di Matteo Rizzi
In arrivo un regolamento europeo antiriciclaggio. Definizioni precise e direttamente applicabili negli stati membri: si chiude l’era delle direttive contro il denaro sporco. Ai sensi del nuovo regolamento saranno armonizzate, tra l’altro, le entità obbligate a rispettare le norme antiriciclaggio e gli obblighi di adeguata verifica della clientela. A vigilare la corretta applicazione delle regole sarà un’autorità centrale controllata da Bruxelles. Ieri l’Ecofin ha discusso e approvato in anticipo le proposte legislative della commissione europea per il 2021 su un corpus unico di norme, sulla vigilanza a livello Ue e su un meccanismo di coordinamento e sostegno per le unità di intelligence finanziaria degli stati membri. Le proposte legislative arriveranno nel primo trimestre del 2021, ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis. Ma il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri auspica prudenza. «La creazione di una supervisione a livello europeo deve avere un approccio graduale se vogliamo ottenere risultati e mitigare i rischi transnazionali», ha dichiarato il ministro in videoconferenza.
I ministri vogliono proposte per un unico regolamento Ue, per evitare disparità nazionali durante il recepimento delle direttive nelle legislazioni nazionali, e per stabilire la struttura e i compiti di un supervisore Ue. Il Consiglio ha quindi delineato i vari settori in cui la Commissione dovrebbe prendere in considerazione l’armonizzazione delle norme Ue. I settori che dovrebbero essere armonizzati ai sensi del nuovo regolamento sono: i tipi di entità obbligate ai sensi delle norme antiriciclaggio, gli obblighi di adeguata verifica della clientela, le disposizioni sulla due diligence per le persone politicamente esposte nazionali e straniere, la tenuta dei registri, i controlli interni. Essi comprendono anche la compliance a livello di gruppo, le disposizioni sull’affidamento a terzi e l’esternalizzazione, le sanzioni amministrative conformi alla legislazione settoriale, gli obblighi di notifica, le disposizioni sulla determinazione dell’avente diritto economico, le disposizioni sulla cooperazione e lo scambio di informazioni, nonché le responsabilità e i poteri delle autorità di vigilanza a livello nazionale ed europeo. La Commissione dovrebbe concentrarsi sul raggiungimento di «standard uniformi ed elevati di adeguata verifica della clientela», in particolare per l’identificazione del cliente e la verifica dell’identità del cliente, della natura e dello scopo del rapporto d’affari, la verifica del titolare effettivo del cliente e il monitoraggio continuo del rapporto d’affari. «Tali disposizioni sono fondamentali per evitare che il denaro illegale entri nel mercato interno attraverso l’anello più debole», si legge nella bozza delle conclusioni del Consiglio.
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