OPZIONE DONNA, RESTA LA SOGLIA DEI 58 ANNI. NIENTE DA FARE SUL TETTO ISEE DEL SUPERBONUS

di Andrea Pira e Silvia Valente
Confermato l’impianto del reddito di cittadinanza, modifiche a Opzione donna, abbassando l’età per la pensione delle lavoratrici, proroga dello sconto in fattura e della cessione del credito per i bonus edilizi. Con questi correttivi il testo della manovra si appresta ad arrivare in Senato, trascorsi 12 giorni dall’approvazione in Consiglio dei ministri. Ieri mattina l’ultima riunione presieduta dal premier Mario Draghi. Un incontro che ha alimentato le indiscrezioni su un nuovo passaggio in cdm, smentito da fonti di Palazzo Chigi, anche se, la riunione è lì a dimostrarlo, la manovra è tornata sul tavolo della politica. Rispetto a quanto stabilito il 28 ottobre, su Opzione donna la soglia anagrafica è stata riportata, come previsto finora, a 58 anni per le dipendenti e a 59 per le autonome. Sul reddito di cittadinanza l’impianto conferma la riduzione dell’assegno a partire dal primo rifiuto di un’offerta di lavoro congrua e lo stop al secondo no. I correttivi si accompagnano ai risultati del rapporto commissionato al Comitato scientifico presieduto dalla sociologa Chiara Saraceno e presentato ieri dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Il documento suggerisce cambiamenti nei criteri di accesso (anche per gli stranieri dopo cinque anni di residenza e non più 10), di calcolo dell’importo, di congruità dei lavori da accettare e dei sussidi per le imprese che assumono i precettori del reddito.

Nel testo definitivo della manovra non ci dovrebbe invece essere spazio per modifiche al tetto Isee da 25mila euro per la proroga del superbonus per abitazioni unifamiliari. C’è un problema di finanza pubblica, spiegano fonti di governo. Ma in Parlamento sono già pronti emendamenti per togliere il limite. Ne è fautore tra gli altri il M5S , come chiarito dalla viceministra all’Economia, Laura Castelli, in un convegno organizzato dall’Ance per chiedere che la riforma del catasto premi gli edifici efficienti e l’edilizia sostenibile. Le ragioni di finanza pubblica non sembrano infatti convincere a pieno i contrari al tetto Isee, secondo i quali l’asticella del deficit sarebbe potuta essere fissata più su del 5,6%, tanto più ora che il ministro Daniele Franco prevede un ritorno della crescita ai livelli pre-Covid già nel primo trimestre. Niente da fare, al momento, anche sulla proroga del bonus quotazioni per le pmi. Altro nodo per il governo è la decisione del Consiglio di Stato di cassare la proroga automatica al 2033 delle concessioni balneari, fissando la scadenza a dicembre 2023. Avrà ora due anni di tempo per far partire le gare e prendere la decisione rinviata nel ddl concorrenza. Ieri intanto nella seconda giornata di collocamento il Btp Futura ha raccolto ordini per oltre 1 miliardo, portando il totale a poco meno di 2 miliardi. (riproduzione riservata)
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