Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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E’ probabile che tra questa e la prossima settimana conosceremo la risposta, di competenza del collegio dei commissari dell’authority, non degli uffici, che sarà data al gruppo in questione, a meno che non sia ritenuta necessaria, dai commissari, un’integrazione istruttoria.
Nei primi sei mesi del 2021 la raccolta premi complessiva nei rami vita e danni è di 77,8 miliardi di euro, in aumento del 14,4% rispetto al primo semestre 2020. L’incremento, si legge nel bollettino statistico dell’Ivass, è da attribuire principalmente alla raccolta vita (+18,6%) che è il settore prevalente nel mercato assicurativo italiano con 58,3 miliardi di euro di premi.
Axa e Unipol non sarebbero le sole compagnie di assicurazione cui starebbe pensando il ministero dell’Economia per sistemare la partita Monte dei Paschi di Siena. In Via XX Settembre avrebbero iniziato a studiare anche un possibile coinvolgimento di Generali Assicurazioni, che avrebbe il vantaggio di spingere verso mani italiane la banca più antica del mondo. Uno scenario che da fonti vicine alla compagnia definiscono però assolutamente irrealizzabile.
Cattolica Assicurazioni ha chiuso il bilancio dei nove mesi con un utile netto di gruppo di 116 milioni, in aumento del 178,6% rispetto ai 42 milioni dei primi nove mesi dello scorso anno. Il risultato operativo della compagnia controllata da Generali ha invece subìto una flessione del 20,3%, attestandosi a 190 milioni.

La versione definitiva del disegno di legge di bilancio per il 2022, bollinato e inviato alle camere, prevede uno stanziamento complessivo a favore del settore agricoltura, pesca e agroalimentare superiore a due mld di euro, con interventi raggruppabili in tre categorie: il sistema di gestione del rischio, cui vanno complessivamente 940 mln; le agevolazioni fiscali che assorbono oltre 300 mln; gli incentivi di varia natura a favore delle imprese che assorbono il resto dei fondi stanziati.
I premi assicurativi globali potrebbero raggiungere 10 mila miliardi di dollari (8.828 mld euro) entro il 2030: è quanto emerge da un report di Bain & Company, che fa il punto sui rischi che il mondo si troverà ad affrontare nei prossimi anni e sull’evoluzione del ruolo delle compagnie assicurative.
Nel superbonus rientra anche la sostituzione di finestre, comprensive di infissi, ma soltanto nel caso si tratti di sostituzione e non di nuova installazione. Per gli interventi di coibentazione del nuovo tetto, che fruiscono della detrazione maggiorata del 110%, ai fini del calcolo della superficie disperdente lorda non si deve conteggiare la superficie nelle ipotesi in cui il sottotetto non sia riscaldato.
  • Cattolica, utile quasi triplicato
Profitti quasi triplicati per Cattolica assicurazioni, che nei nove mesi ha realizzato un utile netto di gruppo pari a 116 milioni di euro, in crescita del 178,6% su base annua. L’utile adjusted è salito da 116 a 175 milioni. Il risultato operativo è sceso del 20,3% a 190 milioni. Il combined ratio si è attestato all’89,7%. La raccolta premi complessiva del lavoro diretto e indiretto Danni e Vita è migliorata del 16,5% a 3,7 miliardi. Nel business Vita si è riscontrato un +29,5% nella scia della ripresa della produzione. In aumento del 2% anche il business Danni diretto, grazie al Non auto. Il Solvency II era al 193%. La compagnia ha confermato la stima di utile operativo per l’intero anno a 265-290 milioni.
  • Generali
Francesco Gaetano Caltagirone è salito al 6,96% del capitale. La partecipazione è al 7,027% tenendo conto della quota della collegata Aqua Campania.
  • Vittoria assicurazioni
Vittoria hub, incubatore insurtech, ha dato il via alle candidature per la nuova Call for ideas focalizzata su proposte per persona e casa e soluzioni di intelligenza artificiale.

  • Cattolica, scende il risultato operativo balzano i profitti
Cattolica ha ha chiuso i nove mesi con premi complessivi in crescita del 16,5% a 3,7 miliardi (+29,5% il danni e +2% il vita). Il combined ratio, all’89,7%, risulta in calo di 0,3 punti percentuale rispetto al 30 settembre 2020. Nonostante ciò il risultato operativo ha segnato un calo del 20,3% a 190 milioni: se nel Danni è infatti in leggero aumento (da 172 a 175 milioni) nel Vita è sceso da 69 a 17 milioni anche per effetto «dell’accantonamento (11 milioni) posto in essere per far fronte al possibile esborso legato alle polizze dormienti e ad un effetto stagionale nell’attribuzione di redditi finanziari che, si stima, possa parzialmente recuperare nel quarto trimestre».
  • Raccolta premi +14,4% a 77,8 miliardi
Nei primi sei mesi del 2021 la raccolta premi nei rami vita e danni si è attestata a 77,8 miliardi di euro, in aumento del 14,4% rispetto al primo semestre 2020. Lo rende noto l’Ivass nel bollettino sull’andamento del settore assicurativo. «L’incremento – è scritto nel documento – è da attribuire principalmente alla raccolta vita (+18,6%) che è il settore prevalente nel mercato assicurativo italiano con 58,3 miliardi di premi». La nuova produzione del settore vita cresce di poco più di 8 miliardi (+23,8%) rispetto all’analogo periodo del 2020. Nel danni la raccolta è di 19,5 miliardi, in aumento del 3,4% rispetto alla prima metà del 2020.
  • Niente responsabilità 231 per il reato precedente alla riforma del 2019
La società non risponde per il reato di dichiarazione fraudolenta, commesso dal suo amministratore prima dell’entrata in vigore del decreto fiscale del 2019, che ha introdotto i reati tributari tra i reati presupposto della responsabilità amministrativa degli enti. La Cassazione (sentenza 41582) accoglie il ricorso di una Srl, considerata dalla Corte d’appello responsabile, in base al Dlgs 231/2001, dell’illecito amministrativo derivante da una tentata truffa a danno dello Stato, messa in atto dal suo legale rappresentante nel suo interesse o comunque a suo vantaggio.
  • La compagnia non può contestare la disdetta
La compagnia di assicurazione del fabbricato non può mettere il naso sul potere dell’amministratore di disdire la polizza globale. Il Tribunale di Milano con sentenza 8718 del 27 ottobre 2021 bacchetta perciò una società assicurativa, la quale riteneva invalido il recesso contrattuale assumendo che l’amministratore non avesse il potere di disporre di una simile facoltà per conto dei rispettivi mandanti (ovvero i condòmini). In discussione c’era in realtà anche una clausola contrattuale che prevedeva la possibilità della disdetta solo a condizione dell’accensione di una polizza più favorevole per l’assicurato.Dunque, oggetto della censura non era tanto l’esistenza della delibera autorizzativa ai fini della disdetta, quanto il diligente espletamento del mandato conferito dai condòmini e, segnatamente, la conformità delle condizioni della nuova polizza allo standard indicato dall’assemblea.
  • Generali, Caltagirone sale oltre il 7% Cda in allerta in attesa di Consob