di Andrea Pira
Cassa Depositi e Prestiti è intenzionata a coltivare il rapporto con gli investitori internazionali attenti alle tematiche della sostenibilità. Per questa ragione monitorando le condizioni di mercato la spa di Via Goito studia possibili nuove emissioni di bond social e green. «È nel nostro interesse continuare a mantenere lo stato di frequent issuer», spiega a colloquio con MF-Milano Finanza il direttore finanziario Fabio Massoli commentando la decisione di Moody’s di rivedere al rialzo di tre punti il rating di sostenibilità di Cdp, portandolo a 67 su 100. Il posizionamento di Cdp quest’anno è tra i più alti tra le società valutate da Moody’s Esg Solutions sia rispetto al proprio settore (terza su 22) sia a livello europeo (58esima su 1.625). Il riconoscimento è arrivato a ridosso dell’anniversario del primo anno del piano strategico 2022-2024 presentato dall’amministratore delegato Dario Scannapieco e dal presidente Giovanni Gorno Tempini il 25 novembre dello scorso anno. «È il riconoscimento delle iniziative avviate nell’ultimo anno, che affondano le radici in un percorso già iniziato», ricorda Massoli. «Il nostro primo social bond è del 2017 e allora fummo il primo emittente europeo per questo genere di prodotto. L’emissione fu destinata al sostegno delle aziende nei territori affetti da calamità naturali e in zone del Paese a minor sviluppo industriale. Il percorso ha quindi trovato maturazione nel piano 2022-2024. Abbiamo allargato il concetto di sostenibilità non solo all’ambito economico-finanziario ma anche ai criteri Esg».
A oggi sono otto le emissioni obbligazionarie Esg collocate da Cdp per un totale di 5,5 miliardi di euro e oltre 350 investitori coinvolti. Si tratta di oltre un terzo del programma di emissioni da 15 miliardi di euro avviato nel 2015.
Per definire le modalità di intervento Cdp si è dotata di un Green, Social and Sustainability Bond Framework in linea con i principi più recenti pubblicati dall’International Capital Market Association, ricorda ancora Massoli. «Se guardiamo alle tre dimensioni del mondo Esg, Cdp è stata sempre storicamente sulla ‘S’ dei Social con il lavoro sul territorio», aggiunge. Sono infatti soltanto due le emissioni nelle altre categoria, ossia due Sustainability Bond, uno per interventi nel settore idrico, l’altro per sostenere il fotovoltaico. «Al giudizio di Moody’s ha contribuito anche l’approvazione, in coerenza con il piano strategico, della politica generale di investimento responsabile, strumento che definisce i principi e i criteri da applicare per le attività di investimento, sia dirette sia indirette, in Italia e all’estero», sottolinea il cfo. «Sono delineati in modo puntuale i criteri delle iniziative di investimento e oggetto di finanziamento».Ad esempio, non dovranno in alcun modo implicare una minaccia per le specie in via di estinzione e per le aree particolarmente meritevoli di protezione e, qualora da esse derivasse un significativo impatto, verranno richieste appropriate misure di mitigazione.
È stato poi approvato un piano Esg con l’impegno, tra gli altri, a ridurre i consumi e le emissioni che alterano il clima, con una diminuzione del 50% al 2024 e del 100% al 2030, favorendo un approvvigionamento responsabile e consapevole (oltre il 70% di acquisti da fornitori certificati entro il 2024) e orientando l’operatività verso la trasformazione in una smart company (+40% delle applicazioni in cloud entro il 2024).
«Le politiche che stiamo portando avanti e il cambio di strategia prevedono anche una valutazione ex ante ed ex post degli investimenti fatti, così da capirne l’impatto», conclude Massoli. E all’Anci il presidente Gorno Tempini ha detto: «Fare la rinegoziazione del debito con i tassi che stanno salendo è più complicato ma noi non vogliamo tirarci indietro». (riproduzione riservata)
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