Banca d’Italia ha pubblicato, il 28 ottobre scorso, una nuova Nota di stabilità finanziaria e vigilanza in materia di coperture assicurative contro i rischi operativi delle imprese italiane.
Il lavoro analizza le scelte assicurative delle società non finanziarie per le principali tipologie di rischio, utilizzando i dati dell’indagine sulle imprese industriali e dei servizi (INVIND) condotta dalla Banca d’Italia nel primo semestre del 2022.
I risultati mostrano che la quasi totalità delle imprese del campione (che include solo le aziende con almeno 20 dipendenti) ha sottoscritto una polizza per i rischi tipicamente più diffusi, quali furto e incendio e responsabilità verso terzi. La quota di imprese assicurate è invece più bassa per i rischi connessi con calamità naturali ed eventi climatici, trasporto merci, insolvenza su crediti o debiti dell’impresa e cyber risk.
La probabilità di sottoscrizione di una polizza e la spesa assicurativa rispetto al fatturato sono influenzate – a parità di altri fattori – dalla dimensione dell’impresa, dall’area di residenza, dal settore e dall’esposizione al rischio. In particolare, entrambi gli indicatori sono inferiori per le imprese di minore dimensione e per quelle localizzate al Sud e nelle Isole; sono maggiori per le imprese che hanno subito un danno negli anni precedenti o che considerano il rischio rilevante per la loro attività.
Tra le principali motivazioni della mancata assicurazione vi sono il costo eccessivo della polizza e la mancanza di informazioni adeguate. Infine, circa tre imprese su quattro indicano che la banca principale con cui hanno rapporti di credito non è stata informata della condizione assicurativa dell’azienda.
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