Qual è il futuro della supervisione? Quali sono le prospettive per l’EIOPA? La domanda se l’è posta Petra Hielkema (che guida l’Authority europea) alla conferenza EIOPA del 21 novembre e ha cercato nel suo discorso di dare qualche risposta.
Per Hielkema la risposta è sì…, ma… Il settore assicurativo ben capitalizzato, sta affrontando attivamente la trasformazione verde e digitale, resiste agli shock, ma è il settore meno integrato all’interno dell’industria finanziaria. Si parla di competitività e di investimenti a lungo termine nell’UE, ma allo stesso tempo si preferisce una prospettiva nazionale in un mondo difficile con rischi geopolitici in aumento. E ci sono aree in cui il mercato interno delle assicurazioni non funziona. Aree (attività trasfrontaliere) in cui la vigilanza impiega troppo tempo per arrivare.
Finora l’EIOPA ha utilizzato i poteri di cui dispone per affrontare questi casi, ma troppo spesso i risultati sono troppo scarsi e troppo tardivi. Per la presidente “dobbiamo essere in grado di intervenire quando le autorità di vigilanza nazionali non possono o non vogliono impedire che vengano danneggiati i consumatori. In quei momenti l’EIOPA – e con EIOPA intendo il mio Consiglio composto dai capi delle 27 autorità nazionali competenti e da me – deve avere almeno gli stessi poteri delle autorità di vigilanza nazionali. Se vogliamo essere un’industria forte e competitiva, dobbiamo diventare più integrati di quanto non siamo attualmente. So che questo cambiamento non deve o può avvenire dall’oggi al domani. Ma è sicuramente parte del percorso da seguire per portare la vigilanza assicurativa nel nostro mercato interno a un livello superiore”.
Ed è per questo che Eiopa raccomanderà alla nuova Commissione di garantire che non solo il quadro normativo, ma anche la stessa vigilanza sia e rimanga adatta allo scopo per un settore che è responsabile degli investimenti a lungo termine dell’Europa.
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