Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
L’utilizzo dei prodotti che rendono la casa più intelligente cresce. Complici il rincaro dei costi dell’energia e la situazione di incertezza economica che trainano, infatti, l’acquisto di dispositivi per il controllo dei consumi e l’efficientamento. Mentre lo smartworking ha portato più persone a comprare strumenti per l’intrattenimento e per la gestione della propria abitazione. Aumenta anche la diffusione dei dispositivi connessi personali come quelli per il monitoraggio della salute in tempo reale e per il fitness.
Si fa più netta la separazione tra province del centro-nord, dove migliorano le condizioni a vantaggio dei cittadini, e quelle di sud e isole, dove, complice anche la pandemia, sono esplose aree di forte disagio sociale e personale; mentre sono soprattutto le province che fanno parte del cluster Metropoli a trainare la ripresa. Sono, in estrema sintesi, le tre tendenze principali emerse dall’indagine di ItaliaOggi-Università la Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni (Gruppo Generali), giunta quest’anno alla 24ª edizione.
Nell’iter sanzionatorio amministrativo antiriciclaggio contano tutti gli elementi in possesso di chi ha potere di determinare la sanzione: e cioè, oltre agli elementi acquisiti in fase di ispezione, ci sono ora quelli acquisiti nel corso dell’istruttoria e forniti dalla parte nell’ambito della partecipazione al procedimento. Ed è sulla base di tutte queste informazioni che si potrà procedere anche a una riqualificazione dell’illecito, in melius o in peius.
Riciclaggio di denaro sporco: il denaro contante è il primo indiziato nell’Ue. Il 34% delle segnalazioni di transazioni sospette all’interno del sistema finanziario dell’Ue, rilevate dalle unità di informazione Finanziaria (Uif), deriva da operazioni in cash. Un’operazione su tre.
Tuttavia, a causa della mancanza di regole comuni sull’utilizzo del contante, dove ogni stato membro è libero di applicare una soglia, i controlli rimangono inefficaci. Basterebbe comunque un limite di 10.000 euro per limitare i rischi. È quanto indica la commissione europea nella Relazione sulla valutazione dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo che gravano sul mercato interno e relativi alle attività transfrontaliere (Snra) pubblicata a fine ottobre.
Le casse delle imprese sono sempre più vuote e saldare le fatture è sempre più difficile. Tanto che, a livello globale, si stima che le insolvenze cresceranno del 19% nel 2023, In Italia la percentuale sale al 36%. Sembrava, infatti, che il sistema imprenditoriale si stesse lasciando alle spalle gli effetti negativi della pandemia, ed ecco che sono arrivati altri ostacoli quali inflazione, stretta monetaria, crisi energetica, forniture a singhiozzo a ostruire i flussi di cassa.
- I risparmi li gestisce l’algoritmo vantaggi ed errori di una rivoluzione
Una ricerca della Consob sulle otto principali case d’investimento attive in Italia mostra che l’uso di tecnologie basate sul machine learning sia ormai diffuso e declinato in funzioni diverse. Con benefici e rischi per i risparmiatoriF orse non lo sapete, ma i risparmi che avete affidato a un consulente finanziario o a una società di gestione sono già in parte gestiti dall’intelligenza artificiale. Non da sapienti guru dell’investimento, come accadeva fino a pochi anni fa, o non solo da loro, ma anche da algoritmi matematici che decidono a quale profilo d’investimento appartenete, cosa si deve acquistare e vendere con i vostri soldi, quando investire e quando disinvestire. L’uso dell’intelligenza artificiale (A.I.) nel risparmio gestito va avanti a passi da gigante. A crederci di più sono i colossi internazionali del risparmio che gestiscono migliaia di miliardi come BlackRock, che hanno già automatizzato una lunghissima serie di funzioni, ma anche in Italia l’uso è rilevante. Tanto che la Consob ha deciso di effettuare un sondaggio fra otto delle principali case d’investimento (rappresentative del 60% degli asset in gestione). I dati sono stati resi noti in un Quaderno Fintech dal titolo “L’intelligenza artificiale nell’asset e nel wealth management”.
