UN REPORT DI MEDIOBANCA FA LUCE SULLE NOVITÀ PER LE QUOTE IN SOCIETÀ ASSICURATIVE
di Francesco Ninfole
Dall’Ue arriva un aiuto regolamentare al modello di bancassurance nell’ambito delle proposte legislative appena varate dalla Commissione di Bruxelles per introdurre in Europa le ultime regole di Basilea 3. Un primo effetto è stato dare un vantaggio patrimoniale soprattutto alle banche francesi, come probabile compensazione dei nuovi limiti all’uso dei modelli interni (attraverso il cosiddetto output floor). Le conseguenze potrebbero però andare oltre e influenzare in futuro i modelli di business spingendo gli istituti europei a valutare con maggiore attenzione partecipazioni in società assicurative.
Il tema è stato affrontato in un report pubblicato ieri da Mediobanca Securities, che ha anche ipotizzato una serie di possibili operazioni in Europa, come Ing-NN, Bnp Paribas-Ageas, SocGen/Ald-LeasePlan, CaixaBank-SegurCaixa Adeslas, Bbva-Mapfre e l’acquisto delle quote nelle joint venture assicurative da parte di Unicredit. Banco Bpm si è mossa proprio in questa direzione nel piano industriale presentato nei giorni scorsi. Non ci sarebbero novità invece per la quota di Mediobanca in Generali, dato che le novità Ue riguardano solo i conglomerati nei quali ci sia controllo dell’assicurazione.
Il testo Ue è intervenuto sul cosiddetto Danish Compromise, ovvero la normativa varata in passato per ammorbidire l’assorbimento di capitale per le banche che detengono assicurazioni. Invece di dedurre le partecipazioni dal capitale Cet1, le banche oggi possono ponderare l’esposizione al 370%. Si pensava che questo vantaggio potesse venir eliminato nel recente aggiornamento della normativa Ue. Invece, come ha notato il team di ricerca di Mediobanca guidato da Andrea Filtri, è accaduto l’opposto.
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