Un gruppo di oltre 85 assicuratori africani si è impegnato a creare una nuova struttura, l’African Climate Risk Facility (ACRF), per fornire coperture assicurative fino a 14 miliardi di dollari alle comunità del continente maggiormente esposte ai rischi di disastri naturali come inondazioni, cicloni tropicali e siccità.
L’impegno è stato sottoscritto mercoledì scorso durante la Conferenza sul clima, Cop 27, dopo le vivaci proteste di molti Paesi africani per le inadempienze dei Paesi industrializzati rispetto agli accordi sottoscritti nelle precedenti conferenze. I leader africani hanno invitato i paesi ricchi ad assumersi le proprie responsabilità, erogando i finanziamenti promessi ai paesi poveri per l’adattamento ai cambiamenti climatici.
Secondo gli scienziati, l’Africa non è storicamente responsabile del cambiamento climatico. Ufficialmente, produce meno del 4% delle emissioni globali di gas serra, ma sarà gravemente colpita dal cambiamento climatico.
In questo contesto, hanno deciso di intervenire gli assicuratori africano con la creazione di uno strumento di finanziamento per aiutare i paesi a gestire meglio il rischio finanziario degli shock climatici e aumentare la resilienza delle sue comunità più vulnerabili.
“Questo è il settore assicurativo africano, che davanti al tergiversare, alle incertezze risponde unendosi per provare a risolvere da soli almeno i problemi più urgenti, visto che le soluzioni esistenti non funionano”, ha affermato Kelvin Massingham, Director of Risk and Resilience di FSD Africa, uno dei partner di ACRF.
L’ACRF fornirà un’alternativa finanziata a livello nazionale alle iniziative globali come il Global Risk Financing Facility della Banca Mondiale e il Global Shield Financing Facility, un nuovo strumento di finanziamento che aiuterà i paesi che subiscono pesanti perdite economiche a causa di disastri causati dai cambiamenti climatici.