L’IVASS sta lavorando per finalizzare la costituzione dell’Arbitro Assicurativo
In cinque anni di attività l’Arbitro per le controversie finanziarie istituito dalla Consob ha ricevuto 8.582 ricorsi, mentre 7.105 sono stati ammessi. I ricorsi accolti sono stati 2.981, pari al 66,6% del totale, e quelli respinti 1.496 (33,4%). Le decisioni assunte sono state 7.016, con risarcimenti complessivi per 111 milioni di euro. Sono i dati presentati nella relazione del presidente dell’organismo, Gianpaolo Barbuzzi in occasione del primo forum tra il Presidente e altri componenti dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) e i Presidenti membri del Collegio di Coordinamento dell’Arbitro Bancario Finanziario (ABF).
Sono passati infatti 5 anni dalla delibera del 23 novembre 2016 con cui la CONSOB ha
decretato l’avvio dell’operatività dell’ACF a partire dal successivo 9 gennaio 2017.
L’IVASS – ha ricordato nel suo intervento Stefano De Polis – sta lavorando per finalizzare la costituzione dell’Arbitro Assicurativo e avviarne – “speriamo a breve” sottolinea – l’attività. Verrà così a completarsi il tridente degli organismi ADR (alternative dispute resolution) in campo finanziario.
La tabella di marcia programmata per la costituzione del sistema stragiudiziale assicurativo si è rivelata più lunga e complessa del previsto, ammette De Polis, complice la pandemia ma anche “la ricerca di un giusto punto di equilibrio tra la struttura dell’arbitro, le diverse istanze del mercato e dei consumatori e le peculiarità del settore. Ha, inoltre, pesato la ricerca di soluzioni in grado di contemperare l’esigenza di rispondere alla “domanda di tutela” con la sostenibilità organizzativa e operativa del nuovo organismo”.
L’impianto normativo dell’Arbitro Assicurativo si articolerà in un Decreto interministeriale, che racchiude la cornice normativa ed in un Regolamento IVASS contenente norme attuative e di dettaglio. Dopo la concertazione tra il Ministero dello Sviluppo Economico e il MinGiustizia, nei mesi appena trascorsi si è svolta ad opera del MISE la consultazione informale dei principali stakeholders, con il successivo affinamento delle previsioni del Decreto che, attualmente, sta proseguendo l’iter normativo. Seguirà, quindi, la pubblica consultazione del Regolamento IVASS, la nomina del Collegio e l’avvio dell’operatività del nuovo organismo.
“Nelle nostre attese, il buon funzionamento dell’Arbitro Assicurativo, una volta a regime,
rafforzerà la fiducia verso il sistema assicurativo, offrendo al cliente uno strumento semplice, rapido ed economico per risolvere controversie precontrattuali e contrattuali con l’impresa o l’intermediario; potrà aiutare a decongestionare il contenzioso giudiziario civile e a contenere quindi i costi che ne derivano, con potenziali effetti positivi sul livello dei premi. Non solo. La formazione nel tempo di una “giurisprudenza” dell’Arbitro Assicurativo,
come accaduto per ABF e ACF, sarà in grado di contribuire alla conformazione dei
comportamenti degli operatori del mercato, con una valenza di codificazione di buone
pratiche che, di fatto, vada oltre la composizione del singolo conflitto, innalzando lo standard delle relazioni con la clientela a livello di sistema”, continua De Polis.
I ricorsi all’Arbitro Assicurativo rappresenteranno il “termometro” dell’insoddisfazione della clientela e costituiranno, come rilevato anche dalla dottrina per l’ABF, un “efficace sistema di enforcement” che si andrà ad affiancare agli strumenti di tutela già in essere – costituiti dalla regolamentazione, dalla vigilanza a distanza e ispettiva, dalla gestione dei reclami, dalle iniziative di educazione assicurativa, dal contrasto alle forme di abusivismo – e a quelli in via di implementazione come il mystery shopping.
