Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Lo scorso 5 novembre 2022 è entrato in vigore il Decreto Ministeriale n. 154/2022, contenente il Regolamento che stabilisce contenuto e caratteristiche della polizza di assicurazione decennale postuma e il relativo modello standard.
Composto di tre articoli e di altrettanti allegati (il modello standard «Allegato A – Schema Tipo», la scheda tecnica «Allegato B» e l’attestazione di conformità della polizza «Allegato C»), il Decreto completa il nuovo sistema di tutela degli acquisti di disciplina immobili da costruire per i quali il titolo abilitativo edilizio sia stato richiesto o presentato successivamente al 16 marzo 2019 (dlgs 20 giugno 2005, n. 122 e 389, comma 3, dlgs, 12 gennaio 2019, n. 14).
Sussiste responsabilità in capo al notaio che non dissuade il cliente dall’acquisto di un immobile che presenta anomalie: lo hanno sostenuto i giudici della III sezione civile della Cassazione nell’ordinanza 33439/2022 intervenendo sul ricorso di un uomo avverso la sentenza della corte di merito.
L’esposizione in bacheca di documentazione dalla quale possa ricavarsi il nominativo dei condomini morosi è da ritenersi vietata ed espone l’autore al risarcimento dei danni per indebita diffusione dei dati personali, perché in tal modo le informazioni possono venire a conoscenza dei soggetti terzi che transitano nelle parti comuni (fornitori, parenti e amici dei condomini, ecc.). E i danni risarcibili sono anche quelli non patrimoniali, potendosi quindi ricorrere alla prova presuntiva e alla liquidazione equitativa del pregiudizio subito. Questo vuol dire che il danneggiato può limitarsi a provare il fatto materiale e ad allegare altri elementi dai quali desumere il danno patito. Questa la decisione della Corte di cassazione, con la recente ordinanza n. 29323, pubblicata lo scorso 7 ottobre 2022.
Per i componenti di reddito derivanti da un accordo transattivo, deducibilità agganciata all’imputazione in bilancio. Stando all’articolo 109 del Tuir, infatti, gli elementi reddituali (positivi e negativi) sono imputati al periodo di imposta in cui si verificano le vicende gestionali dalle quali scaturiscono, anche se non si sono ancora verificati i conseguenti movimenti finanziari attivi e passivi. Pertanto, il componente positivo di reddito rilevato in bilancio a fronte del credito costituisce una sopravvenienza attiva imponibile ai sensi dell’a
In base all’attuale costo della vita, per educare un figlio in Italia, dall’asilo all’università, si possono spendere in media 130 mila euro. Analizzando, invece, quattro percorsi formativi-tipo si va da un minimo di 53 mila fino a 700 mila euro, a seconda delle attività extracurricolari. Sul budget può incidere particolarmente il costo per imparare una o più lingue, mentre la fascia d’età in cui l’impegno economico raggiunge il picco è tra i 14 e i 19 anni, considerando un percorso interamente privato. In tutto ciò la spesa può crescere parecchio all’università se si sceglie l’estero. A rilevarlo è uno studio di Moneyfarm (società internazionale di investimento con approccio digitale) sui costi dell’educazione di un figlio, secondo cui, analizzando per fasce di età e mettendo da parte le attività extracurricolari, i costi della mera educazione scolastica possono oscillare considerevolmente.
Requisiti più stringenti per imprese, amministrazioni e infrastrutture europee in materia di sicurezza informatica. Sono quelli previsti dalla nuova direttiva comunitaria Nis2, approvata nei giorni scorsi dal parlamento di Bruxelles e che dovrà essere adottata anche dal Consiglio prima che venga pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Ue ed entri, così, in vigore. Il nuovo provvedimento abroga la precedente direttiva sulla sicurezza delle reti e dell’informazione (Nis), primo atto legislativo a livello europeo sulla sicurezza informatica, adottato con l’obiettivo specifico di raggiungere un elevato livello comune di sicurezza informatica in tutti gli stati membri, che ha aumentato le capacità degli stessi in materia di sicurezza informatica ma la cui attuazione si è rivelata difficile.
