ANIA: scende del 34,2% il saldo vita a settembre, a 14 mld di euro, a causa della contrazione dei premi (-11%)
Nei primi nove mesi dell’anno il saldo vita tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) del lavoro diretto svolto da imprese italiane ed extra-UE) è stato pari a € 14,0 mld, in calo del 34,2% rispetto all’analogo periodo del 2021 e del 15,7% rispetto a tutto il III trimestre 2020, quest’ultimo influenzato dalle restrizioni adottate per l’emergenza sanitaria.
Secondo quanto riporta ANIA, tale risultato è stato determinato soprattutto dalla contrazione del volume premi (-11,0% rispetto ai primi nove mesi del 2021), l’importo più basso degli ultimi otto anni, dovuto alle polizze sia di ramo I sia di ramo III, a fronte di un ammontare totale delle uscite anch’esso in calo ma più contenuto (-2,5%), determinato dai minori importi per scadenze/rendite maturate e sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana coperti dalle polizze vita che hanno compensato pienamente l’aumento dei riscatti.
Analizzando l’andamento dei singoli trimestri, si osserva come il flusso netto realizzato nel III trimestre 2022, pari a € 3,7 mld, sia ulteriormente diminuito rispetto al trimestre precedente, registrando l’ammontare più basso tra tutti i trimestri contabilizzati negli ultimi otto anni. Nel dettaglio, le polizze di ramo I hanno registrato nel III trimestre una performance in lieve aumento rispetto al trimestre precedente ma inferiore di un miliardo rispetto a quella dell’analogo trimestre del 2021, mentre quella realizzata dal ramo III risulta in ulteriore calo rispetto ai due trimestri precedenti dell’anno e più che dimezzata rispetto all’analogo trimestre del 2021.
A tutto il III trimestre 2022 il volume dei premi contabilizzati ha sfiorato i € 70 mld, in calo dell’11,0% rispetto all’analogo periodo del 2021, quando la raccolta premi registrava invece un incremento annuo del 10,8%.
L’83% dei premi è generato dall’emissione di nuovi contratti o dall’introito di premi unici aggiuntivi relativi a polizze già in essere, in calo del 12,6% rispetto ai primi nove mesi del 2021 (percentuali ricavate dai dati della rilevazione mensile ANIA sulla nuova produzione vita).
L’ammontare dei premi contabilizzati risulta costituito per l’81% da premi unici (in contrazione del 13,3% rispetto a tutto il III trimestre 2021) e per il restante 19% da premi periodici, di cui il 3% sono premi di prima annualità (-3,1%) e il 16% premi di annualità successive (+0,3%).
Analizzando invece l’andamento dei premi contabilizzati per singolo mese, stimati sulla base della rilevazione ANIA relativa ai flussi mensili vita, si osserva come la raccolta premi degli ultimi tre mesi rilevati nel 2022 sia in netto calo rispetto agli analoghi mesi del biennio precedente; in particolare, nel mese di settembre 2022 si registra un volume premi inferiore di quasi € 1,5 mld rispetto al corrispettivo mese dell’anno precedente e di ben € 2 mld rispetto a quello del 2020.
Nei primi nove mesi dell’anno corrente l’ammontare complessivo delle uscite è risultato pari a € 55,9 mld, in calo del 2,5% rispetto ai primi nove mesi del 2021 ma in aumento del 2,9% rispetto al corrispettivo del 2020.
La quota prevalente delle uscite è derivata dai riscatti e dagli altri rimborsi, pari a circa il 68% dei pagamenti complessivi, oltre 4 punti percentuali in più rispetto a tutto il III trimestre 2021, a fronte dell’ammontare più alto mai rilevato nei primi nove mesi dell’anno (€ 37,7 mld, +5,0% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente).
I sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana coperti dalle polizze vita hanno registrato nello stesso periodo dell’anno importi ancora significativamente alti (€ 10,3 mld) rispetto al periodo pre-Covid, pari al 18% delle uscite totali, ma in diminuzione del 6,5% rispetto ai primi nove mesi del 2021. Le scadenze e le rendite maturate, comprensive della variazione delle riserve per somme da pagare, hanno registrato ancora una forte contrazione (-24,0%) rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, con un’incidenza sulle uscite totali che scende al 14% (18% a tutto il III trimestre 2021), a fronte di un ammontare che si arresta a € 8,0 mld.
Le riserve tecniche vita, comprensive anche della riserva per somme da pagare, alla fine di settembre dell’anno corrente sono state pari a € 805,7 mld, confermando, per il terzo trimestre consecutivo, una progressiva contrazione da inizio anno; nel dettaglio, lo stock di riserve risulta pressoché stazionario rispetto a settembre 2021 (-0,1%) ma peggiora a -2,0% se lo si rapporta a quello di fine anno, a causa della contrazione delle riserve di ramo III.
L’incidenza dei premi contabilizzati sulle riserve è risultata pari all’8,7%, in diminuzione di un punto percentuale rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente. In particolare, oltre il 70% delle riserve complessive deriva da impegni assunti nel ramo I mentre quasi un quarto è afferente a polizze di ramo III.
Analizzando la concentrazione delle riserve tecniche tra le compagnie di assicurazione operanti in Italia alla fine di settembre dell’anno corrente, si osserva che la metà dell’intero ammontare è detenuto dalle prime cinque compagnie e si arriva al 70% considerando le successive cinque. La variazione dello stock delle riserve rispetto alla fine dell’esercizio 2021 è stata negativa per € 16,2 mld, nonostante il saldo tecnico del settore vita positivo per € 14,0 mld (dovuta unicamente alla svalutazione delle attività sottostanti alle polizze unit-linked, per l’elevata instabilità dei mercati azionari registrata a partire dallo scoppio del conflitto in Ucraina).
Un’analisi più approfondita dei dati evidenzia che il 68% delle imprese, rappresentative del 72% del mercato in termini di premi contabilizzati 2021, ha registrato a tutto il III trimestre 2022 un flusso netto positivo e che il 51% (per una quota premi pari al 57%) ha ottenuto un risultato migliore della media dell’indice (1,71%) calcolato rapportando il flusso netto totale alla giacenza media delle riserve complessive.
Saldo vita: analisi di dettaglio per ramo
Nei primi nove mesi dell’anno corrente il ramo I ha registrato un flusso netto positivo pari a € 5,8 mld, il risultato più basso rispetto all’analogo periodo dal 2013 e, nel dettaglio, in calo del 36,2% rispetto ai primi nove mesi del 2021, quando si osservava a sua volta un decremento annuo del 5,3%. Tale risultato è stato determinato da una raccolta premi in diminuzione del 6,0% rispetto a tutto il III trimestre 2021, pari a € 43,8 mld (di cui l’80% a premio unico), a fronte di un ammontare del totale oneri in aumento dell’1,4% rispetto a quello dell’anno precedente e pari a € 38,0 mld, di cui il 63% (57% a tutto il III trimestre 2021) costituito da riscatti e altri rimborsi (+11,6%). L’incidenza dei premi di nuova produzione è pari all’84%. Gli oneri pagati hanno rappresentato nel ramo I il 6,7% delle riserve.
Relativamente al ramo III, la raccolta netta nei primi nove mesi dell’anno è stata pari a € 8,0 mld, in diminuzione del 37,1% rispetto all’analogo periodo del 2021, ma in aumento dell’8,6% rispetto a tutto il III trimestre 2020. Tale risultato è stato determinato dalla contrazione della raccolta premi del 22,5%, per un importo pari a € 22,7 mld (di cui l’84% afferente a nuovi contratti), e da un calo più contenuto del totale degli oneri (-11,3% rispetto a tutto il III trimestre 2021), per un ammontare pari a € 14,7 mld, di cui il 77% costituito da riscatti e altri rimborsi (-9,7%) e il 18% da sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana (-10,4%). L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo III il 7,7% delle riserve.
