di Marco Capponi
Assoreti muove un altro passo verso l’obiettivo di 1000 miliardi di euro di patrimonio entro il 2025, annunciato durante l’ultima edizione del Salone del risparmio di Milano. Alla fine del terzo trimestre, ha comunicato l’associazione di categoria delle reti di consulenti in una nota diffusa ieri, il patrimonio totale ha raggiunto quota 756,8 miliardi, con una crescita annua del 20,1% e dell’1,6% rispetto al precedente trimestre.
L’84,3% (+1% anno su anno) delle masse, 638,3 miliardi, è rappresentato dalla componente finanziaria, assicurativa e previdenziale : all’interno di questa quota il 70,5% del portafoglio rientra in prodotti di risparmio gestito (533,5 miliardi), mentre 104,8 miliardi (13,8%) sono riconducibili alla componente amministrata. In lieve aumento annuo la liquidità, che a fine settembre ammontava a 118,5 miliardi (15,7% del portafoglio, con una contrazione nell’incidenza pari all’1%).
Scorporando la componente del gestito, cresciuto su base annua del 20,7%, la valorizzazione degli Organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr) è arrivata a 245,7 miliardi, in incremento dal 2020 del 21,2%. A fine mese il contributo complessivo delle reti al sistema Oicr si è attestato a 438,3 miliardi, con un’incidenza sul patrimonio totale investito in fondi del 35,6%. Le gestioni aperte domiciliate all’estero (217,3 miliardi) hanno fatto da traino alla crescita della voce, ma un aumento rilevante (+54,7%) è stato anche quello dei fondi chiusi mobiliari, che hanno raggiunto i 3,6 miliardi. Sono 81,3 i miliardi complessivi nelle gestioni individuali (+23,9%, trainato dal +30,5% delle gestioni in fondi, le gpf). Comparto assicurativo-previdenziale in crescita del 18,9% a 206,5 miliardi, per un totale in portafoglio del 27,3%. All’interno della cifra le polizze unit-linked rappresentano la parte preponderante: 105,9 miliardi, con un incremento annuo prossimo al 20%. A livello di crescita i prodotti che hanno mostrato un andamento migliore sono stati invece quelli multiramo: +36,4% a 36,5 miliardi.
Tolta la liquidità, la crescita dell’amministrato pari al 18,7% è riconducibile principalmente ai titoli (+26,4%), con un’incidenza importante delle azioni (+59,6%) e degli exchange traded product (etp, +46%).
«Ancora un trimestre record», ha commentato il presidente di Assoreti, Paolo Molesini, per poi aggiungere: «La crescita costante delle masse e della quota di mercato sono la conferma che il modello della banca-rete è il modello vincente nel settore del private banking». (riproduzione riservata)
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