Nei primi sei mesi del 2022 sono stati 1.141 gli attacchi cyber gravi, ossia che hanno avuto un impatto sistemico in diversi aspetti della società, della politica, dell’economia e della geopolitica, con una crescita dell’8,4% rispetto al primo semestre 2021, per una media complessiva di 190 attacchi al mese, con un picco di 225 attacchi a marzo 2022, il valore più alto mai verificato. A certificarlo la nuova edizione del rapporto Clusit 2022 sulla sicurezza cyber.
L’informazione tra collegio sindacale e organismo di vigilanza (Odv) previene i reati e salva dalla responsabilità 231. È quanto emerge dal documento pubblicato a ottobre scorso dall’Associazione italiana dottori commercialisti (Aidc) e dall’Associazione dei componenti degli organi di vigilanza ex dlgs 231/2001 (AOdv231), che individua i flussi informativi tra il collegio sindacale e l’organismo di vigilanza ai sensi del dlgs 231/2001 quali elementi fondamentali per la prevenzione dei reati e, di conseguenza, della condanna della società.
Regole chiare per le piattaforme commerciali online. Si chiamano “gatekeeper” e l’Ue ha voluto scrivere regole definite. Lo ha fatto con il regolamento n. 2022/1925 del 14 settembre 2022, intitolato ai mercati equi e contendibili nel settore digitale, noto anche come Digital markets act (Dma), che diventerà operativo a partire dal 2 maggio 2023.
Due vie per usufruire dei fringe benefits da parte dei lavoratori. Infatti, mentre le bollette da rimborsare entro il 12 gennaio devono necessariamente riferirsi a consumi avvenuti nell’anno 2022, i buoni carburante vanno consegnati entro il 12 gennaio, ma possono essere spesi anche successivamente (cioè nel corso dell’anno 2023).
- Il conto delle pensioni sfonda il tetto dei 300 miliardi e crescerà per altri vent’anni
Le eredità del passato, l’inverno demografico e ora anche il necessario adeguamento degli assegni all’inflazione gonfiano la spesa. Che comincerà a calare, in rapporto al Pil, soltanto a metà degli anni 40C’ è un record nel record della spesa pubblica che sfonda quota 1.000 miliardi. Ed è quello della spesa previdenziale che nel 2023 andrà sopra i 300 miliardi, quasi un terzo di quanto spende l’Italia per mandare avanti il Paese. Solo la rivalutazione all’inflazione delle pensioni contribuisce ad alzare quest’onda di 50 miliardi dal 2022 al 2025. E questo anche per la decisione del governo Draghi di tornare, già a partire da quest’anno, a un metodo molto più favorevole per l’adeguamento ai prezzi degli assegni: gli scaglioni di Prodi dopo le fasce di Letta e Conte. Tecnicalità, si potrebbe dire. Che però fanno molto felici le pensionate e i pensionati italiani, oltre 16 milioni di italiani. Specie il prossimo anno, con le pensioni su del 7,3%.
- Più severità negli standard Ue per greenwashing e fondi Esg
Verso l’ora di una maggiore trasparenza per investimenti responsabili. A fine gennaio è attesa l’approvazione del livello 2 della Sfdr, con norme stringenti per l’informativa degli asset manager“L a nuova generazione degli investimenti sostenibili ». “Verso il livello due delle regole comunitarie sui fondi responsabili». «Nuovi rischi, nuove opportunità». Sono i titoli di alcuni degli approfondimenti che la stampa internazionale ha dedicato nelle ultime settimane a quello che si potrebbe definire il terzo step di sviluppo nel legame tra mondo degli investimenti e strategie aziendali legate alla sostenibilità. Infatti, dalla grande crisi finanziaria, che ha caratterizzato la fine dello scorso decennio, ha cominciato a farsi strada la necessità di favorire un nuovo modello di sviluppo più inclusivo e questo ha portato sia molti piccoli risparmiatori, sia soggetti istituzionali come fondi pensione e casse di previdenza aprivilegiare volontariamente aziende e iniziative responsabili verso l’ambiente e le comunità in cui operano. Negli ultimi anni i regolatori hanno giocato un ruolo propulsivo nello sviluppo degli investimenti Esg (attenti cioè all’ambiente, ai temi dell’inclusione sociale e alle buone regole di governo delle aziende), evidenziando soprattutto con banche e assicurazioni i rischi legati al mancato rispetto di questi temi da parte delle aziende con le quali si relazionano. Ora inizia a prendere corpo la terza fase, in cui tocca alle stesse imprese dimostrare che il loro impegno non è solo di facciata, bensì si sostanzia in una serie di interventi che impattano anche oltre il proprio ambito di attività, coinvolgendo tutti gli stakeholder con i quali si interfacciano. Un’evoluzione frutto da una parte dello shock prodotto sull’opinione pubblica dall’emergere di alcuni casi di greenwashing (ambientalismo di facciata), dall’altro in risposta a un movimento d’opinione emergente negli Stati Uniti che contesta l’essenza stessa delle strategie sostenibili. Affermando che l’obiettivo di chi governa le aziende debba essere la crescita dei profitti e la remunerazione degli azionisti, senza influenze di tipo politico o sociale, che invece spetterebbero solo alle istituzioni.