- Caro prezzi, guerra e rischio clima l’agricoltura cresce se diventa 4.0
Dopo aver superato quasi indenne il 2020, l’anno più duro per le restrizioni anti- Covid, l’agricoltura ha dovuto affrontare importanti difficoltà dovute agli eventi climatici nel 2021, per poi entrare in un periodo di grande incertezza nel 2022 a causa del conflitto in Ucraina e del rincaro dei prezzi dell’energia. È questo il quadro delineato dalla più recente edizione del documento “Economia e legislazione agricola” redatto da Crea, il consiglio per la ricerca agricola e l’analisi dell’economia agraria, e dall’Istat, che ha come eloquente titolo: “L’agricoltura non aggancia la ripresa ma può contare su misure straordinarie”. “Nel 2021 il settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, che l’anno precedente si era distinto come uno di quelli meno penalizzati dai lockdown, non ha beneficiato del generale clima di ripresa che ha caratterizzato il secondo anno della pandemia da Covid-19 — si legge nel documento — La ripresa è stata compromessa dagli eventi climatici avversi che hanno penalizzato l’annata agraria. Particolarmente colpiti sono stati i volumi produttivi delle coltivazioni, mentre si è registrato un buon risultato per il comparto zootecnico. Il generale sensibile rialzo dei prezzi ha sostenuto il valore delle produzioni ma ha indotto un peggioramento della ragione di scambio che ha penalizzato gli operatori del settore. La guerra in Ucraina ha annullato ogni possibile previsione: l’inasprimento dei rincari delle materie prime energetiche e le nuove difficoltà di approvvigionamento delle imprese, in aggiunta alle preesistenti strozzature all’offerta, potrebbero provocare conseguenze a lungo termine per l’agricoltura italiana”. Nel dettaglio il settore primario nel 2020 ha perso l’1,8% della produzione e il 4,7% del valore aggiunto in volume, a fronte di un calo dell’8,8% registrato per l’intera economia nazionale. La crisi ha danneggiato soprattutto le attività secondarie, primo fra tutti il comparto agrituristico. Anche il settore della pesca nel 2020 ha subito un pesante ridimensionamento (-19,9% di produzione e — 26,8% di valore aggiunto in volume).
- Italiani in cerca di servizi e cure che vanno oltre la sanità pubblica
Sale l’età della popolazione, cala la spesa rispetto al Pil negli ultimi 10 anni uno studio rivela il trend in aumento nel ricorrere a soggetti privati mentre emerge l’offerta assicurativa orientata su prestazioni a 360 gradiL a pandemia ha accresciuto la sensazione di incertezza e il bisogno di protezione delle persone: al di là degli effetti diretti del virus, la crisi del Covid ha determinato interruzioni e rallentamenti delle attività di prevenzione e dei percorsi di cura per i malati cronici. E ha mostrato le difficoltà del nostro sistema sanitario, in termini di risorse disponibili, di personale e di organizzazione sul territorio per affrontare l’emergenza. In particolare, la spesa pubblica nel settore è diminuita negli ultimi dieci anni, fino a rappresentare il 6,4% del Pil. Al contempo, la popolazione italiana sta invecchiando, una tendenza dovuta ai progressi in ambito medico ma anche alle poche nascite che caratterizzano la Penisola. L’età media si è avvicinata ai 46 anni, e gli over 65 rappresentano il 23,2% del totale. Questi dati, raccontati nel report “Tech in insurance & health: l’opportunità di una trasformazione digitale integrata”, mostrano le sfide a cui sarà sempre più sottoposto il nostro Paese, impegnato a mantenere e migliorare l’attuale livello di welfare.
