di Emma Bonotti
«Milano, un po’ per tutti gli attori del settore, è la piazza dove sperimentare le soluzioni all’avanguardia per poi offrirle anche al resto del Paese». Così Lorenzo Pascucci, fondatore di Milano Contract District, ha definito il capoluogo lombardo all’evento Milano Real Estate Week. Nella città meneghina hanno preso forma diverse realtà immobiliari con un’attenzione spiccata per la tecnologia, come l’agenzia Homepal fondata nel 2015 da Andrea Lacalamita, attualmente cmo della società. Nell’ambito edilizio si parla di proptech per indicare «tutto quello che fa riferimento alle tecnologie per il mattone, dalla fase costruttiva, alla manutenzione e infine alla dismissione del bene», come ha spiegato Angelica Donati, presidente nazionale di Ance Giovani. Tuttavia, secondo il country manager Italia di Casavo, Victor Ranieri, «l’impatto della trasformazione digitale sul mercato residenziale immobiliare è contenuto», soprattutto se paragonato allo sviluppo negli altri settori. «Credo che la tecnologia debba semplificare i processi, anche nel caso della compravendita di un immobile», ha proseguito Ranieri. Un messaggio ribadito anche da Vincenzo Sirna, chief marketing and strategy officer della piattaforma Tecma che sviluppa prodotti digitali per incrementare la marginalità degli investimenti immobiliari e accelerare vendite e locazioni.
Oltre all’assistenza nella fase di compravendita, nel corso del panel è emersa la necessità degli italiani di maggiori servizi nella manutenzione quotidiana della casa. «Cerchiamo di stare al fianco del cliente a 360 gradi», è intervenuto a tal proposito Alberto Busetto, ceo di Generali Jeniot, «cercando di applicare le nuove tecnologie per prevenire o contenere gli effetti dannosi dei sinistri». Ma quando gli incidenti non possono essere evitati, «intervenire in tempo reale, anche attraverso l’invio di una squadra di esperti, può aiutare il cliente a risolvere il problema e contenere i costi del servizio stesso», ha aggiunto il chief beyond insurance officer di UnipolSai, Giacomo Lovati. In fondo, come ha puntualizzato il presidente di Nobis Assicurazioni, Alberto Di Tano, l’immagine di una compagnia assicurativa viene misurata in prima battuta dal servizio diretto al cliente, anche quello telefonico. «Serve formazione, risorse e tempo da devolvere alla motivazione degli impiegati a stretto contatto con il pubblico, ne va della reputazione delle stesse assicurazioni», ha concluso Di Tano. (riproduzione riservata)
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