Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

Generali uscirà dalla crisi sanitaria e finanzia più forte di prima. Lo hanno promesso i manager della compagnia triestina nel corso investor day di mercoledì 18 confermando i target del piano al 2021 e il dividendo, nonostante le incertezze legate al coronavirus. Il primo investor day di una compagnia assicurativa che ha avuto una sessione dedicata esclusivamente agli investimenti Esg, con Generali che ha scelto di legare la remunerazione del top management e dei manager al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Ma da qui a fine piano il Leone di Trieste sarà probabilmente anche ben più grande di oggi visto che, pronti in cassa per le acquisizioni, ci sono 2,5 miliardi e le occasioni non sembrano mancare con dossier di crescita e riassetto che vanno dalla Francia alla Polonia, passando per la Svizzera e tenendo al centro l’Italia, e più precisamente da Verona.
Il group ceo delle Generali, Philippe Donnet, non chiude la porta a possibili operazioni di m&a. «Abbiamo ancora 2,5 miliardi da dedicare alle acquisizioni, lo faremo nel rispetto del quadro strategico e finanziario che abbiamo definito due anni fa. Sicuramente ora ci sono nuove opportunità», ha spiegato nel corso di un’intervista a Class-Cnbc.
Se in passato l’acquisto di un’automobile in contanti era garanzia di sconto, da qualche tempo gran parte dei concessionari è disposta a trattare sul prezzo solo a patto che si sottoscriva un finanziamento.
Tramite il prestito la casa madre intende mantenere la relazione con il cliente anche dopo l’acquisto della vettura, fornendogli una serie di servizi ancillari: assicurazione, revisioni, cambio, manutenzione e addirittura sostituzione dopo un certo numero di anni. La svolta è frutto di una strategia industriale dei costruttori che sognano un’auto modello Apple: un prodotto concreto intorno al quale costruire un ecosistema di servizi che garantisca ricavi riccorrenti, mitigando la ciclicità del settore automobilistico.
Nel giugno 2019 MF-Milano Finanza, in collaborazione con Assinews, ha lanciato l’Osservatorio permanente sugli investimenti assicurativi, una sezione del settimanale e del sito internet www.milanofinanza.it dove si analizzano le caratteristiche di prodotti assicurativi Vita dei rami I, III e multiramo. Lo studio qui riportato vuol mettere in luce alcuni aspetti rilevanti estrapolati da questa esperienza, con particolare riferimento alle polizze di tipo rivalutabile, ovvero di ramo I, destinate alla clientela con basso profilo di rischio. Un aspetto oggi più che mai critico in relazione ai prodotti assicurativi di tipo rivalutabile è rappresentato dai costi, da leggersi a fianco dei rendimenti storici e prospettici. Se infatti un tempo i rendimenti dei tassi di mercato (monetario e obbligazionario) si collocavano su livelli elevati, permettendo la restituzione ai sottoscrittori di polizze rivalutabili di incassare un buon utile al netto dei costi, oggi il contesto di mercato è radicalmente differente.
La svolta tanto attesa per le commissioni di performance dei fondi comuni ha i giorni contati. Le linee guida dell’Esma, che entreranno in vigore a inizio 2021, puntano a superare le differenze di disciplina tra i vari Stati, alcuni dei quali hanno regole che finora hanno consentito una applicazione poco trasparente da parte delle sgr di questi costi percentuali applicati sull’over-performance del fondo rispetto al suo indice (benchmark) o, in termini assoluti, sull’incremento del valore della quota rispetto ad un valore precedente della quota stessa (si affiancano alle commissioni di gestione annuali che sono invece prelevate tutti gli anni in percentuale sul patrimonio). «È la fine di un’era», afferma Mediobanca Securities in un recente report sul tema. L’intervento dell’autorità di vigilanza dei mercati finanziari Ue ha l’obiettivo di «assicurare che i modelli di commissioni di performance utilizzati dalle società di gestione rispettino i principi di onestà ed equità, in modo tale da evitare che costi indebiti vengano addebitati al fondo e ai suoi investitori», spiega Esma. Regole più vicine alle esigenze dei risparmiatori anche sul fronte della comunicazione perché «gli orientamenti mirano a stabilire uno standard comune in relazione alla divulgazione delle commissioni di performance agli investitori», aggiunge l’autorità di vigilanza sui mercati finanziari Ue.
