Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Il maltempo ricomincia ad abbattersi sul Paese e si fa la conta dei danni. Da un lato c’è chi rimpiange di non aver stipulato per tempo un’assicurazione contro i cosiddetti rischi catastrofali, per ripagare i danni. Dall’altro, avvicinandosi la discussione sulla Legge di Bilancio, il settore assicurativo torna a riproporre l’introduzione di polizze obbligatorie contro le calamità naturali, come già avviene in altri Paesi europei.
Anche se gli effetti della pandemia sul tessuto produttivo italiano sono stati asimmetrici, mediamente i conti delle piccole e medie imprese hanno resistito all’ondata. A metterlo nero su bianco è il rapporto Cerved Pmi 2021 che fotografa l’evoluzione delle pmi e dei loro principali indicatori economico-finanziari attraverso l’emergenza Covid. L’analisi riguarda le 160 mila società di capitale che rispettano i requisiti europei di piccola e media impresa (10-250 addetti e 2-50 milioni di euro di ricavi) e che danno lavoro a 4,5 milioni di addetti.
Auto alla spina ancora da record in Italia. A ottobre le immatricolazioni complessive di Phev (ibride plug-in) e Bev (auto elettriche a batteria) sono cresciute dell’87,59% con 12.285 unità, mantenedo una quota di mercato (ai massimi) del 12,17%, seppur inserito in un contesto complessivo drammatico per l’intero comparto automotive. Lo scorso mese ha segnato un ulteriore sorpasso delle Bev sulle Phev, con le prime che hanno raggiunto le 7.108 unità immatricolate (+145,78%) contro le 5.177 delle Phev.
Non solo Pnrr, la rivoluzione verde passa anche dai prestiti finalizzati all’acquisto di beni a basso impatto ambientale. Così, grazie soprattutto alla maggiore presa delle auto elettriche e ibride, il credito al consumo green è arrivato a valere il 7% del mercato nel 2020, rispetto al 4% del 2019. A sottolinearlo è l’ultima ricerca «Consumer Esg Credit» realizzata dal Crif in collaborazione con Sda Bocconi School of Management e Assofin, presentata ieri in occasione del Crif Financial Meeting 2021. La strada da fare è ancora lunga ma l’incremento della percentuale fornisce un segnale sul grado d’attenzione di consumatori e società di credito, sempre più propense al green lending.
Nei giorni scorsi è arrivata anche l’adesione del primo fondo pensione preesistente, quello di Cariplo. Il progetto portato avanti da Assofondipensione e Cassa Depositi e Prestiti per indirizzare il risparmio previdenziale verso l’economia reale ha raggiunto così una raccolta di oltre 250 milioni da parte dei fondi pensione, che arriva a 500 milioni se si considera anche l’apporto promesso da Cassa Depositi e Prestiti (pari a quello dei fondi). L’obiettivo è arrivare a 1 miliardo entro la prossima primavera grazie anche a un nuovo fondo dedicato alle infrastrutture
Oltre 120 morti l’anno sui trattori e il trend non accenna a diminuire. Lo rileva l’Osservatorio sugli infortuni in agricoltura, che monitora tutti gli incidenti per strada o nei campi rilevando anche quelli non censiti dall’Inail nella cosiddetta «gestione agricoltura».
- Incidente in pausa caffè niente risarcimento “Non è una necessità”
La pausa caffè? Non è un bisogno necessario del lavoratore, ma una sua libera scelta. O, per dirla con le parole della Cassazione, si tratta di una «esigenza personale certamente procrastinabile e non impellente». Motivo per cui, se un impiegato si fa male nel tragitto verso il bar, anche se in orario d’ufficio e col permesso del capo, non ha diritto ad alcun risarcimento. Lo hanno stabilito i giudici della sezione lavoro della Suprema Corte, chiamati a esprimersi su un caso di infortunio avvenuto durante uno dei riti quotidiani più amati dagli italiani, la tazzina con i colleghi.
