di Paola Valentini
Le famiglie italiane risparmiano ma finora, data la scarsità di rendimenti, hanno accumulato miliardi di euro nei conti correnti. Ora questa liquidità inizia a prendere la via d’uscita a causa dell’inflazione che sta facendo lievitare i costi dei beni e servizi in tutti i settori. Ma proprio l’aumento dei tassi innescato dall’aumento dei prezzi potrebbe finalmente incanalare il risparmio parcheggiato e non utilizzato per le spese verso gli investimenti finanziari.
Un’analisi di Gimme5 (salvadanaio digitale del gruppo AcomeA) sulle abitudini di risparmio dei suoi utenti rileva che se in passato il denaro era visto come un argomento da affrontare soltanto tra le mura di casa, oggi non è più così e la maggior parte degli italiani (64,6%) si trova a suo agio a parlare di spese e risparmi anche con amici e parenti. Se, dunque, la maggioranza del campione concorda sull’importanza del risparmio e afferma di aver concretamente messo da parte del denaro negli ultimi 12 mesi (79%), tutt’altra questione è l’aver risparmiato in modo efficiente, poiché spesso (27,4%) le cifre risparmiate sono parcheggiate sullo stesso conto utilizzato per le spese correnti, con il rischio di perdere il controllo di entrate e uscite.
Sui temi di finanza personale vi è quindi ancora scarsa chiarezza e le decisioni finanziarie di ogni giorno sono rese ancora più complicate dall’attuale congiuntura internazionale e dagli elevati livelli di inflazione, tanto che chi afferma di non riuscire a risparmiare indica tra le cause principali l’impennata dei prezzi (70,7%) e l’aumento delle spese di prima necessità (35,9%). Il 69,1% del campione afferma di investire il proprio denaro, una percentuale che cresce all’aumentare dell’età dei rispondenti (78% della fascia 45-54 anni, contro 55% della fascia 18-24 anni).
La maggioranza degli intervistati comincia, però, a investire dopo anni dal primo stipendio (35,2%), presumibilmente per essere certi di aver accumulato un capitale sufficiente a far fronte agli imprevisti. I fondi comuni sono gli strumenti di investimento preferiti (64,4%), seguiti da titoli azionari (31,4%) e cripto, Nft ed Etf (30,1%). (riproduzione riservata)
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