PREVIDENZA

Autore: Maria Elisa Scipioni e Alberto Cauzzi
ASSINEWS 347 – dicembre 2022 

Nell’ampio panorama legislativo del sistema previdenziale italiano, ai lavoratori che versano e hanno versato i contributi previdenziali in più gestioni è riconosciuta la possibilità di coordinarli sia a titolo gratuito, attraverso l’istituto della totalizzazione ovvero il cumulo di cui alla L. 228/2012 introdotto nel 2013, o attraverso il pagamento di un onere, spesso molto elevato, ricorrendo alla ricongiunzione dei contributi.

Dopo aver esaminato, nel precedente appuntamento, il cumulo, vediamo insieme cos’è la totalizzazione, chi se ne può avvalere e che cosa significa usufruirne. L’istituto della totalizzazione fu la conseguenza logica dalla riforma Dini del 1995, che introdusse per la prima volta nel nostro sistema previdenziale il metodo di calcolo contributivo.

Sfruttando una caratteristica molto importante di questo conteggio, quella di risultare neutro per gli enti previdenziali dal punto di vista finanziario e attuariale, la totalizzazione non è altro che il confluire delle quote di competenza dei singoli enti previdenziali in un unico trattamento.

Ogni spezzone conserva la propria integrità e la propria redditività e partecipa alla formazione della pensione futura, messo in pagamento dall’ente di competenza, senza dover ricorrere a complessi spostamenti di oneri tra enti diversi, come nei casi di ricongiunzione.

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