di Anna Messia
Cattolica Assicurazioni ha chiuso il bilancio dei nove mesi con un utile netto di gruppo di 116 milioni, in aumento del 178,6% rispetto ai 42 milioni dei primi nove mesi dello scorso anno. Il risultato operativo della compagnia controllata da Generali ha invece subìto una flessione del 20,3%, attestandosi a 190 milioni. Nonostante ciò rimane confermata la guidance per l’intero esercizio, compresa tra 263 e 290 milioni, hanno fatto sapere da Verona. «Le capacità industriali del gruppo e la gestione disciplinata del business ci permettono di presentare risultati molto solidi dal punto di vista tecnico e operativo. La raccolta premi è in aumento in entrambi i rami di business, con una forte crescita delle unit linked e un ottimo indice di profittabilità Danni», ha dichiarato l’ad della compagnia, Carlo Ferraresi, aggiungendo che «l’utile netto, in forte crescita in questi primi nove mesi dell’anno conferma il solido andamento tecnico e commerciale del gruppo. La partnership con il gruppo Generali ha accelerato la nostra performance e la sempre maggiore integrazione di competenze e tecnologie ci permetterà, anche alla luce del nuovo assetto di controllo, di diventare sempre più apprezzati dal mercato e dalle comunità in cui operiamo». Come nono, a seguito del successo dell’offerta pubblica di acquisto volontaria promossa sulla totalità delle azioni di Cattolica e dell’avveramento di tutte le condizioni di efficacia, a partire dal 5 novembre scorso Generali è diventata azionista di controllo del gruppo scaligero con l’84,475% del capitale sociale. Generali ha di fatto superato la soglia di due terzi del capitale di Cattolica che consente alla compagnia guidata da Philippe Donnet di controllare l’assemblea straordinaria e quindi poter stabilire una fusione con Verona, che ad oggi non è però stata fissata. (riproduzione riservata)
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