Che la rimonta delle reti di consulenza italiana dopo la crisi dei mercati innescata dal Covid-19 fosse robusta era già nell’aria da tempo, con dati di raccolta e masse in crescita già a partire dai mesi estivi. In pochi, però, avrebbero immaginato quello che è emerso dalle trimestrali relative ai nove mesi tra gennaio e settembre: le principali reti e sgr quotate (tabella in alto) hanno registrato masse in gestione da record e utili robusti, in grado di tenere testa, e a volte anche a migliorare, i risultati del corrispondente periodo dello scorso anno. Nel complesso le sei società analizzate da MF-Milano Finanza (per il gruppo Intesa Sanpaolo è stata considerata Eurizon Capital) hanno riportato a fine settembre masse in gestione pari a 766 miliardi di euro, con una raccolta netta positiva per 21 miliardi e 1,4 miliardi di utile netto. Tra le direttrici di queste performance solide, da una parte c’è il forte rimbalzo dei mercati iniziato nel secondo trimestre, che ha giovato sia sulla raccolta (e quindi sulle masse in gestione), sia sulle commissioni di performance. Che sono state in totale pari a 236 milioni, il 17% degli utili netti, ma escludendo Fineco, che non le applica, il valore cumulato dei profitti scende a 1,1 miliardi e quindi il peso delle commissioni di performance diventa del 21%. D’altro lato, anche in vista della maggiore pressione da parte della autorità di vigilanza sui ricavi legati alle fee di incentivo, da ultima l’Esma che ha chiesto alle sgr di adottare misure più eque per i risparmiatori (articolo precedente), le società hanno spinto sulla diversificazione dei business, tenendo a bada il rischio e proteggendo i patrimoni nelle fasi di volatilità, e si sono fatte trovare pronte a conquistare nuovi asset e mercati.
Si apre finalmente il sipario sulla legge di Bilancio 2021. Con particolare riferimento alle misure previdenziali, e in attesa di una riforma più ampia del sistema, nel testo che approda alla Camere per l’iter parlamentare, trovano sede, come era stato anticipato nel confronto in corso tra Governo e sindacati, i rinnovi per un anno di opzione donna e dell’Ape sociale con un ampliamento della platea. Last but not least sono state recepite le osservazioni della Corte Costituzionale in materia di contributo di solidarietà sulle pensioni di importo più elevato. Partendo da opzione donna è prevista la possibilità di utilizzare tale canale di pensionamento alle lavoratrici che maturano i requisiti anagrafici e contributivi (58 anni per le dipendenti e 59 per le autonome con 35 anni di contributi) entro il 31 dicembre 2020 (l’attuale sperimentazione scade al 31 dicembre 2019 alla luce della precedente proroga disposta dalla scorsa manovra finanziaria).
Reale Quota Attiva è una polizza unit linked a premio unico, le cui prestazioni sono collegate ai fondi interni Reale Linea Controllata oppure Reale Linea Mercato Globale e Reale Linea Bilanciata Attiva. E’ comunque a disposizione anche una versione a premi ricorrenti. La soluzione preda qui in esame si basa sulla scelta Reale Linea Mercato Globale, che incorpora un profilo di rischio elevato e risulta quindi adatta ad un investitore che non teme la volatilità dei mercati finanziari. Ne consegue che su questo prodotto Reale Mutua non offre alcuna garanzia di restituzione del capitale investito, né di corresponsione di un rendimento minimo. L’importo minimo del premio unico da versare alla sottoscrizione è pari a 2500 euro, con un valore massimo di 300 mila euro mentre l’importo di premio minimo per i versamenti aggiuntivi è di 1500 euro.
  • Franco (Ivass): serve ritorno alla fiducia
«L’aumento del risparmio precauzionale si bloccherà quando si dissiperanno le incertezze per la pandemia, quando il quadro sanitario sarà migliore, le misure di contenimento verranno tolte, vi saranno segni evidenti di ripresa economica. Il tema è dunque quello della fiducia». Lo ha detto il presidente dell’Ivass, Daniele Franco, sottolineando che la politica economica deve creare domanda per sopperire a questa situazione. «Avere depositi sia di famiglie sia di imprese elevati potrà essere a questo punto il volano per la ripresa. Le risorse potranno tornare a essere messo in circolo», ha aggiunto. Franco ha spiegato che si deve evitare quello che è accaduto nella precedente recessione, «con la nostra economia che non ha recuperato il prodotto precedente, al contrario delle altre nazioni dell’area euro. Per questo ci servono imprese dinamiche e un disegno per il Paese».

