Chi naviga in internet da casa ha un atteggiamento “troppo rilassato” di fronte alle minacce informatiche. Lo rivela una nuova indagine condotta da Cisco, secondo la quale gli attacchi che sfruttano l’ingenuità di utenti inconsapevoli stanno diventando sempre più frequenti, con impatti significativi anche sulle reti aziendali.
La ricerca è stata condotta con l’obiettivo di comprendere in che modo gli utenti utilizzano i dispositivi personali per svolgere le normali attività lavorative: il 71% degli intervistati ha dichiarato di inviare mail di lavoro dal proprio PC o smartphone, il 54% di effettuare chiamate di lavoro, il 56% di condividere documenti aziendali.
Su oltre 1.000 intervistati nel nostro Paese, il 20% ha 3 dispositivi connessi in rete nella propria abitazione, il 19% ne ha 4, il 13% ne ha 5, mentre il 62% utilizza prevalentemente un telefono personale per lavoro.
In un contesto di aumento globale della criminalità informatica a tutti i livelli, gli intervistati manifestano preoccupazione, con il 56% che ammette di temere che i propri dispositivi personali vengano violati. Nonostante però questo senso di allarme e il numero di dispositivi connessi condivisi in casa, il 18% non ha mai cambiato la password del proprio Wi-Fi.
Il rischio, tuttavia, non si nasconde soltanto all’interno delle mura domestiche. Molte persone oggi lavorano in spazi pubblici o mentre sono in viaggio. Essere “always-on” comporta per molti accettare dei compromessi quando si tratta di avere connettività: oltre il 60% degli intervistati ha ammesso di aver utilizzato reti Wi-Fi pubbliche, come quelle di bar, aeroporti e ristoranti, per svolgere attività lavorative.
“Quando accediamo a una rete Wi-Fi pubblica, non possiamo sapere con chi la stiamo condividendo o i motivi per cui queste persone la stanno utilizzando, né tantomeno quanto ha investito sulla sua sicurezza chi gestisce quella rete”, ha commentato Martin Lee, EMEA Lead at Talos, Cisco’s threat intelligence and research organization.“L’utilizzo della funzione hotspot del telefono (con una password forte) sarà più sicuro dell’utilizzo di una rete pubblica, mentre l’utilizzo di una VPN sarà sempre più sicuro del non utilizzo di una VPN.”
I nomi utente e le password non sono mai stati una tecnica particolarmente efficace per impedire a persone indesiderate di accedere a sistemi e dispositivi. L’utilizzo dell’autenticazione a più fattori (MFA) agli account è un metodo semplice per aggiungere un ulteriore livello di protezione all’accesso al sistema.
In questo senso l’Italia si trova al primo posto nella regione EMEA: oltre i due terzi degli intervistati – per la precisione il 79% – ha infatti dichiarato di utilizzare questa ulteriore modalità di protezione.
Di fronte alla domanda su quali fossero i principali interlocutori in tema di sicurezza informatica, i consumatori italiani hanno dichiarato di consultare principalmente gli amici e la famiglia (30%), i media (34%) e i social media (25%).