È passato oltre un anno dal fallimento di City Insurance, compagnia leader del mercato assicurativo auto in Romania, ma non si sono ancora spente le discussioni. Un report appena pubblicato dal Consiliului Concurențe (Consiglio della concorrenza) sostiene che uno dei principali danni prodotto dal fallimento di City Insurance è di natura psicologica, ovvero legato alla percezione dell’assicurato verso un livello tariffario Rc Auto molto basso praticato dalla compagnia, ma del tutto insostenibile, come dimostrato alla luce dei fatti.
In altre parole, gli assicurati con City Insurance hanno avuto uno schock quando hanno dovuto cercare un altro assicuratore i cui prezzi erano molto più alti di quelli praticati da City Insurance, che aveva come obiettivo quello di aumentare il portafoglio praticando tariffe sotto mercato.
Il report evidenzia la grande trasformazione registrata nel segmento auto nell’ultimo anno.
Nel settembre 2021 ASF, l’authority del mercato rumeno, revocava l’autorizzazione all’esercizio di City Insurance e, a novembre, ne bloccava l’autorizzazione all’esercizio.
Le polizze auto emesse da City Insurance erano valide fino all’11 maggio 2022. A seguito del fallimento della società che deteneva una quota di mercato di circa il 43% e 1,15 milioni di clienti, il segmento Rc Auto ha subito un forte sballottamento, con i restanti player chiamati ad assumere un numero molto elevato di clienti. I maggiori incrementi di prezzo si sono registrati, nell’ultimo trimestre del 2021, nel caso di polizze per veicoli destinati al trasporto di merci con massa massima autorizzata superiore a 16 tonnellate, ovvero tariffe superiori del 106% al prezzo di riferimento per i privati e del 69% % sopra il prezzo di riferimento per le persone giuridiche.