- Nell’Italia dei 322 mila milionari investire è un affare di famiglia
In tutto il mondo sono in aumento i clienti private Il nostro Paese è decimo e perde una posizione rispetto all’Olanda La clientela è più avanti con gli anni e chiede soluzioni che non si limitino solo alla finanzaI l 2021 ha visto crescere la ricchezza e il numero di milionari in tutto il mondo. Secondo i dati del Capgemini Wealth Management Report 2022, il numero di persone che dispone di attività investibili (non considerando l’abitazione principale, oggetti da collezione e beni durevoli) pari o superiori a un milione di dollari, gli High Net Worth Individuals -Hnwi, è cresciuto a livello globale del 7,8%, la loro ricchezza è aumentata dell’8%. E non è una crescita trainata da nuovi ricchi residenti in Asia, il tasso di crescita dell’Eurozona è stimato secondo solo a quello degli Stati Uniti, la popolazione dei milionari è aumentata del 6,7% e la ricchezza investibile del 7,5%. Il nostro Paese ha perso una posizione nella graduatoria mondiale in termini di popolazione Hnwi, superata dai Paesi Bassi si colloca ora al decimo posto con 322mila milionari, il 7,1% in più rispetto al 2020. Un diverso perimetro è tracciato per il nostro paese dall’Aipb, l’associazione del private banking che definisce convenzionalmente clienti private gli individui che dispongono di patrimoni finanziari di almeno 500mila euro. La popolazione dei clienti private in Italia, secondo l’Aipb, rappresenta il 2,6% delle famiglie italiane, ma detiene il 36% della ricchezza finanziaria investibile, quella calcolata escludendo la quota investita in azioni (tipicamente partecipazioni in aziende proprie, difficilmente liquidabili), e il 50% circa della ricchezza finanziaria investita; a fine giugno questa ricchezza era stimata in un po’ meno di 1.000 miliardi.
- QUANDO IL PRIVATE È A PREVALENZA FEMMINILE
Il tema di genere riguarda anche il mondo del private banking. Il report di Capgemini segnala che le donne di tutte le fasce di ricchezza erediteranno il 70% della ricchezza globale nelle prossime due generazioni e probabilmente gestiranno due terzi della ricchezza delle famiglie entro il 2030. Lo faranno con un approccio differente rispetto alla componente maschile: “Oggi le donne cercano rendimento, ma anche uno scopo”, si legge nel report. “Piuttosto che concentrarsi esclusivamente sul denaro, i loro obiettivi includono un legame, un senso, un lascito per la prossima generazione e fare la differenza dal punto di vista ambientale e sociale”.