- IL TREND DI INVECCHIAMENTO IN ITALIA
In Italia ci sono sempre più anziani, le famiglie diventano più piccole e cresce il numero di coppie senza figli. Sono alcuni dei dati illustrati nelle previsioni dell’Istat su popolazione residente e famiglie. Secondo il report, il Paese si caratterizza per un trend di invecchiamento, alimentato anche dai bassi livelli di fecondità e dall’aumento della speranza di vita, che determina degli squilibri strutturali a livello sociale ed economico. La quota di over 65 potrebbe diventare pari al 34,9% del totale nel 2050, mentre la popolazione in età lavorativa scenderebbe dal 63,6% al 53,4% in trent’anni. Il processo di invecchiamento sarà più marcato nel Mezzogiorno nello scenario di lungo periodo, mentre il Nord e il Centro a partire dal 2050 avvieranno il percorso contrario, verso una struttura per età in piccola parte ringiovanita. Al contempo, entro dieci anni, in 4 Comuni su 5 è atteso un calo di popolazione: una tendenza dovuta alla bassa natalità, ma anche a livelli migratori sfavorevoli. Il report “Tech in insurance & health: l’opportunità di una trasformazione digitale integrata” è stato invece presentato da Ey e Iia (Italian Insurtech Association). Ricorda che la spesa sanitaria pubblica nel 2019 è stata pari a 115 miliardi di euro: anche se i fondi sono aumentati durante l’emergenza Covid, raggiungendo quota 127,8 miliardi nel 2021 (il 7,2% del Pil).
- “Più aiuto e prevenzione a tutela dei progetti di vita”
Bosser (Generali Italia): “Così affrontiamo le necessità emergenti dalle misure per anziani fragili all’accesso rapido in caso di imprevisti”. Il Covid ha messo in difficoltà il sistema sanitario, mostrandone i limiti in termini di risorse. La pandemia e la crisi hanno inoltre rafforzato il bisogno percepito delle persone in tema di sicurezza, protezione e autosufficienza. Necessità che si aggiungono alle pressioni che il trend demografico di invecchiamento esercita sul Paese in ambito welfare. «Sono esigenze alle quali rispondiamo da sempre con le nostre soluzioni assicurative, che negli ultimi anni sono ulteriormente cresciute», spiega Giancarlo Bosser, Chief Life Officer di Generali Italia. Le reti familiari e sociali, che forniscono un primo immediato aiuto quando un individuo si trova in difficoltà, hanno mostrato tutta la loro fragilità durante la pandemia, in termini economici ma anche a livello di rapporti umani, a causa di lockdown, restrizioni e distanziamento che hanno obbligato le persone a vivere lontane e isolate.
- Monte dei paschi, dopo l’ aumento si cerca il partner
La ricapitalizzazione del Monte dei Paschi di Siena si è conclusa con un successo la cui esatta misura viene data dall’intervento delle banche consorziate a garanzia dell’operazione. A fronte di un impegno complessivo per 807 milioni di euro l’esborso finale si aggira sui 90 milioni. Il resto è venuto tutto dal mercato e da operatori professionali che hanno creduto nel futuro del Monte e soprattutto nel presente disegnato da Luigi Lovaglio. Imprescindibile l’apporto pubblico, sia in termini di capitale (1,6 miliardi) che in termine di risorse umane, con Alessandro Rivera quotidianamente impegnato con la sua squadra al fianco di Lovaglio. La lunga lista di quanti hanno aperto una linea di credito verso il Monte, acquistandone le azioni, disegna un successo inatteso nelle dimensioni. Il primo azionista dopo il governo italiano (64,23% del capitale) sarà la compagnia francese Axa, già partner industriale, che ha investito 200 milioni di euro. Una cifra uguale a quella sottoscritta da quanti avevano investito nelle obbligazioni subordinate del Monte (Pimco, AcomeA, Melqart, BluBay, BluInvest), a cui si sono accodati Algebris e Andrea Pignataro (50 milioni a testa), un gruppo di investitori diretti (37), Denis Dumont (30), Anima (25), Nexi (20), Mediolanum e Tenax (5 a testa). A questi si aggiungono casse professionali (Inarcassa con 20 e Enpam con 10) e un nugolo di fondazioni con quote da 3 a 10 milioni, che sono state sottoscritte da Crt, Cariparo, Sardegna, Forlì, Cuneo, Cr Firenze, Lucca, Pistoia e Pescia. Cariplo, Compagnia di San Paolo e la Fondazione Monte dei Paschi di Siena hanno contribuito con 10 milioni a testa.
