Per l’istituto di piazza Meda miglior utile di sempre nel terzo trimestre dell’anno
di Luca Gualtieri
Dopo Intesa e Unicredit il gruppo di Castagna annuncia nuovi obiettivi di utili. Confermati i tempi più lunghi per la partnership sulle polizze. Nel 2022 smaltiti 2 miliardi di npl. Mps? Avanti da soli
Banco Bpm alza le stime di utile dopo i risultati positivi del terzo trimestre. Piazza Meda ha chiuso i nove mesi con un utile netto di 510,5 milioni, in crescita dell’8,2% rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre il risultato adjusted è salito del 15,5% a 652 milioni. I conti hanno consentito di migliorare l’outlook sull’intero 2022, con un utile per azione ora atteso a 0,45 euro dai precedenti 0,4 euro. Anche il target di utile per azione 2023 è stato alzato e sarà maggiore di 0,6 euro contro la stima precedente di 0,5 euro. Il Banco è «un anno avanti» rispetto agli obiettivi del piano industriale, ha dichiarato il ceo Giuseppe Castagna nel corso della conference call, aggiungendo che nel 2022 l’istituto otterrà risultati «migliori» di quelli inizialmente previsti per il 2023. Sul fronte dei dividendi, il payout resterà al 50%.
Tornando ai numeri di bilancio, nel solo terzo trimestre l’utile è salito del 14,3% su base annua a 126,5 milioni, al di sopra delle previsioni degli analisti. Nei nove mesi i proventi operativi si sono attestati a 3,5 miliardi (+1,4%), con margine di interesse a 1,6 miliardi (+3,6%) e commissioni a 1,4 miliardi (+1%).
Sono invece rimasti stabili a 1,9 miliardi (-0,2%) gli oneri operativi, con un rapporto cost/income sceso al 54,4%. Il coefficiente Cet 1 è al 12,05% in termini fully phased e sarebbe al 12,4% con l’applicazione del Danish Compromise. Il Banco sta infatti «proseguendo le valutazioni in merito a una possibile nuova partnership nel settore bancassicurativo esclusivamente per il ramo Danni e ha avviato approfondite analisi dal punto di vista strategico, finanziario e operativo delle offerte non vincolanti ricevute da alcuni potenziali partner», scrive l’istituto, ribadendo di aver «avviato il processo per il riconoscimento dello status di conglomerato finanziario in vista dell’applicazione del Danish Compromise». Castagna ha aggiunto: «Confermo che il processo per la scelta di un partner nel business assicurativo non vita è ancora in corso e confidiamo di prendere una decisione entro la fine del 2022», ha concluso il banchiere. Dopo quasi sei mesi di discussioni, per ieri il mercato si attendeva una decisione da parte del gruppo di piazza Meda. La partita andrà però ai tempi supplementari e un annuncio non dovrebbe arrivare prima della fine del mese. Con l’ultimo giro di offerte a ottobre, la corsa tra i pretendenti si è ridotta a una sfida tutta francese tra Crédit Agricole e Axa. Quanto alle aggregazioni, Castagna è stato prudente sul dossier Mps: «Non eravamo interessati prima, non siamo interessati adesso e andiamo avanti per la nostra strada che è di successo anche su base stand alone». (riproduzione riservata)
Fonte: