Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Casse di previdenza e forme pensionistiche complementari nel perseguire le proprie finalità prioritarie (rispettivamente fungere da primo pilastro pensionistico per i liberi professionisti e costruire un trattamento integrativo per gli aderenti in forma collettiva o individuale) gestiscono consistenti risorse finanziarie con una prospettiva temporale di medio-lungo periodo.
Il timore di una crisi sistemica che si potesse scatenare partendo dal mondo delle criptovalute ha preso forma nei giorni scorsi con l’implosione di Ftx, uno dei più noti exchange di cripto esistenti e ancora non è chiaro dove arriverà l’onda lunga di quella che ha tutte le caratteristiche di una truffa colossale.
Cos’è un hacker? Il termine è un inglesismo connesso a crimini informatici. Indica qualcuno che riesce a inserirsi in un sistema o in una rete senza (o addirittura, contro) la volontà dei legittimi gestori. Anche involontariamente, alcuni hacker hanno contribuito a rendere più sofisticati ed efficaci i sistemi di sicurezza di rete così come importante è stato ed è il loro rapporto con il movimento open source.
C’è un tesoretto nascosto di quasi 50 miliardi di euro che, senza grande sforzo, potrebbe essere messo a disposizione della crescita di Piazza Affari e dell’intero Paese. Risorse che già oggi sono generate da investitori italiani ma che finora sono andate altrove, spesso all’estero. Una pioggia di risparmi che potrebbe andare al mercato borsistico tricolore e alle imprese italiane se solo le compagnie assicurative, i fondi pensione e le casse previdenziali della Penisola si comportassero come fanno, in larga parte, i loro omologhi europei.
Opzione donna potrebbe essere prorogata in manovra, come da versione originale. Ieri il ministero dell’Economia studiava l’intervento che permette l’uscita anticipata dal mondo del lavoro con almeno 35 anni di contributi e 58 anni di età per le dipendenti o 59 anni per le autonome.
- Personal Insurance, un mix bilanciato
La polizza di Bpm Vita mixa la gestione separata a fondi interni ed esterni su una finestra temporale di 15 anni
- Sinai: “L’atterraggio sarà morbido in Europa una breve recessione”
Pericolo scampato, o quasi, secondo Allen Sinai: «Le probabilità di una recessione, almeno negli Usa, si sono ridotte al 25%. L’atterraggio morbido è diventato più probabile». Ma il presidente di Decision Economics, in Italia per un evento della compagnia di servizi digitali Reply, avverte che la situazione sarà diversa nel 2023 per noi e l’Europa: «Da voi è probabile la recessione, per l’impatto dell’Ucraina, ma leggera e breve».
- Opzione donna, salta il criterio del numero dei figli
Non cambia Opzione donna, che dovrebbe essere semplicemente prorogata per tutto il 2023. Queste le indiscrezioni confermate da più fonti ieri pomeriggio. Il governo ci ha quindi ripensato, rinunciando alle modifiche annunciate con l’approvazione della manovra per il 2023, cioè di legare la possibilità di andare in pensione anticipata per le donne al numero dei figli. La novità, benché non ancora scritta neppure nella bozza di disegno di legge di Bilancio uscita dal Consiglio dei ministri, era stata spiegata così: nel 2023 sarebbero andate in pensione anticipata (ma sempre con l’intero assegno calcolato col contributivo), le lavoratrici con 35 anni di contributi e 58 anni d’età se madri di due o più figli; 59 anni, se con un figlio; 60 anni, in mancanza di figli. Questo schema avrebbe preso il posto delle regole seguite finora, che consentono il pensionamento anticipato con 35 anni di contributi e 58 anni d’età (59 per le lavoratrici autonome), senza altri requisiti. L’idea di introdurre il numero di figli per modulare l’età di uscita dal lavoro era stata criticata fin dall’inizio, perché apparsa a molti incostituzionale e punitiva delle donne che non hanno figli. Tanto che la riforma annunciata dal governo Meloni era stata subito ribattezzata «Opzione mamma». Ma ieri, appunto, è stata innestata la retromarcia, su pressione del ministero del Lavoro. Ora la palla passa al Tesoro per la verifica delle coperture necessarie al venir meno della stretta. Tra le ipotesi, il posticipo del Tfs, trattamento di fine servizio, per le donne del pubblico impiego che scelgono Opzione donna.
