Carlo Giuro
In un momento di generale riflessione su come rilanciare la previdenza complementare è interessare guardare a esperienze innovative come quella delle adesioni contrattuali, meccanismo di spinta gentile promosso dalla contrattazione collettiva. MF-Milano Finanza ne ha parlato con Sebastiano Spagnuolo, direttore generale del fondo pensione dei lavoratori del cemento e materiali di base, Concreto.

Domanda. A chi si rivolge Concreto e quali i numeri?

Risposta. Possono aderire tutti i lavoratori a tempo indeterminato e determinato, purché superiori ai sei mesi, oltre ai lavoratori con contratto di apprendistato dell’industria del cemento e dei materiali di base per le costruzioni. Il tasso di adesione è uno dei più elevati nel panorama dei fondi pensione italiani: il 95% rispetto al settore di riferimento.

D. Come funziona l’adesione contrattuale e come vi comportate per informare i lavoratori?

R. Dal 1° luglio 2020 tutti i lavoratori del settore non ancora iscritti a forme di previdenza complementare sono iscritti automaticamente a Concreto con un contributo fisso mensile di 5 euro a carico dell’azienda. Si tratta di una quota non sufficiente per costruire una posizione previdenziale integrativa, tuttavia per il fondo pensione è una grande occasione per poter informare il lavoratore dell’opportunità riconosciuta dal contratto collettivo. A tal proposito abbiamo predisposto materiale informativo e promozionale che è stato distribuito dalle aziende in busta paga.

D. Ritiene che questo meccanismo possa essere utile anche in altri settori?

R. L’attività più proficua è risultata essere quella di parlare con i lavoratori direttamente presso le aziende attraverso apposite assemblee-seminari. Ascoltare le loro osservazioni, i loro dubbi e avere la possibilità di spiegare bene i diritti riconosciuti dal contratto collettivo è il modo più efficace di comunicare con loro.

D. Qual è lo stile di gestione di Concreto?

R. Ciascun aderente al fondo può scegliere tra comparto bilanciato (75% obbligazioni, 25% azioni, ndr) o comparto garantito (95% obbligazioni, 5% azioni, ndr). Il bilanciato è adatto a coloro che hanno aspettative di permanenza nel fondo di medio-lungo termine e una propensione al rischio media. Il garantito è invece pensato per coloro che hanno aspettativa di permanenza di breve periodo, trovandosi ad esempio dinanzi a un imminente pensionamento, e una bassa propensione al rischio.

D. Nel vostro sito è pubblicato un regolamento specifico per le omissioni contributive, fenomeno acuito dalla crisi pandemica. Cosa prevede la normativa?

R. In presenza di omissioni contributive da parte delle aziende la normativa prevede a carico del fondo pensione esclusivamente un obbligo informativo verso i lavoratori. Il fondo non è creditore dei contributi omessi poiché le regole prevedono che l’interesse ad agire per il recupero del credito, giuridicamente, sia a carico esclusivo del lavoratore. Tuttavia Concreto ha sempre agito in maniera proattiva, agevolando il lavoratore non solo a livello informativo ma predisponendo le attività propedeutiche per un’eventuale azione legale. Sulla base della nostra esperienza il coinvolgimento delle strutture sindacali e i vertici aziendali è fondamentale per gestire efficacemente il recupero delle omissioni, attraverso iniziative collettive.

D. In termini di flessibilità in uscita qual è la vostra esperienza in materia di Rendita integrativa temporanea anticipata, la Rita?

R. Nella nostra esperienza dall’entrata in vigore della norma sono pochi i lavoratori che hanno fatto richiesta. Crediamo che ciò sia dovuto al fatto che nel settore del cemento e dei materiali di base delle costruzioni gli accordi aziendali siglati in sede di rinnovo dei contratto collettivo hanno ridotto al minimo i casi di licenziamento dei lavoratori, compresi coloro che sono prossimi al pensionamento. (riproduzione riservata)
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