- Provider di pagamenti smart al top
Nel settore finanziario sono i provider di pagamenti smart a poter vantare la migliore customer experience. La finanza “tradizionale” deve invece fare ancora molta strada, anche se le istituzioni più grandi hanno già imboccato la direzione giusta. Paypal può dunque vantare la più alta percentuale di clienti molto soddisfatti (87,1%), seguito da Google Pay (80,5%) e da Postepay (80,3%). Valori alti vengono fatti registrare anche da altri servizi digitali, come per esempio Buy now pay later. In questo campo spiccano le customer experience fornite da Appago (76,4%), Scalapay (73,6%) e Klarna (70%). Anche le grandi istituzioni finanziarie ottengono però un giudizio buono. Nella categoria Fondi pensione aperti Intesa Sanpaolo Vita si lascia alle spalle la concorrenza con il 71,9% di clienti molto soddisfatti. Immediatamente dietro c’è Generali (71,7%), seguita a sua volta da Allianz (70,5%). Nell’importante comparto delle reti di consulenti finanziari, dove il rapporto di fiducia con il cliente è alla base di tutto, primeggia Banca Generali (67,9%), davanti a Finecobank (67,4%) e Banca Mediolanum (65,2%). Fineco occupa anche la prima posizione fra i broker online con una percentuale di soddisfazione dei clienti del 72,1%, lasciandosi la concorrenza a grande distanza: Etoro e Plus500 si fermano entrambi al 60,9%. Fra le eccellenze nel settore finanziario vanno infine segnalati i portali per la comparazione online dei prezzi dei servizi finanziari: Segugio (73,1%) occupa la prima posizione, davanti a Facile.it (71,6%) e Mutuisupermarket.it (61,5%).
- Le due facce di una spesa
Cresce la finanza incorporata, l’integrazione dei servizi per il cliente all’interno di soluzioni che hanno un altro scopo prioritarioL e piattaforme di commercio elettronico che offrono tra le opzioni di pagamento il “Buy Now, Pay Later” (letteralmente, “Compra ora, paga dopo”), convertendo il costo della spesa in un prestito automatico, direttamente accessibile dal sito, senza che l’utente debba stipulare un contratto con una finanziaria. I servizi di car sharing che, attraverso la loro piattaforma, offrono anche servizi come l’avvio dei pagamenti o la stipula di polizze assicurative. Sono due esempi dell’embedded finance (finanza incorporata), che sta a indicare l’integrazione dei servizi finanziari all’interno di soluzioni che hanno principalmente un altro scopo.
- Scossa Intelligenza artificiale sui servizi e il risparmio gestito
Dall’assistente virtuale ai consigli per gli investimenti “depurati” da influenze emotive, l’IA prende campo Ma la supervisione umana resta sempre indispensabileM aggiore accuratezza nell’analisi dei crediti. Capacità di analizzare i fondamentali delle aziende sulle quali investire senza lasciarsi influenzare dalle emozioni. Possibilità di insegnare alle macchine a migliorarsi continuamente, riducendo così i rischi di intervento (e quindi di errore) umano. Sono alcune delle prospettive offerte al settore della finanza dall’avanzata dell’intelligenza artificiale (AI), vale a dire la possibilità per i sistemi informatici di simulare la capacità e il comportamento del pensiero umano.
- «Devo pagare i crediti». L’Italia e l’analfabetismo visti da uno sportello
L’autore è un giovane ricercatore per il quale, tuttavia, l’università italiana non è stata capace di trovare un posto. E che quindi oggi lavora come impiegato in un ufficio postale dell’Italia settentrionale. Un anno a contatto con «il pubblico» italiano (lascio da parte gli immigrati, un capitolo a parte) mi ha mostrato una realtà al limite dell’incredibile. Il bollettino, la dichiarazione, la richiesta che mi passano sotto gli occhi sono nella maggior parte dei casi tormentati da una scrittura che non conosce le principali regole di grafematica, come direbbero i linguisti. Siamo alla difficoltà nello scrivere correttamente la singola parola, nel distinguere il confine tra una parola e l’altra. A volte, forse mettendo in imbarazzo chi mi è davanti, intervengo correggendo gli errori con la penna (non riesco a lasciarli così, patenti, sui fogli, almeno dove si può); altre volte, quando c’è il dramma di dover scrivere la cifra in lettere, come sugli assegni, spesso devo prima scriverla io su un foglio e darla da copiare al cliente — ripeto — al cliente italiano. Ancor più sconvolgente è la quasi totale incapacità delle persone di comprendere le indicazioni che sono presenti sui moduli.
- Fondi pensione. Un decennio in attivo
I rendimenti a dieci anni dei fondi pensione restano positivi, nonostante l’andamento negativo dei mercati finanziari nel corso del 2022 che si è ripercosso sui risultati delle casse previdenziali
- Risarcimenti del danno, va preferita la liquidazione con rendita vitalizia