di Carlo Brustia
Settanta miliardi di euro: è questo il deficit patrimoniale delle pmi italiane secondo uno studio di Euler Hermes, società del gruppo Allianz attiva nell’assicurazione crediti. Guardando all’Europa, le pmi francesi necessitano di 30 miliardi di ricapitalizzazione, mentre quelle tedesche di soli 3 miliardi. Mentre i prestiti garantiti dallo Stato hanno finora aiutato le imprese ad evitare una crisi di liquidità, sul piano strutturale e finanziario le pmi europee si trovano ad affrontare livelli di indebitamento eccessivi, accompagnati da un peggioramento della redditività e da una situazione di sottocapitalizzazione, elementi che costituiscono una cattiva combinazione per la loro solvibilità nel medio periodo. Quanto ai settori merceologici, per l’Italia lo studio evidenzia le criticità per i comparti dei macchinari e del commercio che presentano un deficit patrimoniale rispettivamente di 7,5 e 7,3 miliardi. «La meccanica italiana deve recuperare la perdita di fatturato e di posizioni sui mercati internazionali avvenuta in questi mesi a causa del lockdown che ha fermato di fatto il comparto», afferma Massimo Reale, direttore commerciale di Euler Hermes Italia, «in un settore che di per sé richiede capacità patrimoniali per portare a termine commesse che possono durare diversi mesi e soprattutto raggiungere geografie anche ben distanti dal territorio nazionale». (riproduzione riservata)
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