  • Per il Festival delle Assicurazioni un successo da 41 mila spettatori
Grande successo di pubblico per la seconda edizione del Milano Festival delle Assicurazioni. 41 mila spettatori hanno assistito ai lavori trasmessi su ClassCnbc -507 di Sky- su MilanoFinanza.it, piattaforma Zoom e social. «Come nei precedenti eventi, la formula multimediale proposta da Class Editori è stata molto apprezzata», ha dichiarato Angelo Sajeva, consigliere delegato per il coordinamento commerciale e gestione quotidiani e magazine e presidente di Class Pubblicità. «Da un lato la facilità di fruizione, dall’altro l’utilità dei contenuti proposti e la ricchezza del parterre, che posiziona al primo posto in Italia e non solo sia il Festival delle Assicurazioni sia l’Insurance Day organizzato in partnership con Accenture, che ha inaugurato la tre giorni», ha aggiunto. Sono stati circa 80 gli interventi che si sono susseguiti attraverso 17 momenti di confronto e incontro.
  • MF-Innovazione, tutti i premiati agli Award 2020
Aconclusione del Milano Festival delle Assicurazioni, Accenture e MF-Milano Finanza hanno premiato i vincitori degli Award 2020. Nella categoria Protezione per l’abitazione ha vinto Allianz per il prodotto Ultra, mentre SuperEasy2Ruote di UnipolSai si è imposto per la Protezione Autoveicoli e Mobilità. Immagina Adesso di Generali Italia ha vinto nella categoria Protezione della Salute e Prevenzione, mentre il premio per la Protezione dello Stile di Vita e del Welfare è andato a Generali Welion per Staiwel. La polizza fideiussoria digitale su Blockchain di Reale Mutua si è imposta sul fronte di Protezione del Lavoro e delle Attività Imprenditoriali, postevivereprotetti di Poste Assicura ha vinto nella categoria Gestione dei Punti di Contatto con i Clienti e Intesa Sanpaolo – con Area X h avuto la meglio nella categoria Campagna di Comunicazione e Promozione rivolta alla Clientela e ai Cittadini in generale.

corsera

  • Bankitalia: «Rischi sui debiti delle imprese»
Rischi e incertezza. Sono le parole che più ricorrono nel rapporto semestrale di Bankitalia sulla Stabilità finanziaria. «Rischi per la stabilità finanziaria — si legge — tornati con il riacutizzarsi della pandemia», rischi che possono incidere «sulle prospettive di crescita, la cui evoluzione dipenderà dall’efficacia e dalla determinazione degli interventi di politica economica», e questo nonostante i buoni segnali di ripresa dell’estate. Ecco perché, secondo Palazzo Koch, le misure del governo di supporto alle imprese non vanno toccate, anzi, «nell’attuale situazione di incertezza va evitata un’uscita anticipata dagli interventi di supporto, che potrebbe riflettersi anche su imprese in grado di superare la crisi». Gli interventi finora utilizzati «hanno contribuito ad attenuare le conseguenze economiche della pandemia per le imprese e soddisfatto il fabbisogno di liquidità», ma questo non significa che bastino. L’incertezza non è finita. «Nel medio termine — avverte Bankitalia — la quota di debito detenuto da aziende colpite dalla crisi potrebbe aumentare notevolmente», un rischio elevato soprattutto per le più piccole e le più indebitate che «potrebbero essere ancora in una situazione di scarsa redditività e incontrare difficoltà a onorare il proprio debito o a ottenere nuovo credito». A rischio restano anche le famiglie, nonostante l’indebitamento si sia mantenuto «su valori contenuti, 63,2% a giugno 2020, dal 61,9% di fine 2019», anche grazie «all’ampia adesione alle moratorie». Senza questi interventi, i più vulnerabili rischierebbero di più.

