IL 14 FEBBRAIO IN AGENDA IL BUSINESS PLAN E TRA UN ANNO LA LICENZA BANCARIA IN SVIZZERA
di Anna Messia
Sarà presentato lunedì 14 febbraio il nuovo piano industriale triennale di Banca Generali che, tra l’altro, conterrà dettagli sui progetti che il gruppo guidato da Gian Maria Mossa vuole realizzare in Svizzera, dove è intenzionato a chiedere l’autorizzazione per la licenza bancaria. Proprio in queste settimane Mossa sta definendo il team che guiderà le attività di Banca Generali nel Paese elvetico, dal presidente, all’amministratore delegato al cfo. Dopo aver cercato per mesi una banca da acquisire, senza trovare un target appetibile, Banca Generali ha deciso di muoversi in autonomia e a questo punto le previsioni sono di partire con l’operatività già il prossimo autunno. Intanto il piano che si conclude quest’anno, 2019-2021, è stato abbondantemente superato, con la raccolta che continua a registrare record storici.
Nei primi nove mesi dell’anno l’utile netto è stato di 270,9 milioni (in crescita del 38%), raggiungendo di fatto quanto realizzato nell’intero 2020 (274 milioni) e la raccolta netta ha toccato i 5,5 miliardi, in crescita del 34%, rispetto allo scorso anno, e i 6 miliardi se di include anche il mese di ottobre. Ieri Mossa ha annunciato di aver rivisto ancora una volta al rialzo l’obiettivo di raccolta dell’intero 2021, fissandolo ad almeno 7 miliardi. Una cifra che rappresenterebbe il superamento del record storico, pari a 6,7 miliardi. Incremento importante anche per le commissioni nette, che hanno messo a segno un rialzo significativo pari a 523 milioni (+41%): nello specifico l’espansione delle masse e le soluzioni di risparmio gestito hanno portato a un incremento del 18% delle commissioni lorde di gestione, a 586,9 milioni, e del 18% delle commissioni bancarie d’ingresso, a 101,5 milioni.
«Continuiamo a crescere in misura superiore al mercato di riferimento e ci avviamo verso il miglior esercizio della nostra storia garantendo solidità e ritorni ai vertici del settore per tutti gli stakeholder», ha sottolineato commentando i conti l’ad e direttore generale Mossa, aggiungendo ci vedere «con ottimismo l’ultima parte dell’anno. Questo ci dà grande entusiasmo in vista delle sfide e delle ambizioni legate al nuovo piano triennale che stiamo preparando per l’inizio del prossimo anno». Alla luce dei risultati e della stabilità finanziaria (cet1 ratio al 15,2% e tcr ratio al 16,4%) la banca ha confermato il dividendo da 2,7 euro per azione per un totale di 315,5 milioni, che verrà staccato il prossimo 22 novembre. Quanto invece al secondo dividendo, pari a 0,6 euro per azione, per un totale di 70,11 milioni interamente riferito alla riserva per utili portati a nuovo degli esercizi precedenti con il cda del 31 dicembre che dovrà verificare le condizioni per il pagamento previsto a febbraio dell’anno prossimo.
«Il superamento di tutti i più ambiziosi target del piano triennale proietta la società verso le rinnovate sfide del nuovo piano 2022-2024, che verrà presentato alla comunità finanziaria all’inizio del prossimo anno», ha concluso Mossa aggiungendo che «la crescente fiducia che ci arriva dalla clientela, unita alla capacità di attrarre talenti nella consulenza del nostro modello di business e del nostro brand, ci fanno guardare con grande fiducia all’ultima parte dell’anno e ci danno grande entusiasmo per l’avvio del nuovo ciclo triennale». (riproduzione riservata)
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