di Ermanno Comegna
Gli agricoltori che hanno sottoscritto polizze assicurative per la campagna 2016 e che non hanno, fino ad oggi, ricevuto i contributi pubblici per mancanza della ufficializzazione da parte del ministero dei parametri contributivi da utilizzare per il calcolo dell’aiuto, riceveranno presto gli importi in sospeso.
È quanto emerge dal decreto Mipaaf n. 9331087 del 23 novembre 2020, con il quale sono stati approvati ulteriori parametri contributivi per la determinazione della spesa ammissibile a contributo per le produzioni vegetali, inclusa l’uva da vino, per la campagna assicurativa 2016.
I nuovi parametri riguardano la provincia di Alessandria per l’uva da vino, le pere ed il frumento tenero da seme; Benevento, Parma e Vercelli per l’uva da vino e, infine, Verona per il pomodoro concentrato.
La mancanza dei parametri ha impedito fino ad oggi di quantificare e liquidare i contributi pubblici, a favore degli agricoltori che hanno sottoscritto le polizze assicurative agevolate per le provincie, i comuni ed i prodotti specificati nel decreto ministeriale appena pubblicato.
Nel 2016 l’aliquota d’aiuto era del 65%. Tale coefficiente è applicato al valore della spesa ammessa a contributo, per il cui calcolo non si utilizza l’effettivo importo pagato dall’agricoltore, ma quello che deriva dall’applicazione del parametro standard calcolato annualmente dal MIPAAF per ciascun prodotto, comune e pacchetto di avversità.
Il sistema della gestione del rischio in Italia è un intervento di politica agraria in forte evoluzione negli ultimi anni, con una spesa media annuale di circa 330 milioni di euro all’anno, di cui il 93% finanziato, dal 2015, attraverso la politica di sviluppo rurale. Dopo un periodo di rodaggio e qualche difficoltà applicativa che si è riscontrata nella fase iniziale, oggi il sistema è andato a regime e si registra un ritorno d’interesse degli agricoltori verso le polizze agevolate.
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