- Bankitalia: famiglie solide, ma ancora rischi di incertezza
Il sistema bancario, le famiglie e le imprese sono nell’insieme più solide rispetto a turbolenze del passato, ma l’instabilità geopolitica, il rincaro delle materie prime energetiche, le pressioni dell’inflazione e il peggioramento delle prospettive di crescita, riviste al ribasso per il 2023, aumenta anche in Italia i rischi, ammonisce la Banca d’Italia nel suo ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria. È vero che «le prospettive sono peggiorate nel secondo semestre, a causa del persistere di un’elevata inflazione», ma «l’indebi-tamento delle famiglie rimane stabile e basso nel confronto internazionale» e i rischi per la loro stabilità finanziaria restano contenuti. Le imprese risentono del rallentamento dell’attività economica, del rincaro delle prodotti energetici e dell’aumento dei tassi di interesse, però «la capaci-tà di servizio sul debito si mantiene elevata», valuta Bankitalia. Quanto alle banche, «nel complesso, sono solide», la redditività del primo semestre è migliorata, come la patrimonializzazione.
- Bankitalia: più rischi per la stabilità finanziaria
Inflazione, difficoltà di approvvigionamento energetico e alimentare, dal rallentamento dell’economia cinese. È uno scenario di incertezza quello che emerge dal secondo rapporto sulla stabilità finanziaria 2022 della Banca d’Italia: per il nostro paese i rischi per la stabilità finanziaria sono aumentati negli ultimi mesi, «principalmente a causa della persistente instabilità geopolitica, dell’incremento delle pressioni inflative e del peggioramento delle prospettive di crescita». Per consolidare la tendenza alla riduzione dell’indebitamento netto e del debito pubblico, nel corso dei prossimi anni sarà importante – scrive Bankitalia – conseguire un significativo e stabile aumento del potenziale di crescita in un contesto di prudenti politiche di bilancio, facendo anche leva sull’attuazione del Pnrr. In questo quadro le banche si mostrano solide: «Nel corso dell’anno il peggioramento delle condizioni macrofinanziariee il graduale venire meno delle misure di sostegno a famiglie e imprese non si sono riflessi sulla qualità degli attivi bancari. Il tasso di deterioramento dei prestiti si è lievemente ridotto rispetto alla fine del 2021, mantenendosi su livelli bassi. Sul fronte dei mutui ipotecari la situazione, nello scenario di aumento dei tassi, è tranquillizzante: l’esposizione al rischio di un aumento dell’onere del servizio del debito sui prestiti per l’acquisto di abitazioni è contenuta.
- Opzione donna, rispunta la proroga senza variabile figli
Un confronto prolungato con tanto di tempi supplementari. È quello che è proseguito fino a ieri sera nel governo sul prolungamento di Opzione di donna. Che, al momento del varo della manovra non ancora arrivata in Parlamento, era stato annunciato dall’esecutivo Meloni in una versione che vincola la soglia anagrafica di uscita anticipata di tutte le lavoratrici al numero dei figli: uscite a 58 anni con almeno due, a 59 con uno solo e a 60 senza ”prole”. Ma con il trascorrere dei giorni ha preso forza l’ipotesi di ricorrere a una proroga secca, senza modifiche, come aveva fatto lo scorso anno l’esecutivo Draghi.
