LA BANQUE VERTE OTTIENE L’ESCLUSIVA PER IL RAMO DANNI DELL’ISTITUTO DI PIAZZA MEDA
Il Crédit Agricole è pronto a stringere il legame finanziario e industriale con Banco Bpm. Ieri il consiglio di amministrazione di piazza Meda ha deciso di concedere alla banque verte un periodo di negoziazione in esclusiva. L’obiettivo è arrivare a un accordo entro la fine dell’anno sul ramo danni (valutato circa 300 milioni). Prosegue invece il processo di internalizzazione del settore vita, annunciato dalla banca italiana nel corso dell’estate.
La partita si è aperta nella primavera scorsa, quando le polizze del Banco (affiancato dagli advisor Citi, Lazard e Kpmg) sono finite nel mirino di diversi gruppi italiani ed esteri. Offerte non vincolanti sono state presentate dal Crédit Agricole (seguito da Jp Morgan e Nomura), da Axa (Equita) e da Generali e da maggio è stato allestito un vero e proprio processo competitivo. Il perimetro dell’operazione è stato inoltre ridefinito nel corso dell’estate, quando il Banco ha annunciato di voler cedere soltanto il ramo danni e non l’intero pacchetto delle attività bancassicurative. Con l’ultimo giro di offerte a ottobre, la corsa tra i pretendenti si è ridotta a una sfida tutta francese tra Agricole e Axa. Anche se la compagnia francese avrebbe presentato un’offerta molto competitiva in termini di prezzo, la scelta di piazza Meda andrebbe ricondotta alla proposta commerciale della banque verte e alle sinergie che potranno crearsi con le altre fabbriche prodotto. L’accordo è stato commentato positivamente dal ceo del Banco Giuseppe Castagna e dal responsabile per l’Italia dell’Agricole Giampiero Maioli, che negli ultimi mesi hanno insistito sulla valenza industriale dell’alleanza.
La partita industriale si intreccia con i futuri assetti proprietari del Banco. A pochi mesi di distanza dal rinnovo del cda, oggi l’Agricole è primo azionista al 9,2%. Anche alla luce di un accordo sulle polizze, l’ipotesi più probabile è che i francesi appoggino la lista del cda che confermerà il ceo Castagna. A suggello dell’alleanza il board potrebbe inserire nella rosa un candidato gradito ai francesi.
Anche gli altri azionisti del Banco si sono nel frattempo messi in movimento. Dopo l’estate le fondazioni hanno arrotondato la quota conferita nel patto parasociale, che oggi è salito all’8,28% e sul quale Consob avrebbe avviato degli accertamenti. Al fianco di Crt (1,8%), CrLucca (1,24%), CrAlessandria (0,5%), Cr Trento e Rovereto (0,03%), Cr Carpi (0,1%) e Manodori (0,02%), ci sono Cassa Forense (1,66%), Enpam (1,95%) e Inarcassa (1,04%). Proprio oggi il dossier dovrebbe essere esaminato dal consiglio di indirizzo della Fondazione Crt nell’ambito di un incontro dedicato alle partite finanziarie aperte di attualità.
Nel mirino dei soci italiani c’è anche la scadenza assembleare di primavera, visto che, come riportato ieri da MF-Milano Finanza, fondazioni e casse di previdenza puntano a esprimere almeno un paio di nomi nella lista del cda, a cui sta lavorando Egon Zehnder. (riproduzione riservata)
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