- Farmaci, porti e Rc auto: scontro sul Ddl concorrenza
Sono arrivate da alcune associazioni di consumatori (Movimento consumatori e Assoutenti) le maggiori critiche all’articolo 27 che estende alle compagnie Ue l’obbligo di aderire alla convenzione Card per il risarcimento diretto nell’Rc auto. L’impressione è che la norma, che di per sé si limita a creare parità di regole tra imprese italiane che devono aderire e imprese straniere che potevano farlo su base volontaria, sia un bersaglio ideale per contestare a monte tutto il sistema del risarcimento diretto. Un meccanismo, in vigore dal 2007 con il decreto Bersani, che non ha mai convinto fino in fondo lasciando delle potenziali zone grigie nella determinazione del rimborso a forfait che la compagnia del danneggiato, che copre direttamente il suo cliente, ottiene dalla compagnia di chi ha provocato il danno. Si appella a una revisione generale del risarcimento diretto in Parlamento l’associazione italiana dei periti estimatori dei danni, che critica il ricorso massiccio alle carrozzerie convenzionate. L’associazione dei produttori di moto e scooter, Ancma, va invece dritto al punto nel contestare l’articolo perché nel settore delle due ruote, è la stima, il ricorso a compagnie straniere che hanno scelto di non aderire al risarcimento diretto si è tramutato in un consistente vantaggio di costi per i motociclisti: un taglio del 16% del premio medio pagato negli ultimi cinque anni.
- Incidente in pausa caffè senza indennizzo
Niente risarcimento al lavoratore che si infortuna durante la pausa caffè. Perché, anche se caffè è un piacere, come recitava un vecchio spot, la sosta al bar non è legata in alcun modo ad esigenze lavorative. E la caduta nel percorso per recarvisi non può essere indennizzata causa l’assenza del necessario nesso tra il rischio corso e l’attività svolta. La Cassazione (sentenza 32473/ 2021) ha così accolto il ricorso dell’Inail, che aveva perso i precedenti gradi di giudizio.
- Negozio danneggiato dagli scarichi, va provata la causa della chiusura
Difficile dimostrare che la chiusura di un esercizio commerciale che aveva subito danni da infiltrazioni condominiali fosse proprio causata da questi ultimi. Respinto dalla Cassazione, perciò, con pronuncia 31251/2021 depositata il 3 novembre, il ricorso della società titolare dell’attività commerciale, che nell’aprile 2005 aveva citato in giudizio tre condomìni adiacenti per i danni causati da fuoriuscita di liquami fognari da una condotta di scarico di loro pertinenza. A essere stata seriamente danneggiata era la merce che si trovava all’interno del negozio, costretto pertanto a chiusura forzata per lavori per cinque mesi, una sospensione troppo lunga al termine della quale l’attività non era ripresa come prima, fino a cessare del tutto. Nulla di tutto ciò, replicavano gli amministratori dei condomìni chiamati in causa. Per i giudici di merito impossibile correlare la cessata attività con i danni subiti, inutili le prove testimoniali come l’ammissione della Ctu e non sufficiente la documentazione prodotta. Contro questo ragionamento, pertanto, la ditta si era rivolta alla Suprema corte segnalando più di una presunta violazione normativa che il giudice d’appello non avrebbe rilevato.
- L’appalto non esonera dal dovere di custodia
La Corte di appello di Napoli, nella sentenza 4008/ 2021. si sofferma sulla responsabilità del condominio-committente per i danni causati a terzi durante l’esecuzione del contratto di appalto. In origine una condomina conveniva dinanzi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere il proprio condominio per sentirlo condannare alla esecuzione delle opere volte alla eliminazione delle infiltrazioni provenienti dal terrazzo di copertura comune a danno della sua abitazione. Il condominio si opponeva e otteneva la chiamata in causa dell’impresa appaltatrice ai fini della manleva. L’impresa, dal suo canto, negava ogni addebito ribadendo di aver realizzato le opere a regola d’arte. Tesi non accolta dal Tribunale che la condannava a rieseguirle non riconoscendo alcuna responsabilità in capo al condominio.
- Munich Re si attiene all’obiettivo di profitto di 2,8 miliardi di euro nonostante le tempeste e la pandemia