DEL PATTO DI PIAZZA MEDA EMERGONO LE VOLONTÀ DI FAR PARTE DELLA LISTA DEL CONSIGLIO
di Andrea Deugeni
In attesa di capire a chi verrà aggiudicata oggi da parte del Banco Bpm l’esclusiva per la partnership nel ramo danni, inizia a emergere qualche nome sui candidati che potrebbero entrare nella lista del consiglio di Piazza Meda per il rinnovo del board nella prossima primavera.
Proseguono gli incontri fra le fondazioni di origine bancaria e le casse previdenziali, azionisti del gruppo guidato da Giuseppe Castagna e titolari da fine 2020 attraverso un patto di consultazione di una quota complessiva dell’8,28% del capitale. Quota che entro fine anno dovrebbe salire fino a quasi il 10%, con possibili ulteriori arrotondamenti sopra a tale soglia e su cui la Consob avrebbe avviato degli accertamenti. Gli argomenti dei confronti sono l’allargamento dell’accordo parasociale ad altri enti previdenziali che hanno intenzione di investire nel Banco, ma soprattutto i rappresentanti del patto che verranno indicati per la compilazione della lista del consiglio su cui sta lavorando Egon Zehnder, ancora alle prese con una mappatura preliminare delle competenze.
Dev’essere presa ancora una decisione definitiva, ma secondo quanto riferiscono a MF-Milano Finanza alcune fonti fra gli azionisti, nel fronte che esprimerà almeno due membri (se non tre in caso di superamento della soglia del 10% e al netto delle mosse del Credit Agricole) starebbe emergendo la doppia volontà del direttore generale dell’Enpam, Domenico Pimpinella, di entrare nell’elenco come esponente delle casse e della Fondazione Cassa Risparmio di Lucca di indicare invece il rappresentante del nocciolo degli enti di origine bancaria. In più, nel mondo delle fondazioni si è convenuto anche sul fatto che qualora per il candidato da esprimere emergessero incompatibilità per la norma dell’interlocking, incompatibilità in capo a esponenti di vertice, gli enti possano indicare un esterno. Enpam, la cassa previdenziale dei medici ha l’1,95% del Banco, quota che potrebbe presto crescere all’1,99% e ha la regia sulle questioni di governance all’interno del patto di Piazza Meda. Lucca invece, presieduta da Marcello Bertocchini, è titolare dell’1,24%, dietro a Fondazione Crt (1,8%) che ha avuto invece un ruolo propulsore nel 2020 per la sigla dell’accordo fra soci della public company Banco Bpm. Del rassemblement fanno parte anche le fondazioni CariAlessandria (0,5%), Trento e Rovereto (0,03%), Carpi (0,1%), Manodori (0,02%), Cassa Forense (1,66%) ed Inarcassa (1,04%). Entro fine anno, come rivelato da questo giornale, al patto potrebbero bussare l’Enasarco, l’Ente nazionale di assistenza per gli agenti e i rappresenti del commercio pronto a investire 70 milioni, l’Enpaia (addetti in agricoltura) e l’Enpaf (farmacisti). Il numero dei candidati esprimibili dal blocco degli azionisti italiani che mira a controbilanciare il 9,18% in portafoglio ai francesi dell’Agricole dipenderà anche dall’esito della partita sulla bancassurance. Qualora infatti sulle polizze la Banque Verte avesse la meglio su Axa, gli azionisti transalpini potrebbero appoggiare la lista del cda che fra gli altri ripresenterà Castagna e che, a suggello dell’alleanza, potrebbe inserire nell’elenco un candidato gradito all’Agricole. A cui casse e fondazioni dovranno far spazio. (riproduzione riservata)
Fonte: