Maxi centrali solari nello spazio in grado di produrre in energia pulita 24 ore su 24 per poi inviarla sulla Terra? Non è un film di fantascienza o il passaggio di un vecchio libro di Isaac Asimov, ma di fotovoltaico orbitale hanno iniziato a parlare non solo in Cina e in Giappone, ma anche nel Regno Unito. Il governo ha infatti commissionato una ricerca sulle centrali solari nello spazio per cercare di capire se la tecnologia possa offrire una fonte di energia sicura e sostenibile per il Paese.
Per poter trasformare l’idea in realtà è necessario non solo realizzare grandi saltelli fotovoltaici da lanciare in orbita; gli impianti devono anche essere dotati di sistemi per convertire l’energia solare raccolta in onde radio ad alta frequenza da trasmettere in sicurezza ai ricevitori a terra collegati alla rete elettrica.
Il problema principale, mai affrontato su questa scala, è rappresentato dal montaggio
degli enormi satelliti in orbita. Graham Turnock, amministratore delegato dell’Agenzia spaziale britannica ha detto che “Il Regno Unito sta aumentando il suo status di attore globale nello spazio e abbiamo piani audaci per il lancio di piccoli satelliti nei prossimi anni. I sistemi SBSP potrebbero essere un’altra freccia per il nostro arco e questo studio ci aiuterà a stabilire se è giusto per il Paese”.
Il gruppo di ricerca studierà i principali progetti internazionali di satelliti solari, preparando un piano ingegneristico; il piano servirà ad implementare la prima centrale solare nello spazio operativa entro il 2050.