,1%). Il margine finanziario è invece di 508,5 milioni, in rialzo del 95,1%, mentre il margine d’interesse è aumentato del 140,6%. Le commissioni nette a fine settembre ammontano a 362,2 milioni con un incremento del 4,5% riconducibile all’aumento delle commissioni nette relative all’area Investing (+5,7% anno su anno), grazie all’effetto volumi e al maggior contributo di Fineco Asset Management.
Strada spalancata al risarcimento dei danni in caso di data breach. Gli interessati possono chiedere i danni immateriali all’impresa che ha subito un cyberattacco con esfiltrazione dei dati personali, anche se i dati non sono stati ancora usati da delinquenti. A sostenere che, per avanzare una richiesta risarcitoria, non c’è bisogno di aspettare un effettivo furto dell’identità (bastando il furto dei dati) è l’avvocato generale della Corte di Giustizia Ue (Cgue), che nelle sue conclusioni del 26/10/2023 relative alle cause riunite C‑182/22 e C‑189/22 ha chiesto alla Cgue un’interpretazione del Gdpr (regolamento Ue sulla privacy) molto favorevole agli interessati. Nella vicenda che ha dato origine alla controversia, due investitori hanno aperto depositi titoli presso un’applicazione di trading on line gestita da una società. Al fine di verificare la loro identità, gli utenti hanno dovuto registrare i dati personali nell’applicazione, fra i quali nome, data di nascita, indirizzo fisico e di posta elettronica e anche una copia digitale delle carte d’identità. La piattaforma ha subito un attacco informatico e soggetti ignoti, autori del reato, hanno rubato i dati degli utenti. Gli investitori hanno fatto causa alla società di trading, chiedendo il risarcimento del danno immateriale per il dolore e la sofferenza patito a causa dell’esfiltrazione dei dati, conservati nell’applicazione di trading.
Cresce il divario contributivo tra nord e sud. Nel 2021 il 64,03% del totale delle entrate contributive dell’Inps proveniva dalle otto regioni del nord, quando nel 2015 la percentuale si attestava al 63,54%. È quanto emerge dal rapporto curato dal centro studi di itinerari previdenziali dal titolo «La regionalizzazione del bilancio previdenziale italiano», che analizza le entrate contributive e fiscali, la spesa pubblica per il welfare e i tassi di copertura del periodo 1980-2021.
Allianz ha attivato il protocollo previsto in occasione delle catastrofi naturali, con azioni immediate a supporto dei clienti e degli agenti delle zone maggiormente impattate dall’alluvione che si è abbattuta sulla Toscana a partire dal 2 novembre. Per una tempestiva assistenza ai clienti colpiti e per una rapida gestione delle richieste Allianz, che in Italia è guidata dall’amministratore delegato Giacomo Campora, ha messo in campo una task force per trattare in via prioritaria le denunce di sinistro legate all’evento catastrofale e ha attivato il protocollo per le imprese e gli imprenditori con azioni immediate a supporto delle loro attività.
Arcaplanet procede a grandi passi nel percorso per diventare sempre più «catalizzatore di tutto il mondo che ruota intorno ai pet», ha spiegato ieri Nicolò Galante, a.d. della catena italiana leader nella distribuzione di prodotti per animali domestici. «In questi ultimi mesi abbiamo ridefinito la nostra mission, con l’obiettivo di migliorare la relazione tra persone, animali e ambiente. Freschi di lancio, inoltre, il servizio di assicurazioni, in partnership con Con.Te («un prodotto esclusivo per i clienti Arcaplanet») e il sistema di geolocalizzazione Kippy che, inserito nel collare, permette di localizzare gli animali e offre su abbonamento una serie di servizi: dalla possibilità di conoscere le calorie bruciate dal pet a quella di «sapere se il dog sitter lo porta effettivamente al parco», ha spiegando scherzando Galante.
La prima filiale estera di Groupama e uno dei principali player del settore assicurativo in Italia, a distanza di un anno, torna in comunicazione con un piano integrato su stampa e online per presentare il suo nuovo pay-off: «Groupama Assicurazioni. La soluzione in persona». La compagnia assicurativa ha deciso di raccontarsi passando da un concept che aveva come fulcro la «protezione» a una copy in cui la prossimità al cliente e il supporto per arrivare a trovare insieme la soluzione creata su misura per le necessità di ognuno diventa parte centrale dello storytelling. La campagna è stata curata e ideata da Saatchi & Saatchi.
