Utile dei 9 mesi stabile a 2,2 miliardi malgrado l’impatto delle attività a mosca
di Anna Messia
L’ad Donnet conferma piano e buyback se non farà acquisizioni. In arrivo altri rincari tariffari per via dell’inflazione
Generali Assicurazioni chiude i primi nove mesi dell’anno con un utile stabile a 2,233 miliardi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-0,8%), ma va oltre il consenso degli analisti e in borsa guadagna il 2,05% a 16,66 euro. Nonostante il momento incerto, tra inflazione e frenata dell’economia, il gruppo guidato da Philippe Donnet è pronto a confermare gli obiettivi del piano industriale che, nel periodo 2022-2024, prevede flussi di cassa superiori a 8,5 miliardi e dividendi tra 5,2 e 5,6 miliardi. I conti presentati ieri, senza gli impatti degli investimenti russi, che hanno pesato per 141 milioni (-48 milioni per la partecipazione in Ingosstrakh e -93 milioni per titoli a reddito fisso), avrebbero restituito un utile netto a 2,374 miliardi (+5,5%). Il risultato operativo è invece in ulteriore crescita a 4,8 miliardi (+7,8%), anche questo oltre il consenso, grazie allo sviluppo positivo sia del segmento Vita sia del Danni. Il primo, in particolare, è cresciuto del 23,9% (2,662 milioni) mentre il Danni, con un risultato operativo di 1.842 milioni (+2,9%) ha risentito della crescita del combined ratio, aumentato di 2 punti percentuali a 93,3% a causa di un aumento dei sinistri e dei costi degli stessi per l’inflazione (0,3 punti arrivano solo dall’Argentina alle prese con uno scenario di iperinflazione). I premi lordi sono risultati in lieve aumento a 59,8 miliardi (+1,3%), battendo anche in questo caso il consenso medio di 59,302 miliardi grazie in particolare allo sviluppo del Danni (+10,3%), in particolare nel non auto, con il vita in calo (-2,9%). «I risultati dei primi nove mesi riflettono la solidità del gruppo basata sulla nostra strategia focalizzata sulle linee di business più profittevoli e su fonti di utili diversificate. Questo ci permette di continuare a generare valore nonostante il contesto macroeconomico», ha dichiarato il cfo, Cristiano Borean. E resta solida anche la posizione di capitale con il Solvency Ratio a 223% (rispetto al 227% di fine 2021) pari quindi a 2,23 volte il minimo richiesto dal regolatore. No comment del cfo invece all’ipotesi che il gruppo possa realizzare un’operazione di acquisizione dell’asset manager Usa Guggenheim. Operazione che sarebbe finita in stand by negli ultime giorni e che, sarebbe potuta essere finanziata con una cessione della partecipazione di Banca Generali. «Siamo felici azionisti di Banca Generali» ha detto Borean aggiungendo che Generali «ad ogni esercizio produce organicamente circa 1 miliardo di cassa libera utilizzabile per m&a, al di là del dividendo pagato agli azionisti».
A disposizione per le acquisizioni ci sono 2,5-3 miliardi e se non saranno utilizzati verranno restituiti agli azionisti con un buy back a fine piano, come già fatto in questi mesi. Dalla compagnia hanno poi fatto sapere che, a causa dell’inflazione, potranno arrivare rincari delle tariffe dopo quelli già realizzati in questi mesi. Per quanto riguarda il danni, soprattutto nel settore auto, il gruppo «sta implementando e continuerà a implementare incrementi tariffari per compensare l’effetto dell’inflazione», ha detto Borean. (riproduzione riservata)
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