Lo studio legale CMS presenta la prima edizione del suo rapporto “Climate Change” che analizza i rischi correlati per le aziende in relazione al loro impatto ambientale.
“Cresce anche in Italia la consapevolezza della incombente sfida mondiale sul “climate change” che impone alle aziende, anche italiane, la necessità di identificare e quantificare i rischi che devono affrontare, e mettere in atto chiare strategie di mitigazione”, dice Pietro Cavasola Partner di CMS in Italia.
Il rapporto di CMS identifica 3 tipi principali di rischio per le aziende:
- in primo luogo, il rischio che le istituzioni finanziarie valutino la finanziabilità di un progetto sulla base della sostenibilità e impatto ambientale dell’azienda stessa;
- in secondo luogo, di dover iniziare a creare una reportistica dedicata al proprio impatto sul clima, e
- in terzo luogo, il rischio di poter essere coinvolte in controversie in relazione al cambiamento climatico.
Istituzioni finanziarie alle prese con i rischi climatici delle aziende clienti
Il rapporto di CMS evidenzia come le banche e gli investitori stanno rapidamente includendo la valutazione del cambiamento climatico nelle loro decisioni di prestito e investimento, valutando il rischio climatico delle aziende e i loro piani di transizione energetica.
In pratica, le banche sono meno propense a prestare alle aziende che possono aumentare la loro esposizione al rischio climatico.
In futuro, secondo il rapporto è plausibile aspettarsi un ulteriore impegno da parte delle banche e degli investitori in questo senso e un maggiore controllo sui piani di transizione e sulla trasparenza delle aziende in relazione al loro impatto ambientale.
Misurare e segnalare gli impatti del climate change
Il rapporto mostra che l’informazione è uno strumento essenziale per affrontare il rischio climatico. Questo richiede quindi dati quantificabili, coerenti, comparabili e affidabili sui potenziali impatti diretti di alcuni settori e aziende sul cambiamento climatico.
Emerge però che manca uno standard internazionale e molte aziende stanno realizzando rapporti che misurano il loro impatto sul clima, ma con una serie di modelli di reporting diversi, che rendono difficile agli investitori confrontare le prestazioni di un settore.
Contenzioso in aumento
Le controversie sul cambiamento climatico sono in crescita e stanno diventando un rischio sempre più importante con le ONG e gli individui che si rivolgono sempre più ai tribunali. Il rapporto di CMS si concentra su due categorie chiave di controversie sui cambiamenti climatici: diritti umani e contestazioni in sede giudiziaria, portate avanti da ONG e gruppi ambientali, e domande di risarcimento per danni ambientali.
Dal report risulta che stimolati da sentenze storiche sul tema in Olanda, Germania, Norvegia, Italia, Francia, Irlanda e Regno Unito, richieste di risarcimento per il cambiamento climatico sono state già presentate in oltre 40 paesi.
L’Avv. Pietro Cavasola, Partner di CMS Italia e membro del dipartimento energy dello Studio fa notare come le controversie sul clima siano un rischio diretto e crescente per le aziende. “È prudente gestire attivamente questo rischio attraverso strategie di prevenzione delle controversie, con piani per affrontare rapidamente ed efficacemente le richieste risarcitorie e per capire le questioni in gioco in tali controversie. Una seria valutazione del rischio internazionale e un processo di gestione delle crisi possono aiutare ad affrontare possibili azioni collettive in una fase iniziale.”
Il rapporto integrale è disponibile al seguente link.