- Basta provare il noleggio per avere il rimborso per l’auto sostitutiva
La Cassazione torna a occuparsi del danno da fermo tecnico del veicolo e, con l’ordinanza 27389 del 19 settembre 2022, stabilisce il diritto del danneggiato a essere risarcito per i danni rappresentati anche dalle spese sostenute per il noleggio di un’auto sostitutiva. Nel caso preso in esame dalla Cassazione, a seguito di un sinistro stradale, il ricorrente aveva noleggiato un’auto sostitutiva e aveva chiesto alla compagnia di assicurazioni il rimborso delle spese di noleggio. La Cassazione ha ritenuto fondata la pretesa, precisando, tuttavia, che il danno in questione non è da considerarsi un danno in re ipsa, ma presunto, per cui è sufficiente provare la spesa sostenuta per disporre di un veicolo sostituivo nel periodo durante il quale l’auto danneggiata è stata in riparazione o, comunque, non era utilizzabile. In tema di danno da fermo tecnico del veicolo, il danno presunto è rappresentato, in linea di massima, dal deprezzamento del bene sul mercato e dall’imposta di bollo e dal premio assicurativo, che devono esser versati anche per il periodo durante il quale non si è potuto godere del mezzo, perché in riparazione.
- Dubbi su conducente e trasportato: alla guida si presume il proprietario
Per decidere sul risarcimento del danno a seguito di un incidente stradale, se non è possibile dimostrare chi fosse alla guida e chi trasportato, si presume che il conducente fosse il proprietario del mezzo di trasporto o chi ne deteneva la disponibilità. È questa l’indicazione data dalla Corte di cassazione che, con la sentenza 30723 del 19 ottobre scorso, si è pronunciata su un caso tragico, in cui entrambe le persone a bordo del veicolo erano morte.
- No al risarcimento se il racconto del fatto non è attendibile
Chi chiede in giudizio il risarcimento per i danni subiti a causa di un incidente stradale ha l’obbligo di dimostrare, prima di ogni altro elemento in fatto e in diritto, l’avvenuto evento storico, vale a dire che proprio nelle circostanze di tempo e di luogo indicate si verificò la collisione lamentata. E ciò prima ancora di poter dimostrare e provare la responsabilità esclusiva o concorrente della parte convenuta, a pena della bocciatura della domanda. Lo ha stabilito la Cassazione che, con l’ordinanza 28662 del 3 ottobre scorso, ha confermato la decisione dei giudici di merito che avevano ritenuto «inattendibile la ricostruzione della dinamica del sinistro, avendo riscontrato plurime contraddizioni non solo circa le circostanze in cui sarebbe avvenuto l’urto, ma anche con riguardo a ciò che sarebbe avvenuto in seguito (…) oltre all’assenza di documentazione idonea».
- Con l’abitazione connessa si risparmia il 20-30% di energia
Gli esperti da tempo assicurano che una casa connessa, con IoT (Internet of Things) o con impianto completo, risparmia tra il 20 e il 30% di energia. Il primo semplice e poco costoso dispositivo è lo smart meter che, applicato al contatore (Legrand, BTicino) o alle prese via WiFi (Ketotek) misura in ogni momento i consumi e li comunica anche a voce all’utente. Ketotek, per esempio, controlla le prese senza nessun collegamento. Solo un sistema che governi l’intero impianto di riscaldamento e climatizzazione, può garantire, in nostra assenza o in caso di distrazioni e imprevisti, un consistente taglio della bolletta.
- In banca senza soglie massime può scattare l’alert antiriciclaggio