L’OPERAZIONE DA 400 MILIONI CONSENTIREBBE AL LEONE DI CRESCERE NEL BUSINESS DELLA SALUTE. POSSIBILE ESCLUSIVA A FINE ANNO
di Anna Messia
Assicurazioni Generali guarda a una possibile acquisizione di La Medicale, compagnia assicurativa francese del gruppo Credit Agricole che offre polizze agli operatori sanitari. L’operazione, anticipata dall’agenzia Bloomberg, sarebbe solo alle battute iniziali ma potrebbe arrivare all’esclusiva già entro l’anno e rientrerebbe nell’ambito dei piani di espansione nei rami danni e malattia europei annunciati dal gruppo assicurativo di Trieste guidato da Philippe Donnet. La Medicale, creata nel 1948, è appunto specializzata sul segmento professionals e vale circa 400 milioni di euro (450 milioni di dollari). Cifra che è evidentemente nelle disponibilità di Generali considerando che il gruppo italiano nel piano industriale che termina quest’anno ha stanziato circa 4 miliardi per acquisizioni e oggi ha ancora un miliardo da spendere. «Dopo l’opa su Cattolica, il gruppo Generali ha in cassa munizioni pari a un miliardo di euro a disposizione per eventuali operazioni di M&A», aveva confermato pochi giorni fa il cdo del gruppo triestino, Cristiano Borean, presentando i risultati dei primi nove mesi del 2021 chiusi con un risultato netto normalizzato di 2,25 miliardi di euro, in aumento del 73,6% rispetto allo stesso periodo del 2020. Il business della salute è del resto molto appetibile per le compagnie di assicurazione, visti i bisogni di protezione crescenti accelerati dalla pandemia e l’invecchiamento delle popolazione europea. Analoghe motivazioni hanno portato Intesa Sanpaolo Vita a rilevare, alla fine del 2019, la quota di maggioranza di Rbm Assicurazione Salute. Intanto in queste settimane, come noto, il group ceo Donnet sta lavorando alla messa a punto del nuovo piano industriale che sarà presentato al mercato il 15 dicembre, mentre si accende il confronto tra gli azionisti in vista dell’assemblea dell’aprile prossimo che dovrà rinnovare l’intero consiglio di amministrazione. Lunedì il gruppo De Agostini ha annunciato l’intenzione di cedere sul mercato il suo pacchetto dell’1,44% di Generali (con la vendita dello 0,14% già avvenuta) mantenendo però i diritti di voto fino all’assemblea di aprile, nella quale presumibilmente si schiererà a favore della conferma di Donnet, sostenuto da Mediobanca e dalla lista del consiglio. Mentre dall’altra parte ci sono Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone che, insieme a Crt, hanno sottoscritto un patto di consultazione arrivato al 14,3% delle azioni, desiderosi di dare un nuovo corso al Leone, a partire dalla figura dell’amministratore delegato. Intanto Donnet ha dalla sua il total shareholder ratio di Generali, che dal suo insediamento, a novembre 2016 ha raggiunto il 123% rispetto al 104% di Zurich e al 71% di Allianz. Non abbastanza però per gli azionisti del patto, pronti a chiedere un cambio di passo alla compagnia. (riproduzione riservata)
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