Da un’analisi su dati Bankitalia emerge una maggiore alfabetizzazione finanziaria tra chi si dota di coperture assicurative

All’inizio del 2020 la Banca d’Italia ha condotto la seconda Indagine sull’Alfabetizzazione e le Competenze Finanziarie degli Italiani (IACOFI). La prima indagine era stata condotta nel 2017. La rilevazione è stata condotta tra gennaio e febbraio 2020, prima dell’esplosione della pandemia da COVID-19, somministrando un questionario a un campione, composto da circa 2.000 adulti, di età compresa tra i 18 e i 79 anni.

La misurazione dell’alfabetizzazione finanziaria segue in questo lavoro l’approccio OCSE, che ricava un indicatore complessivo a partire dai punteggi ottenuti in tre differenti ambiti: le conoscenze, i comportamenti e le attitudini (o atteggiamenti).

I. Conoscenze. Le domande riguardano la comprensione dei concetti di base utili per fare scelte finanziarie: inflazione; tasso di interesse; differenza tra tasso di interesse semplice e composto; diversificazione del rischio.
II. Comportamenti. Le domande si riferiscono alla gestione delle risorse finanziarie nel breve e nel lungo termine: fissazione di obiettivi finanziari, programmazione delle risorse da destinare a consumi, pagamenti di bollette, risparmi negli ultimi mesi.
III. Attitudini. Le domande rilevano l’orientamento degli individui al risparmio, soprattutto di tipo precauzionale, in un’ottica di lungo periodo.

La conoscenza finanziaria ha un punteggio che varia da zero a 7. Il comportamento finanziario ha un punteggio compreso tra zero a 9. L’attitudine finanziaria ha un punteggio variabile da 1 a 5. L’alfabetizzazione è calcolata come somma dei punteggi precedenti e assume quindi valori compresi tra un minimo di 1 e un massimo di 21.

Le elaborazioni contenute in questo lavoro usano i dati raccolta attraverso l’indagine del 2020, dato che non sono emerse differenze apprezzabili rispetto all’indagine del 2017.

Alfabetizzazione finanziaria: il confronto internazionale

Nel confronto internazionale il livello di alfabetizzazione finanziaria delle famiglie italiane è tra i più bassi. Il differenziale è significativo per tutti e tre gli indicatori utilizzati.

Sul piano delle conoscenze, ossia la comprensione di concetti finanziari base, il punteggio totalizzato dalle famiglie italiane è pari a 3,9 su 7, contro una media dei paesi dei 30 paesi membri dell’OCSE pari a 4,5. Per quanto riguarda i comportamenti, cioè le decisioni effettivamente intraprese sul piano finanziario, le famiglie italiane sono all’ultimo posto tra i 30 paesi più industrializzati, con uno score di 4,2 punti su 9 rispetto a una media di 5,3. Rispetto all’attitudine finanziaria, l’Italia si colloca invece nella media dell’aggregato di paesi.

Con riferimento ai comportamenti, quasi la metà della differenza rispetto alla media dipende dalla programmazione finanziaria e, in particolare, dal «risparmiare attivamente» e dal porsi «obiettivi finanziari a lungo termine». Questa evidenza contrasta fortemente con la visione di «italiani grandi risparmiatori», peraltro basata su informazioni riportate dalle stesse famiglie nelle varie indagini demoscopiche, sulla cui attendibilità pesano molti dubbi metodologici.

alfabetizzazione finanzaria

Possesso di coperture assicurative e alfabetizzazione finanziaria

Oltre a registrare numerose caratteristiche di tipo socio-demografico, economico dell’intervistato (e del suo nucleo familiare), il questionario chiede quali prodotti e servizi finanziari sono attualmente presenti nel portafoglio familiare; tra questi sono comprese le coperture assicurative non obbligatorie, come la r.c. auto.

Per valutare l’impatto di una polizza assicurativa (non obbligatoria) si è messo in relazione una variabile binaria (che assume il valore di 1 quando l’intervistato dichiara di possedere
una copertura assicurativa e 0 quando dichiara di non averla, indipendentemente dal numero e il tipo di altri strumenti finanziari in loro possesso) con i punteggi ottenuti dallo stesso nei test di competenza, comportamento e attitudine finanziaria, unitamente
ad alcune sue variabili socio-demografiche, patrimoniali ed economiche.

L’analisi sul totale della popolazione campionaria, aggiustato con coefficienti di ponderazione che ne approssimano l’effettivo peso nell’universo statistico, riporta un punteggio nell’indice generale di alfabetizzazione finanziaria, ottenuto sommando i tre indici
settoriali, superiore di quasi il 40% tra i soggetti assicurati rispetto a quelli non assicurati.

Questo risultato non dovrebbe sorprendere, per due ordini di motivi. Il primo riguarda la costruzione stessa della variabile binaria che divide la popolazione in chi possiede un certo numero di prodotti e chi, in media, ne possiede lo stesso numero con in più la copertura assicurativa. Di conseguenza almeno una parte del divario sarebbe da ascrivere alla correlazione che molto verosimilmente lega l’alfabetizzazione finanziaria con la numerosità dei prodotti finanziari in possesso.

Il secondo è che la natura intrinseca del prodotto assicurativo, più sofisticato degli altri strumenti, possa attrarre soggetti con un grado di competenza finanziaria superiore.

