Negli ultimi dodici mesi solo l’11% delle famiglie ha effettuato interventi di miglioramento energetico. E in futuro andrà peggio: il prossimo anno appena un nucleo su quattro pensa di efficientare la propria abitazione. Lo rivela una ricerca di Nomisma presentata ieri in occasione del Convegno nazionale Angaisa, associazione nazionale del settore degli articoli idrosanitari e della climatizzazione. La frenata delle ristrutturazioni è riconducibile a due fattori distinti: l’incertezza normativa sui bonus edilizi e quella sulla situazione economica. Entrambe hanno spinto gli italiani a rinviare gli investimenti.
La «carica» degli oltre 445.000 professionisti non iscritti a Ordini e Collegi è composta in maggioranza da uomini (il 53,5%), in almeno 6 casi su 10 ha una laurea, o un diploma, e circa il 67% svolge un’attività lavorativa individuale con Partita Iva. E, in generale, scommette sulle potenzialità dell’innovazione tecnologica per rendersi più competitiva, nel mercato, sebbene siano giunti «pochi segnali di attenzione da parte delle Istituzioni», uno dei quali è l’estensione del «voucher» per la connettività (previsto inizialmente soltanto per le imprese) e la sua proroga nel 2023. È il frutto del censimento effettuato da Confcommercio professioni, la Confederazione presieduta da Annarita Fioroni, che ieri mattina, a Roma, ha promosso un convegno per affrontare lo «stato dell’arte» dei rappresentanti delle categorie associative (disciplinate dalla legge 4/2013); oltre il 73% versa i contributi alla gestione separata dell’Inps, la «fetta» più sostanziosa della compagine ha fra i 45 e i 54 anni (oltre il 35%) e più del 38% esercita le mansioni nell’area tecnico-scientifica, il 21,7% è impegnato in attività legate alla comunicazione, il 18,2% è attivo nel campo socio-sanitario ed il 12% nell’area economico-legale.
Generali, tramite Sosteneo, sgr che fa parte dell’orbita Generali Investments e focalizzata sulla transizione energetica, fa asse con Edison e Saipem per la produzione di idrogeno in Puglia. La società ha infatti rilevato dal precedente azionista, Alessandro D’Amato, il 40% di Alboran Hydrogen Brindisi, poi rinominata Puglia Green Hydrogen Valley. Quest’ultima è una società di scopo nata per la produzione di idrogeno verde su larga scala in Europa e prevede la realizzazione di due impianti a Brindisi e Taranto, per una capacità di elettrolisi complessiva di 160 megawatt.