Previdenza, sostenibilità e digitalizzazione sono i 3 assi su cui si muoverà l’assicurazione europea nei prossimi 10 anni secondo l’associazione spagnola Unespa.
La presidente dell’Unespa, Pilar González de Frutos, rivelato i 3 assi dell’assicurazione europea del futuro al seminario Seguros em Portugal organizzato dal Jornal do Negocios a Lisbona, dove ha sottolineato che si tratta piuttosto di linee guida per problemi che sono già stati identificati.
In primo luogo, ha fatto riferimento alle soluzioni pensionistiche, con la questione del basso risparmio sul tavolo: “le masse di risorse convogliate attraverso la capitalizzazione sono insufficienti a garantire prestazioni adeguate per integrare i sistemi a ripartizione”. Inoltre, c’è il fatto che “il risparmio è altamente asimmetrico”, in un’Europa in cui paesi con “rapporti tra risparmio e reddito disponibile che superano anche le due cifre in alcuni casi, coesistono con altri che non raggiungono nemmeno il mezzo punto percentuale”. Inoltre, il “libro verde” della CE aveva già avvertito che “nel risparmio esistente c’è stata una massiccia migrazione da schemi a beneficio definito a contributo definito; qualcosa che ha solo peggiorato la mancanza di protezione per i risparmiatori stessi”.
Il secondo asse segnato dal presidente dell’Unespa si riferisce al raggiungimento di un’Europa più verde, dove le istituzioni e i cittadini europei hanno, credo, interiorizzato il concetto fondamentale che la crescita, l’espansione, non può essere prodotta a qualsiasi prezzo. Abbiamo accettato che ogni crescita deve essere compatibile con il principio principale che le possibilità di preservare il nostro ambiente devono essere mantenute.
E come terzo asse, ha indicato un’assicurazione europea digitalizzata. González de Frutos ha riassunto la situazione attuale e ha avvertito che la digitalizzazione “porta molte cose buone, ma porta anche, perché negarlo, ragioni per procedere con cautela”. Ha fatto l’esempio della guida autonoma: “È molto probabile che, in alcune delle sue fasi, la guida autonoma sarà un misto di abilità umana e abilità della macchina. In effetti, questo è qualcosa che già accade con i veicoli che controllano la velocità, o ci tengono nella nostra corsia, o ci avvertono se abbiamo un altro guidatore nel nostro punto cieco. Tuttavia, quando in quel mix il ruolo della macchina è maggiore ma, insisto, non totale, chi dovrebbe essere ritenuto responsabile dell’incidente? La digitalizzazione significherà molto lavoro, ma sarà senza dubbio un lavoro eccitante”.
Per il presidente dell’Unespa, insomma, questi sono le tre caratteristiche che l’assicurazione europea del futuro dovrà avere, e in gran parte già possiede: sociale, sostenibile, digitale.