NELLA MANOVRA C’È LA REGOLAMENTAZIONE DELLE MANCATE DICHIARAZIONI DI BITCOIN & C.
di Andrea Pira
In manovra spunta la cripto-sanatoria. Un possibile l’aggancio per eventuali iniziative parlamentari di emersione dei capitali detenuti indebitamente all’estero, qualora i parlamentari decidessero di intervenire con emendamenti, senza il rischio di vedersi respinte le modifiche con inammissibilità per estraneità alla materia. Nella bozza di Legge di bilancio è prevista una regolarizzazione delle cripto-attività «detenute entro la data del 31 dicembre 2021» e dei redditi realizzati sulle stesse. L’emersione potrà avvenire presentando dichiarazione e versando una sanzione ridotta dello 0,5% «per ciascun anno sul valore delle attività non dichiarate». I contribuenti che hanno realizzato redditi potranno invece mettersi in regola con una imposta sostitutiva del 3,5% del valore delle attività «detenute al termine di ogni anno o al momento del realizzo», nonché «di un ulteriore 0,5% del medesimo valore a titolo di sanzioni e interessi». Sul bitcoin e sulle altre criptoattività il capitolo è ampio e prevede l’applicazione di una imposta di bollo sul valore degli asset detenuti e una rivalutazione al 14%.

Altre coperture sono attese dai tabacchi. Sale quella parte di accisa definita «importo fisso per unità di prodotto»: nel 2023 sarà di 36 euro per 1.000 sigarette -in pratica poco più di 70 centesimi medi per un pacchetto di 20 sigarette- per l’anno 2024 sarà 36,5 euro e, a partire dall’anno 2025, sarà 37 euro per 1.000 sigarette. Mentre sul tabacco riscaldato l’aliquota non sarà portata al 40% nel 2023. L’incremento sarà spalmato su più anni: 36,5% il prossimo, al 38% nel 2024; 39,5% 2025 e 41% 2026.

Altra novità di peso è la proroga del bonus ipo, potenziandolo di poco rispetto all’attuale versione ed estendendolo per tre anni. Modifiche in linea con quanto anticipato da MF-Milano Finanza. Il tetto al credito d’imposta al 50% per le spese in consulenza sostenute dalle piccole e medie imprese per la quotazione in borsa è stato fissato a 250mila euro. La misura, si legge nella bozza, è stata rifinanziata fino al 2026, con 20 milioni l’anno.

Tra le novità dell’ultima versione del testo compare anche la sospensione delle sanzioni per gli esercenti che non accettano il pos, in attesa di un decreto che ministero del Tesoro e del ministro delle Imprese che, entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio, quindi entro il prossimo giugno, dovrà stabilire eventuali criteri di esclusione.

Il grosso degli interventi della manovra da 35 miliardi è concentrato sul caro-energia, cui vanno 21 miliardi di euro in deficit per misure che, in gran parte, copriranno solo i primi tre mesi dell’anno. Altri 14 miliardi necessitano di coperture, da trovare con nuove entrate o risparmi, e al conto mancavano circa 4 miliardi. Le modifiche al Superbonus 110% introdotte dal decreto Aiuti Quater faranno risparmiare alle casse pubbliche 4,5 miliardi.

C’è poi la modifica alla tassa sugli extraprofitti degli operatori energetici che sarà portata al 35%, cambiando la base imponibile, da cui si conta di ottenere circa 2,5 miliardi, che sarà affiancata da un contributo di solidarietà temporaneo, ipotizzato al 33%. In entrambi i casi si tratta però di semplici titoli, senza un articolo. Dalle rivalutazione è atteso poco più di 1 miliardo, circa 700 milioni arriveranno dai tagli al reddito di cittadinanza e 800 milioni sono i risparmi previsti dai ministeri. Nel predisporre la manovra i tecnici del ministero dell’Economia guidato da Giancarlo Giorgetti non hanno dimenticato fondi e assicurazioni per fare cassa subito. Per redditi da capitale e polizze vita ramo I e V è richiesto l’anticipo della tassazione, con una aliquota al 14%.

Stop invece all’adeguamento delle multe alla variazione Istat per il prossimo biennio. Una possibile tegola per i Comuni, già costretti a fare i conti con la pronuncia della Cassazione che, equiparando in alcuni casi la seconda casa alla prima, priva risorse Imu quantificate in 140 milioni soltanto per Roma. Di contro gli enti locali finanziati con il Pnrr potranno contare su un incremento del 10% dei fondi assegnati, in relazione alle gare delle opere pubbliche avviate nel 2023. Alla realizzazione degli investimenti per Milano-Cortina sono destinati 400 milioni: sono 120 per il 2024, 140 milioni per il 2025 e 140 milioni per il 2026. (riproduzione riservata)

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