Il report mensile di Abi certifica il rallentamento della crescita economica dell’area Euro, Italia compresa, che produce la conseguente diminuzione della domanda di prestiti, che resta comunque a livelli superiori rispetto al periodo pre-Covid.
Secondo Abi, nello scordo mese di ottobre i prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 3,6% rispetto allo stesso mese del 2022, ma non “c’è una stretta creditizia”, in quanto gli impieghi, al netto delle cartolarizzazioni, “sono superiori ai livelli del settembre 2019”.
Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è salito al 4,37%, a settembre era il 4,21%. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato del 5,45% (5,35% a settembre), mentre il tasso medio sul totale dei prestiti è stato del 4,70% (4,61% a settembre).
Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni a tasso fisso ad ottobre 2023 è stato il 4,47%, con un incremento di 316 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%.
Sempre a ottobre 2023, il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è aumentato allo 0,92% dallo 0,86% di settembre (0,32% a giugno 2022), mentre il tasso sui soli depositi in conto corrente è cresciuto allo 0,51% dallo 0,47% di settembre, tenendo presente che il conto corrente permette di utilizzare una moltitudine di servizi e non ha la funzione di investimento.