Il ramo V, con un volume premi di € 854 mln (di cui circa l’82% a premi unici), ha registrato una contrazione dell’8,4% rispetto ai primi nove mesi del 2021, mentre l’ammontare totale delle uscite è risultato pari a € 2,1 mld (di cui il 67% dovuto a riscatti mentre il restante a scadenze/rendite maturate), in diminuzione del 6,3%. La raccolta netta è stata dunque negativa per € 1,3 mld, in lieve miglioramento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. L’84% del totale premi è afferente a nuovi contratti mentre l’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo V il 9,5% delle riserve.
Saldo vita: analisi per tipologia di prodotto
Nei primi nove mesi dell’anno il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) registrato per i prodotti multiramo complessivi è stato pari a € 21,0 mld, contro i € 14,0 mld contabilizzati per il totale mercato vita, in calo del 17,0% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Il volume dei premi contabilizzati è stato pari a € 35,8 mld, il 9,2% in meno rispetto a tutto il III trimestre 2021 e con un’incidenza sul totale premi vita che scende al 42%, ben 13 punti percentuali in meno rispetto al trimestre precedente; l’ammontare complessivo delle uscite è stato pari a € 14,9 mld, il 27% del totale oneri vita e in aumento del 4,7% rispetto ai primi nove mesi del 2021. Le riserve tecniche dei prodotti multiramo alla fine di settembre 2022 sono state pari a € 237,0 mld (il 29% del totale riserve vita), in aumento del 9,6% rispetto all’analogo periodo del 2021 e del 4,3% rispetto alla fine dello stesso anno.
Il 94%, in termini di premi, dei prodotti multiramo complessivi è costituito dai cosiddetti prodotti multiramo puri – esclusi quelli previdenziali e PIR – che hanno registrato nei primi nove mesi dell’anno un flusso netto di € 20,1 mld (di cui il 72% afferente a polizze di ramo I), a fronte di un volume premi pari a € 33,5 mld (-9,8% rispetto a tutto il III trimestre 2021) e un ammontare complessivo delle uscite di € 13,4 mld (+5,3%). Il 92% di tali premi è afferente a nuove sottoscrizioni o premi unici aggiuntivi (dati ricavati dalla rilevazione associativa mensile sulla nuova produzione vita). Le riserve tecniche dei prodotti multiramo puri costituiscono l’88% di quelle relative ai prodotti multiramo complessivi, a fronte di un ammontare pari a € 208,3 mld; da inizio anno la variazione dello stock di riserve è stata pari a € 10,0 mld, ossia € 10 mld in meno rispetto all’importo acquisito dalla gestione tecnica (premi al netto dei pagamenti), da imputare principalmente alla svalutazione degli attivi sottostanti alle polizze di ramo III afferenti a prodotti multiramo.
Le forme pensionistiche individuali e collettive hanno registrato da inizio anno una raccolta premi pari a € 6,1 mld (-0,8% rispetto a tutto il III trimestre 2021), al netto di uscite per un valore di € 4,0 mld (+15,3%), generando un saldo tecnico di € 2,1 mld. Le riserve tecniche sono ammontate a € 91,3 mld, l’11% delle riserve complessive dei rami vita, in aumento dell’1,8% rispetto alla fine del mese di settembre 2021 ma in calo di quasi un miliardo rispetto alla fine dell’anno.
Le forme di puro rischio hanno registrato nei primi nove mesi dell’anno un flusso netto pari a € 1,3 mld (di cui il 68% afferente a polizze non abbinate a mutui o credito al consumo), a fronte di una raccolta premi pari a € 1,8 mld (+5,5%) e un totale oneri per un valore di € 0,6 mld (-6,1%). Le riserve tecniche sono ammontate a € 5,9 mld (+6,3% rispetto alla fine di settembre 2021) e rappresentano quasi l’1% delle riserve complessive dei rami vita.
A tutto il III trimestre 2022 i PIR (Piani Individuali di Risparmio) hanno registrato una raccolta premi di € 405 mln (quasi il 50% in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente), al netto di uscite per un valore di € 293 mln (+6,3%); lo stock di riserve matematiche è stato pari a € 3,7 mld (lo 0,5% del totale riserve vita), in diminuzione del 12,6% rispetto alla fine del III trimestre 2021 e del 15,6% rispetto alla fine dello stesso anno.