La responsabilità del condominio per i danni lamentati dal proprietario di un immobile per infiltrazioni di acqua piovana è pacifica, se provengono da parti comuni dell’edificio a causa di cattiva manutenzione, omessa realizzazione di opere di natura conservativa, mancata adozione da parte dell’assemblea delle determinazioni in materia di lavori di manutenzione ordinaria e/o straordinaria. La responsabilità del condominio trova ampia conferma in tre pronunce di merito, a partire da quella emessa dal Tribunale di Catanzaro (1076/2023). In questo caso le infiltrazioni avevano prodotto un danno biologico ai minori residenti nell’appartamento ed è stata accolta la domanda di risarcimento presentata dai genitori. La Ctu medico-legale accertava che i minori erano affetti da rino-congiuntivite allergica e broncospasmo recidiva, a causa delle muffe e dell’umidità presenti nell’abitazione.
La lunga filiera dell’insurtech avanza ed è in cerca di 25mila talenti di qui al 2025. Solo quest’anno sono 10mila le figure che verranno inserite, ossia il 42% in più rispetto al 2022, come emerge dal report dell’Italian insurtech association che ha coinvolto 150 soggetti tra top manager di compagnie assicurative, broker, banche, intermediari e agenti. I nuovi profili più ricercati sono quelli con competenze tecnologiche avanzate: data manager, cloud architect, data analytics, warehousing & business intelligent, project & program management. Il nuovo Report Competenze 2023 di IIA (sarà presentato all’Italian Insurtech Summit – Out of The Box dal 23 novembre al 1° dicembre a Milano) mostra che in un mercato in cui le nuove tecnologie stanno riscrivendo le regole e aumentando la competizione tra i diversi operatori, l’aggiornamento delle proprie skills diventa quanto mai prioritario.
L’acquisto di Kairos da parte di Zurich è a un passo dalla svolta. L’operazione dovrebbe infatti arrivare già domani sul tavolo del consiglio di amministrazione della controllante Julius Baer. Dopo lo strappo registrato un paio di settimane fa, quando il dialogo tra le parti era stato bruscamente interrotto da Zurich perché mancava la quadra principalmente con la controparte italiana della compagine azionaria di Kairos, il filo della trattativa è stato riannodato. Come? Cambiando gli interlocutori seduti attorno al tavolo. In particolare, il gruppo svizzero ha presentato un’offerta a Julius Baer (azionista al 70%), sempre per il 100% di Kairos, nel presupposto che sia Julius Baer stessa a liquidare i soci “privati”. Guido Brera, socio fondatore e chief investment officer, Rocco Bove, head of fixed income, Massimo Trabattoni, Alberto Castelli, che è l’amministratore delegato e la sales director Caterina Giuggioli, detengono infatti complessivamente un 30% della società e hanno rappresentato, di fatto, lo scoglio contro il quale si sarebbe sostanzialmente incagliata la precedente trattativa.
Ammontano a 6,7 miliardi gli extra costi causati dalle differenze inventariali ovvero furti, ammanchi, prodotti danneggiati, errori amministrativi oltre alla spesa in sicurezza per proteggere la merce, che il retail e la Gdo hanno sopportato nel 2022. Si tratta di circa il 2% dei ricavi e il danno comporta un calo della redditività delle insegne. I costi poi finiscono con il ricadere sui clienti: ben 114 euro per ogni italiano. Il danno delle differenze inventariali è di 4,6 miliardi, l’1,38% delle vendite. Un trend in leggera crescita: +2% rispetto al 2020 e +5% sul 2021. Altri 2,1 miliardi sono stati investiti in misure per la difesa delle merci. È quanto emerge dal report «La sicurezza nel retail in Italia 2023» frutto della collaborazione tra Crime&tech, spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore–Transcrime, Checkpoint Systems e l’associazione Laboratorio per la sicurezza.
L’ultimo confronto pubblicato ieri dall’Ocse nel suo report «Health at glance» conferma il ritardo italiano nella spesa sanitaria rispetto agli altri Paesi. I dati relativi al 2021 dicono che la spesa pro capite a parità di potere d’acquisto è di 4.291 dollari in Italia, sotto la media Ocse di 4.986 dollari. Quello che colpisce è la distanza da altri Paesi europei come la Germania che spende 8011 dollari – praticamente il doppio dell’Italia – o la Francia dove la spesa pro capite è di 6630 dollari. Male sugli infermieri: solo 6,2 a fronte dei 9,2 per mille abitanti.
L’inflazione resta elevata ma cala dappertutto. L’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo di Parigi, che fa da “ufficio studi di politica economica” per le economie ricche – spesso segnandone le scelte – conferma, nella sua raccolta mensile di dati dai singoli Paesi, una flessione complessiva. Nell’intero gruppo dei 38 Paesi avanzati, a settembre – l’ultimo mese per il quale i dati sono completi – l’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 6,2%, dal 6,4% di agosto, con un rallentamento generalizzato in 27 Paesi membri, e un’accelerazione in otto Stati (tra i quali il Costa Rica, dove però c’è deflazione: -2,2%). L’inflazione core, che esclude in questo caso energia e alimentari, è scesa al 6,6%, dal 6,8%, e si conferma leggermente superiore all’inflazione complessiva, raffreddata dai prezzi in calo dell’energia.