  • Cedole, monito Ivass: «Stesso trattamento per le compagnie Ue»
Il settore assicurativo ha dimostrato di essere «resiliente» davanti alla pandemia da Covid-19. E anche per questo auspica di poter tornare in tempi rapidi «a poter pagare i dividendi». È questo uno dei messaggi chiave lanciati da Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania, intervenuta ieri al 22esimo Insurance Summit, organizzato da 24Ore Eventi e tenuto in modalità digitale. L’incontro, con oltre 1.500 iscritti, è stato aperto dal direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini. All’appello della presidente Farina ha immediatamente risposto il numero uno dell’Ivass, Daniele Franco, che, anche lui presente al summit, ha spiegato le ragioni per cui il regolatore italiano, sulla scorta di quanto già stabilito dall’Eiopa, ha chiesto prudenza alle compagnie. Allo stesso tempo, tuttavia, Franco ha sollecitato parità di trattamento in Europa tra i gruppi assicurativi (cosa non avvenuta quest’anno) impegnandosi affinchè ciò accada nel 2021. «Come Ivass – ha chiarito – abbiamo applicato integralmente la raccomandazione Esrb. E lo abbiamo fatto non per il gusto di farlo ma perché volevamo rafforzare la solidità delle imprese assicurative italiane e la loro capacità di andare incontro ai bisogni di aziende e famiglie. Così 4 miliardi di euro sono rimasti nelle casse delle nostre compagnie», ha sottolineato Franco.
  • Sguardo rivolto al 2021: «La sfida vera inizia adesso»
«Il vaccino è un risultato scientifico rilevante ma non è la soluzione del problema» perché per «gestire la campagna di vaccinazione ci vorrà tutto il 2021». Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano, ha aperto così i lavori del 22esimo Insurance Summit organizzato da 24 Ore Eventi in collaborazione con Il Sole 24 Ore. Una previsione che fa il paio con quanto si aspettano i top manager delle principali compagnie assicurative operative in Italia e intervenuti al summit. Se il rischio sanitario è una variabile nota, la futura crisi economica è ancora tutta da interpretare, ecco perché la vera sfida per il settore «nel 2021 sarà di carattere prettamente industriale», ha sottolineato Marco Sesana, ceo di Generali Italia che ha poi ricordato, come ha fatto in seguito anche Bruno Scaroni, group strategy & business accelerator di Generali, come la pandemia abbia fatto da acceleratore alla digitalizzazione: «Oggi siamo al 70% di polizze digitali con il 100% sottoscrivibile da remoto». E il digitale, d’altra parte, sarà la chiave per intercettare anche le esigenze che cambiano. «C’è una maggiore richiesta di protezione», ha sottolineato Matteo Laterza, direttore generale di UnipolSai. Detto questo, ha aggiunto il manager, sebbene «i rami auto e salute abbiano beneficiato del lockdown è prematuro valutare oggi gli effetti per il 2021 e il 2022, bisogna capire come evolverà il comportamento degli italiani in tema di mobilità».
  • Rgi e Kpmg: sostenibilità e digital i trend del futuro
Trasformazione digitale e sostenibilità. Sono queste, secondo Giulio Carlo Dell’Amico, partner di Kmpg Advisory, i macro trend che interesseranno il settore assicurativo nello scenario post Covid. Una posizione condivisa anche dal Ceo di Rgi Group, Cecile Andrè Leruste, che ha sottolineato come le compagnie possono «spingere il movimento verso la New Economy», ovvero «fare da acceleratore a nuovi ecosistemi che sono molto sviluppati ma solo in alcune società». Per Dell’Amico, qualsiasi considerazione non può prescindere dall’evoluzione vissuta in questi mesi da due profili di cliente chiave per le assicurazioni: i consumatori, più preoccupati della protezione sotto il profilo della salute e più orientati sugli acquisti online, sul telelavoro e sulla mobilità alternativa, e le imprese, anch’esse di fronte a un nuovo scenario. Tutto ciò determina un’evoluzione dei bisogni e delle opportunità sotto tre profili: ovviamente la salute, il tema delle nuove generazioni (maggiormente preoccupati per il futuro) e le aziende, in cui la gestione dei rischi ha ormai una rilevanza strategica. Senza dimenticare la sostenibilità, con l’approccio Esg destinato a diventare un trend «strutturale».

  • La raccolta dei piani è negativa anche a ottobre: -126 milioni
Quello di ottobre è il dato peggiore del 2020: -126 milioni. Per trovarne uno simile bisogna tornare a febbraio quando dalle casse dei gestori di fondi Pir, secondo i dati dell’Osservatorio di Plus24, di milioni ne uscirono oltre 105. Si amplia quindi il deficit da inizio anno: sommando il dato ufficiale di Assogestioni (-353 milioni da gennaio a fine settembre) al dato stimato di ottobre dall’Osservatorio il rosso nei nove mesi arriva a sfiorare i 480 milioni. Ma se la raccolta continua la sua parabola discendente, altrettanto non si può dire per le performance, almeno quelle calcolate da inizio 2019. In questo arco temporale tutti i prodotti analizzati hanno portato a casa rendimenti positivi.