I ricorsi rappresenteranno, tra l’altro, un’ulteriore fonte di informazioni utile ad indirizzare e calibrare l’attività di vigilanza sulla correttezza e trasparenza dei comportamenti delle imprese e degli intermediari, che si integra con l’analisi dei numerosi reclami che la clientela invia annualmente all’Istituto, nonché con gli elementi informativi forniti dalle stesse compagnie sui reclami ricevuti (che formano oggetto di un’apposita relazione semestrale all’Istituto con l’evidenza delle cause e delle azioni di rimedio attuate).
Ne deriva un approccio integrato che consentirà all’IVASS di calibrare opportunamente
iniziative a tutela della clientela assicurativa.
I tratti distintivi dell’Arbitro Assicurativo
Diversamente da ABF e ACF, per i quali si prevede una comunicazione espressa, l’adesione all’Arbitro Assicurativo deriverà automaticamente dall’iscrizione all’Albo delle Imprese e al Registro degli Intermediari. Ciò, in considerazione dell’elevato numero degli operatori: circa 100 tra imprese italiane e rappresentanze extra SEE, oltre 1.100 imprese SEE operanti in Italia in LPS/stabilimento ed oltre 240.000 intermediari.
Quanto ai soggetti che possono rivolgersi all’AAS, la nozione di clientela include una
platea più ampia rispetto alla nozione tradizionale di consumatore: possono, infatti,
presentare il ricorso non solo il contraente e l’assicurato, ma anche il danneggiato nei casi
in cui l’ordinamento gli riconosce azione diretta nei confronti dell’impresa (es. r.c. auto).
Come “ultimo arrivato” l’Arbitro Assicurativo – continua De Polis – si farà carico di offrire al
mercato un impianto normativo chiaro e semplice, sforzandosi di evitare sovrapposizioni.
Soprattutto dovremo essere attenti ad evitare che profili di competenze tra arbitri rechino
pregiudizi ai ricorrenti, anche in fase di presentazione dei ricorsi. Per esempio con l’ACF sulle controversie riguardanti la distribuzione dei prodotti di investimento assicurativo, i cd. IBIPs (Insurance Based Investment Products), polizze di investimento appartenenti ai rami vita I, III e V, incluse le polizze c.d. multiramo o miste, prodotti collocati in larga parte dal canale “bancario-postale” ma anche da intermediari assicurativi “tradizionali” (agenti, broker, imprese di assicurazione).
Sotto il profilo sostanziale, la regolamentazione vigente è frutto di valutazioni congiunte e condivise delle due Autorità che hanno disciplinato in modo uniforme la distribuzione dei prodotti di investimento assicurativo a prescindere dal canale utilizzato per il loro collocamento. La suddivisione di competenze IVASS/CONSOB in materia è, però, complessa. Per grandi linee la CONSOB è competente sul collocamento degli IBIPs da parte delle banche e degli uffici postali, l’IVASS degli intermediari assicurativi tradizionali. Se si considera anche la contiguità e complementarietà tra i prodotti finanziari e quelli di investimento assicurativi, sarà necessario un costante confronto per individuare una chiara delimitazione degli ambiti di operatività dell’Arbitro Assicurativo e dell’ACF per pervenire ad un sistema di tutele efficiente e al tempo stesso chiaro e intuitivo, nel rispetto e in linea con le competenze delle due Autorità.
Punti di contatto tra l’Arbitro Assicurativo e l’ABF – conclude De Polis – riguardano invece i prodotti assicurativi venduti in abbinamento a mutui o finanziamenti.
In questo scenario, una volta definito il quadro normativo-regolamentare, sarà opportuno procedere quanto prima all’avvio dei lavori per un Protocollo di collaborazione tra IVASS, CONSOB e Banca d’Italia per l’istituzione di meccanismi di coordinamento e di scambio informativo tra i rispettivi arbitri su questioni di comune interesse nonché tra segreterie tecniche, oltre che per possibili iniziative comuni di formazione e divulgazione.