Sono le commissioni che il gruppo ha incassato a giugno per l’acquisto dei crediti
di Anna Messia
Con 252 milioni in sequestro cautelativo Oggi l’aggiornamento dei numeri con la trimestrale, prevista in crescita
In una situazione di incertezza normativa Poste Italiane ha deciso di sospendere la cessione dei crediti legati ai bonus edilizi, ma nel primo semestre dell’anno il gruppo guidato da Matteo Del Fante, proprio grazie al 110% e ad altri bonus edilizi, ha visto crescere gli interessi derivanti dall’impiego in crediti di imposta di un ammontare pari, per la precisione, a 131 milioni. Una cifra che si somma ai 70 milioni di ricavi aggiuntivi che erano già stati registrati lo scorso anno, a valere sul bilancio 2021. I numeri saranno aggiornati oggi in occasione della presentazione dei dati dei nove mesi 2022 alla luce del probabile incremento dell’ammontare tenendo conto anche dei proventi arrivati nel terzo trimestre. Intanto però è arrivato la stop all’operatività a causa dell’incertezza normativa che si è creata attorno alla materia della cessioni dei crediti per le ristrutturazioni edilizie.
Se da una parte bisogna considerare che Poste è già molto vicina al plafond massimo di concessione di acquisto crediti, fissato al 9,5 miliardi, dall’altra bisogna aggiungere che, a pesare, è stata anche la decisione dei giorni scorsi della Corte di Cassazione che ha confermato le sentenze sui sequestri dei crediti fittizi nei confronti degli intermediari che li avevano acquistatati da truffatori. Una di quelle sentenze riguarderebbe proprio Poste che, sempre a giugno, aveva sottoposto a sequestro cautelativo una somma complessiva 252 milioni di crediti d’imposta, in procedimenti che vedono il gruppo parte lesa. Numeri, anche questi, che saranno presumibilmente aggiornati oggi da Del Fante, con la presentazione al mercato dei dati del terzo trimestre. Gli analisti si attendono una crescita sia del fatturato sia dell’utile netto di Poste Italiane.
L’attesa riguarda anche l’entità dell’acconto del dividendo sui risultati 2022 dopo che nel novembre 2021 era stato deliberato un importo, come prima tranche, di 0,185 euro (+14%), cui si era aggiunto il saldo di 0,405 euro avvenuto giugno, per un totale sul 2021 di 0,59 euro. Per quanto riguarda i ricavi totali, la stima degli analisti è invece in media di 2,82 miliardi di euro nel terzo trimestre, che rappresenterebbe una crescita rispetto ai 2,761 dai miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso. Mentre quanto all’utile netto, il bilancio del terzo trimestre secondo il consenso dovrebbe chiudersi a quota 430 milioni, in aumento del 7% rispetto ai 401 milioni dell’uguale periodo 2021, dopo i 964 milioni (+24,7%) del primo semestre. (riproduzione riservata)
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