Non sembra vi sia un divario tra i due gruppi per quel che concerne la propensione a trasferire risorse nel futuro per motivi prudenziali. Questa discontinuità potrebbe essere spiegata dal fatto che, mentre l’attitudine finanziaria denota una maggiore o minore inclinazione a comportamenti finanziari prudenti, che sono dettati in larga parte da fattori culturali e quindi trasversali nella popolazione generale, gli altri due indicatori misurano caratteristiche generalmente individuali, legati alla storia personale formativa e professionale.

Alfabetizzazione finanziaria e caratteristiche individuali

Con fluttuazioni di scarsa importanza, questo schema si ritrova in modo regolare anche nella misurazione delle tre dimensioni dell’alfabetizzazione finanziaria disaggregata per caratteristiche socio-demografiche, patrimoniali ed economiche. Per questa ragione, allo scopo di alleggerire elaborazioni che seguono verrà utilizzato unicamente l’indice aggregato sintetico, dato dalla somma dei tre diversi indicatori, che fornisce una metrica dell’”alfabetizzazione finanziaria” delle famiglie.

Età

L’andamento generale per classi di età conserva il differenziale di grado di alfabetizzazione a favore di chi possiede coperture assicurative osservato nell’analisi generale. I punteggi più bassi si riscontrano tra gli individui più giovani, probabilmente in ragione del fatto che in questa fase del ciclo vitale è meno probabile effettuare decisioni economiche di un
certo rilievo – acquisto automobile, immobili, piani previdenziali – che coinvolgano il ricorso a strumenti finanziari, la cui scelta generalmente si accompagna con la necessità di comprenderne le caratteristiche.

Tali decisioni si presentano più frequentemente infatti in età più mature, ma ancora relativamente giovani, quando si tende a formare un nucleo familiare e a stabilizzare le proprie fonti di reddito. Nella fascia 25-34 anni si riscontra inoltre il differenziale più ampio tra chi si è dotato di almeno una copertura assicurativa e chi no. Con l’avanzare dell’età, sia
l’alfabetizzazione finanziaria sia il differenziale scendono progressivamente.

Area geografica di residenza

Non emergono regolarità significative, invece, tra i gruppi di popolazioni residenti nelle
diverse macro-aree geografiche. In prima analisi questa evidenza appare, al meglio, controintuitiva se non sorprendente; in molte analisi di questo tipo il driver principale di analisi è spesso concentrato nella distribuzione del reddito. La contrapposizione Nord-Sud non emerge con chiarezza, come ci si sarebbe potuto attendere, e si nota un sensibile gap di alfabetizzazione nella popolazione del Nord-est, la cui origine è di difficile interpretazione.

Titolo di godimento dell’abitazione di residenza

Attorno alla casa si concentra la maggioranza delle decisioni finanziarie di lungo periodo.

Ed è quando ci si trova a dover decidere come distribuire le proprie risorse economiche nel tempo che si hanno i maggiori incentivi ad accrescere il grado di comprensione degli strumenti che si vogliono utilizzare. Ma l’andamento dell’indice in studio a seconda del titolo di godimento dell’abitazione principale riflette questo schema solo nel sottogruppo di individui assicurati.

La maggiore propensione ad acquistare prodotti assicurativi tra le persone proprietarie dell’abitazione principale potrebbe interagire in modo mutuamente positivo anche con le competenze finanziarie che riguardano campi diversi da quelli assicurativi. Ciò è particolarmente evidente nel sottogruppo proprietario con mutuo ipotecario, il cui livello di educazione finanziaria è sensibilmente più alto rispetto al resto della popolazione.

Reddito

Il reddito si conferma un driver importante, anche se, come accennato in precedenza, non trainante lungo altre caratteristiche individuali. Si osserva un livello maggiore di alfabetizzazione nei quintili di reddito superiore in entrambi i sottogruppi, senza scostamenti significativi nel loro differenziale.

Titolo di studio

Sorprendentemente, il livello di istruzione degli intervistati non mostra particolari regolarità, al di là del punteggio di alfabetizzazione finanziaria superiore nei possessori di coperture assicurative.
In assenza di un’analisi statistica più approfondita e rigorosa, l’interpretazione non è agevole. Probabilmente, si tratta di concetti semplici la cui comprensione deriva prevalentemente dalla necessità di effettuare decisioni finanziarie collegate ad acquisti importanti (casa, automobile, previdenza).
L’assenza – nel campione – di possessori di coperture assicurative tra i livelli di istruzione più bassa è con ogni probabilità legata a un effetto reddito.

Conclusioni

Utilizzando una base di dati raccolta dalla Banca d’Italia attraverso un’indagine conoscitiva sull’alfabetizzazione finanziaria delle famiglie italiane, si è confrontato il punteggio medio totalizzato nei test di competenza e attitudine finanziaria tra un sottocampione di famiglie intervistate in possesso di coperture assicurative non obbligatorie e un altro che non ne risultava in possesso. Tale confronto è stato successivamente sviluppato analizzando le variazioni dei punteggi nella distribuzione del campione per numerose caratteristiche socio-demografiche, patrimoniali e di reddito.

Sia nel complesso sia nelle varie disaggregazioni per caratteristiche le famiglie dotate di coperture assicurative hanno mostrato livelli di alfabetizzazione finanziaria – un indicatore ottenuto combinando indici di conoscenza, comportamenti e abitudini in campo finanziario – mediamente superiori a quelle che non ne erano dotate.
Si argomenta che il divario non possa essere del tutto ricondotto a un effetto al margine, legato alla costruzione dei due sottocampioni, ma potrebbe essere dovuto alla natura più sofisticata del prodotto assicurativo rispetto alla media di altri prodotti finanziari.

Fonte: ANIA