- Pensioni, dalle rivalutazioni soft tagli di spesa fino a 2,5 miliardi
Mentre tutto il dibattito sulle pensioni delle ultime settimane si concentrava sull’opportunità o meno di aumentare ancora una spesa previdenziale già in volo per l’effetto dell’inflazione, al ministero dell’Economia si lavorava in silenzio a ridurre le uscite sotto questa voce. Il risultato emerge dalle tabelle del Documento programmatico di bilancio inviato giovedì sera a Bruxelles, che trattano le pensioni come una copertura per la manovra. L’effetto combinato degli interventi previdenziali (Sole 24 Ore di ieri) porta un risparmio nell’ordine degli 1,5 miliardi.
- Cyber security. Transazioni fraudolente triplicate dal 2019
C’è bisogno di una maggiore prevenzione, educazione e azione sia da parte degli intermediari sia degli utenti per ridurre gli attacchi cyber che sempre più compromettono gli account. Anche se non mancano alcuni buoni segnali di inversione della curva. Frutto anche dei cospicui investimenti (350 milioni), per altro attesi in crescita, messi a punto dalle banche per limitare con sistemi più sicuri il fenomeno. Secondo i dati diffusi in occasione del Salone dei Pagamenti dal CERT Finanziario Italiano (CertFin), un’iniziativa pubblico-privata nata nel 2017 diretta da Abi e Banca d’Italia, operato da Abi, finalizzata a innalzare la capacità di gestione del rischio informatico degli operatori finanziari italiani (copre il 90% del sistema, ndr) rispetto al 2019 il numero di transazioni fraudolente è più che triplicato. Nel 96% dei casi colpisce la clientela retail italiana via telefono o web.
- Assicurazioni. Ania e il pressing a favore del contratto Anapa
«Si conferma che per ragioni di ordine tecnico giuridico ampiamente esposte – e che si intendono qui interamente ribadite – la materia dei contratti collettivi di lavoro tra agenti e i propri collaboratori non investe la diretta potestà e responsabilità delle imprese del settore e della stessa Ania». Recita così l’allegato numero 6 /A Ter della bozza d’intesa del contratto collettivo nazionale dei dipendenti delle compagnie assicurative firmato nella notte tra il 15 novembre e il 16 novembre da Ania e i sindacati ( First Cisl, Fisac/Cgil, Fna, Snfia e Uilca). I circa 35mila dipendenti degli agenti assicurativi, non che ci fossero dubbi sul tema, si devono dunque accontentare del “contratto per il personale dipendente delle agenzie di assicurazione in gestione libera” scelto dal proprio datore di lavoro, ossia da uno dei circa 26mila intermediari assicurativi. Di accordi ne esistono più di cinque che sono stati stipulati nel corso degli anni tra le diverse rappresentanze sindacali degli agenti e i sindacati più o meno rappresentativi dei lavoratori del settore assicurativo (c’è una vera e propria guerra sui numeri e anche nei tribunali).
- Previdenza, quelle richieste del Governo a Fondi e Casse
Cambia il Governo ma la richiesta a Fondi pensione e Casse di previdenza è sempre la stessa: investite di più sull’Italia. Richiesta sacrosanta anche se cozza un po’ con i principi della diversificazione del portafoglio. Se però il Governo chiama, gli investitori istituzionali non possono far finta di niente. Gli aderenti a Fondi e Casse, però, cosa avranno in cambio? Dal punto di vista fiscale, infatti, sono tra gli investitori più tartassati d’Europa. I Fondi pensione italiani sono gli unici, assieme a svedesi e danesi, a pagare l’imposta (20%) in fase di accumulo dei rendimenti. Le Casse pagano addirittura di più: il 26% e nel luglio 2022 hanno sborsato 765 milioni all’Erario. Ora il ministro del Lavoro Marina Calderone, che ben conosce il settore, prima di invitarli a investire sull’Italia, non poteva chiedere ai colleghi del Mef di limare un po’ le imposte su pensioni integrative e su quelle dei professionisti?
- Osservatorio Pir Raccolta ancora in rosso a ottobre