Carlo Giuro
Una delle tendenze di maggiore interesse del sistema di previdenziale complementare italiano è rappresentata da un suo consolidamento progressivo. La Covip nella sua ultima relazione annuale sottolinea come oltre 20 anni fa, nel 1999, le forme pensionistiche erano 739, quasi il doppio rispetto a fine 2020. Attore protagonista in questa prospettiva è stato nel corso del tempo Fon.Te, realtà con profili di innovazione progressiva anche per quel che riguarda un aggiornamento evolutivo della platea di riferimento in sintonia con le evoluzioni del mercato del lavoro. MF-Milano Finanza ne ha parlato con il direttore generale, Annamaria Selvaggio.
Domanda. A chi si rivolge Fon.Te?
Risposta. Fon.Te. è il fondo pensione negoziale dei lavoratori dipendenti da aziende dei settori del terziario, in particolare commercio, turismo e servizi. Si tratta del primo fondo negoziale per potenzialità di crescita poiché c’è ancora una vastissima platea di lavoratori subordinati da raggiungere, alcuni non facilmente intercettabili anche per le caratteristiche dimensionali delle aziende dei settori di riferimento, ma per i quali è costante la campagna di sensibilizzazione e promozione anche con il supporto delle parti istitutive del fondo. Attualmente è il secondo fondo negoziale per numero di iscritti (oltre 244 mila al 31 ottobre 2021, ndr) e il terzo per patrimonio gestito: ci accingiamo a superare la soglia dei 5 miliardi di euro di attivo netto destinato alle prestazioni.
D. Un tratto interessante è la possibilità di adesione da parte dei lavoratori stagionali e dei lavoratori in somministrazione…
R. Si tratta di un esempio virtuoso del ruolo che la previdenza complementare può svolgere, non solo per accompagnare il lavoratore fino alla pensione in una situazione di tendenziale stabilità, ma per supportarlo in tutto l’arco delle sua vita lavorativa, consentendogli di far fronte, con i risparmi via via accumulati, a situazioni caratterizzate anche da forte discontinuità lavorativa.
D. A che punto è il progetto per ampliare la platea dei destinatari di Fon.Te ai professionisti e ai lavoratori autonomi che operano nei settori di riferimento?
R. Abbiamo presentato apposita istanza alla Covip per le modifiche statutarie relative all’ampliamento della platea dei destinatari di Fon.Te e siamo in attesa di ricevere la relativa approvazione. Al contempo sono state avviate tutte le interlocuzioni con il service amministrativo del fondo per gli adeguamenti organizzativi e operativi necessari.
D. Come sono nel andate le diverse incorporazioni di altre realtà previdenziali?
R. Negli ultimi tempi il fondo sta assistendo all’adesione di aziende medio-grandi provenienti da altri settori con altri fondi di previdenza complementare di riferimento per effetto del passaggio all’applicazione del contratto collettivo nazionale di riferimento ai propri dipendenti. Tale fenomeno ha determinato soprattutto nel corso del 2021 una buona crescita dei trasferimenti in ingresso.
D. Come vi siete strutturati in adeguamento alla normativa di recepimento della direttiva Iorp 2?
R. Il fondo si è dotato di adeguate politiche di governance, esternalizzazione, gestione dei rischi, sostenibilità, trasparenza compatibili con la nuova normativa di settore unitamente alle nuove funzioni fondamentali previste dalla stessa. Abbiamo inoltre optato per l’internalizzazione della funzione di gestione dei rischi al fine di garantire un presidio costante di tutte le attività caratteristiche del fondo.
D. Come mi muovete infine a livello comunicativo e di formazione?
R. Nella struttura organizzativa del fondo è prevista un’unità apposita, che opera sotto il diretto controllo della direzione generale. In base ai progetti di sviluppo e di implementazione della reputation non solo del fondo ma della previdenza complementare in generale all’occorrenza ci avvaliamo anche di risorse estere specializzate al fine di divulgare ai diversi livelli la cultura della previdenziale complementare. (riproduzione riservata)
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